Ripensando alla connotazione che il mese di giugno riveste nell'ambito della comunità LGBTQ+, AnimeClick.it ha optato per proporre una panoramica di alcuni dei titoli più famosi e apprezzati che trattano tematiche ad essa inerenti: possiamo così apprezzare e scoprire -o, perché no, ri-scoprire appieno- opere che hanno contribuito ad avvicinare universi che sembravano inconciliabili.
Per tendersi la mano, verso un mondo che possa essere contraddistinto dal rispetto nei confronti dei sentimenti di ogni possibile colore.
Essere orgogliosi non vuol dire automaticamente essere felici. La felicità è una sensazione pura, spesso non macchiata da altro, non a caso è accomunata nell’immaginario al sorriso di un bambino, perché la felicità è esattamente quello che vedi. L’orgoglio non ha nulla a che fare con la felicità di per se, spesso si è orgogliosi mentre il nostro cuore è stretto da un estremo dolore, riusciamo ad esserlo anche dopo una cocente sconfitta. Essere orgogliosi vuol dire essere capaci di lottare, perdere, non lasciare che la vita ci possa definire ma essere noi e solo noi a dare un senso alla nostra esistenza.
Blue Flag è un manga di KAITO, pubblicato online su Shonen Jump+ di Shueisha e in Italia da Planet Manga, per un totale di 8 volumi al prezzo di 4,90, tradotto in italiano da Simona Stanzani.
La seguente è una recensione spoiler, perché questa è un’opera particolare, che cambia, sorprende, delude, ti abbraccia ma a volte fa sicuramente incazzare, impossibile quindi parlarne per bene senza citare tutto ciò che accade, compreso quello che non accade.
Chi ha accanto è Toma. Il bellissimo e carismatico Toma, un uomo all’apparenza perfetto, amato da chiunque, stella della squadra di baseball scolastica e che potrebbe puntare al professionismo. Lui non ha il lusso di poter fare scelte, il mondo gli ha imposto che faccia dover assumere, che ruolo giocare nella vita e soprattutto la realtà nella quale viviamo gli fa sentire di dover negare a se stesso la possibilità di poter amare chi vuole.
Toma e Taichi sono amici d’infanzia, sono cresciuti insieme, hanno condiviso traumi e sorrisi ma più il tempo passa e più la vita li ha resi diversi. Qualcosa nel loro rapporto si è ormai spezzato da tempo, un’ombra ha coperto il sorriso di Taichi ed è come se quell’ombra venisse proprio dal corpo ingombrante e splendente di Toma. Non è in realtà una questione di colpe, ma Taichi da una parte vorrebbe allontanarsi da quell’ombra ma allo stesso tempo non c’è nient’altro che oramai riesca a definirlo meglio e Toma non può che stare in disparte, conscio di stare pagando le conseguenze delle scelte che gli altri hanno fatto per lui.
Per quanto ci piaccia illuderci che quel che viviamo sia unico e irripetibile, in realtà gli avvenimenti della nostra vita sono perlopiù ciclici. Un'ennesima ragazza si avvicina a Taichi per usarlo, per approfittare di questo legame diretto con Toma e scoprire qualcosa in più su di lui, l’ennesima ragazza che rimarca quanto lui non sia abbastanza, quanto lui sia insignificante (ovviamente stando al suo pensiero). Questa volta però sembra diverso, lei è Futaba, una ragazza piccola e dolce, che sembra però in qualche modo diversa; questa volta Taichi non sembra soffrire troppo e decide allora di aiutarla, sfidando inconsapevolmente tutti quegli ostacoli che avevano frenato il suo cuore negli ultimi anni. Lui sta forse cominciando a cambiare?
In realtà Futaba è simile in tutto e per tutto a Taichi. Anche lei non nutre di una grande stima di se, detesta il suo corpo, detesta il suo carattere, riesce ad aprire il cuore solo con le piante e i fiori (fa parte del club di giardinaggio) temendo comunque il loro giudizio. Toma per puro caso entrerà nella sua vita dopo averla vista all’opera nel suo giardino, quell’uomo è riuscito ad accarezzare l’anima di Futaba ma anche delle piante con la sua proverbiale dolcezza e delicatezza. Lei ha deciso in quel momento che sarebbe cambiata.
Da lì a poco nascerà un triangolo: Taichi, Futaba e Toma usciranno di continuo insieme e i primi due confabuleranno per far sì che questa coppia possa davvero nascere. Tutto questo nonostante Taichi si innamori perdutamente di lei, nonostante i problemi di Futaba che per quanto ce la metta tutta per cambiare deve fare i conti con problemi atavici che non può semplicemente spostare un po’ più in là e nonostante Masumi, sua migliore amica e segretamente innamoratissima di lei. Masumi soffre per la sua incapacità nell’affrontare realmente i suoi sentimenti, e non le si può fare una colpa, sfugge perciò dalla realtà cercando di negare se stessa tramite rapporti fugaci con altri uomini che non portano mai a nulla; confronta duramente Taichi ma anche lei non può che arrendersi, riconoscendo di non avere alcun diritto per mettersi in mezzo. Lei dovrebbe accettare i suoi sentimenti e non li dovrebbe mai cambiare.
Toma in tutto questo non può che sorridere. La sua ombra non sembra più così opprimente, il suo adorato amico è tornato a sorridere insieme a lui, ovviamente ha compreso tutta la situazione ancora prima che davvero iniziasse, ma lui non ha diritto a nessuna scelta, può cercare di assecondare per quanto può la loro tenerezza e la loro assurdità sperando che tutto possa andare al meglio. Ma qual è la cosa migliore per lui? Da quanto tempo ormai non stia davvero a pensare come possa mettere al primo posto i suoi stessi sentimenti non ci è dato saperlo, quel che ci è dato conoscere è il suo sorriso e il suo sguardo che cela un forte segreto, un grande amore. Lui non ha il lusso di poter pensare a un cambiamento.
Spesso non si ha la maturità per comprendere a pieno i propri sentimenti, Futaba comprenderà presto che quel che prova per Toma è una forma di estrema ammirazione che l’ha portata a sognare di diventare come lui, più che diventare la sua ragazza, così pian piano si avvicina sempre più a Taichi che vedrà quindi il suo sogno realizzarsi. Loro hanno avuto modo di scoprirsi, sbagliare, ridere e alla fine raggiungere una grande gioia rischiando davvero ben poco della propria salute mentale ed emotiva. Questa dovrebbe essere la normalità, poter abbracciare la vita con le proprie imperfezioni e senza alcun terrore.
Toma ama Taichi da sempre, conscio di non poter essere se stesso di fronte a lui, conscio che la loro amicizia lo ha reso sempre più misero anno dopo anno, come se i pesi che porta sulle spalle non fossero già abbastanza pesanti. Fa finta di non rendersi conto dell’amore di Futaba, di non rendersi conto dell’amore di Taichi verso di lei, fa finta di essere felice quando loro due finalmente si mettono insieme. Non dovresti temere per il tuo futuro, di perdere le tue amicizie, magari anche la tua famiglia, per via di chi ami.
Taichi è confuso, lo è sempre, ma quando scoprirà i veri sentimenti del suo amico lo sarà anche di più. Non aveva mai nemmeno preso in considerazione che quell’uomo all’apparenza perfetto, che gli è sempre stato accanto, che rischierebbe di tutto per lui, potesse amarlo. Non aveva nemmeno mai preso in considerazione che lui potesse avere dubbi, che ci fossero ancora nuove scelte da prendere in considerazione. Ora che sembrava aver trovato un equilibrio nella sua vita tutto viene rivoluzionato ma la sua scelta ricadrà su Futaba.
Forse.
Più o meno. Non ci è dato perfettamente saperlo, tutto è più complesso di così, la vita è più complessa di così. Taichi sceglie di rimanere con Futaba ma non conosciamo la profondità dei suoi sentimenti, posso anche comprendere la scelta di Kaito, una volta che i personaggi per un autore prendono vita può capitare che lui tenda a dargli della privacy ma il nostro ruolo di lettori ci impone di voler sapere ogni cosa, e di non sentirci in colpa per questo. Toma riesce ad accettare con dolore l’essere stato rifiutato da Taichi, riesce ad andare avanti con la sua vita; a scuola, dopo il caos iniziale, continuano ad apprezzare comunque più lui che Futaba (“quella che si è messa in mezzo”) e Taichi (“ne troverà tanti come lui”), perché ormai quella maschera è forse più forte di tutto ma rimane una maschera, in quanti davvero si soffermano sui suoi reali sentimenti? È cambiato il copione ma non il fatto che per molti rimane un attore per quel ruolo che altri in modo imperterrito gli cuciono addosso.
Due anni dopo Taichi e Futaba si lasceranno. Cinque anni dopo Futaba si sposerà e apprendiamo con grande (o no? Decidete voi) sorpresa che Toma e Taichi stanno insieme, convivono, si amano, sono sposati. Kaito non ci fa vedere Toma, noi osserviamo tutto proprio dal suo punto di vista, vediamo Futaba al suo matrimonio, Masumi bellissima con il suo compagno e successivamente un Taichi sorridente che si trova nuovamente di fronte alle “Viscere di Pesce” … o per meglio dire il capitolo finale di quel terribile film che aveva visto al cinema anni fa e che nella tagline recitava: “Scegli: L’Amata o L’Amico”.
Lui la sua scelta l’ha fatta. Forse. Più o meno. Non ci è dato perfettamente saperlo, tutto è più complesso di così, la vita è più complessa di così.
È più facile non comprendersi che comprendersi, odiarsi che apprezzarsi, asserirlo non sorprende nessuno. Questo è un manga che, come nelle intenzioni del suo autore, può rappresentare un caldo abbraccio nei confronti di tutti coloro che si sentono persi, che rifiutano le etichette. Si tratta di vite umane e quanto possano essere possibili certi avvenimenti non può deciderlo nessuno, la gente cresce e cambia pure in modi che ad una persona esterna possono sembrare impossibili. Questo manga non si può giudicare in base a canoni simili, soprattutto se le proprie esperienze di vita differiscono estremamente da quelle narrate: ogni persona sulla faccia della Terra è una storia a se e ogni storia può riservare qualsiasi tipo di risvolto. Questo non vuol dire che non ci siano comunque altri difetti da sottolineare.
I protagonisti sono degli adolescenti con atteggiamenti spesso infantili e questo influisce tanto nella narrazione. Per quanto sia un’opera delicata e leggera, che rispecchia perfettamente l’animo dei suddetti protagonisti, è chiaro quanto certe questioni siano state sviluppate in modo superficiale. Non possiamo pretendere che questi ragazzi abbiano tutte le risposte alle loro domande esistenziali, però rimane forte l’impressione che l’autore abbia cercato di non oltrepassare certe linee, quasi intimorito di rendere la vicenda ancora più complessa… però è una vicenda complessa, semplificarla non può esser vista come un pregio. Il capitolo nel quale c’è una lunga discussione sull’omofobia è interessantissimo sotto diversi aspetti, narrativamente ha di certo delle intuizioni apprezzabili ma chiudere tutto quanto con un “beh entrambe le parti hanno torto” è un qualcosa di obiettivamente inaccettabile.
L’autore ha avuto sicuramente un gran coraggio, e gliene va dato atto, per aver creato su Jump+ un’opera simile, lontana da quel che ci si potesse aspettare ma che riflette alla perfezione il clima della rivista di Shueisha, che cerca continuamente di rinnovarsi e di essere da anticamera per il Jump del futuro ridefinendo gli standard del mainstream. Ma un’opera simile deve condannare senza se e senza ma qualsiasi forma di omofobia, senza crocifiggere nessuno, perché va benissimo l’ascolto e la comprensione, ma si devono dare risposte chiare e precise, la leggenda che tutte e due le parti hanno ragione e torto è un qualcosa di ingiustificabile, e far passare il messaggio (tramite i loro silenzi e il loro perdere il filo del discorso continuamente) che siano solo dei ragazzini e che forse questi discorsi sono più grandi di loro non regge.
Perché non soffermarsi maggiormente sul colpo di scena dell’epilogo? Perché non mostrarci il percorso emotivo, psicologico e intimo di Taichi? Soprattutto perché non considerare l’impatto che una storia simile può avere sui suoi lettori? Sì, questa opera può risultare in un abbraccio ma perché fermarsi ad un solo e singolo abbraccio? Perché non diventare invece un faro per tantissimi lettori che si trovano in situazioni simili, giovanissimi ragazzi che leggono Jump+ e che sono rimasti a bocca aperta nello scoprire che finalmente anche lì si parlasse di loro. Perché sì, la rappresentazione è estremamente importante, non è essere politically correct ma è rendersi conto di come il mondo cambia e rendersi conto di chi è stato lasciato indietro dalla storia. L’impressione conclusiva che si ha è che sia un manga pensato per un pubblico eterogeneo, forse fin troppo, non riuscendo ad essere quindi perfettamente collocabile; come detto prima l’abbraccio lo si sente però in realtà non è così caloroso.
Non sorprende che sia probabilmente Mami il personaggio ritratto al meglio, una ragazza eterosessuale e bellissima, odiata da sempre dalle compagne di scuola perché tutti i ragazzi perdono la testa per lei. All’inizio viene descritta come la classica rivale bellissima e superficiale, una delle tante, ma andando avanti nella storia riesce ad avere sempre più spazio e conosciamo così una ragazza matura, orgogliosissima del suo essere femmina ma che non vuole essere definita solo da questo. Nel ritrarla l’autore non ha dovuto temere di osare o di mettere paletti e si nota infatti che il lavoro fatto è stato meticoloso.
Questo manga delude, sorprende, ti abbraccia, ti fa anche incazzare ma si legge con piacere, i personaggi non sono fatti per essere amati ma per incuriosirti, magari per porti qualche domanda e per farti sorridere qualche volta con loro. È un manga che non parla di gioia o di vittorie ma che esprime grandissimo orgoglio: l’orgoglio di essere chi sei, di amare chi vuoi, di essere pieno di imperfezioni ma non lasciare che queste siano una limitazione ma magari un valore aggiunto.
Lo sappiamo che non importa in realtà che sia giugno, luglio o dicembre, importa poter tenere la testa alta ed essere sempre più forti di ogni problema e di ogni sconfitta... e se magari chi ami ti offre una Madeleine fatta in casa è tutto forse un po’ più facile da sopportare.
Per tendersi la mano, verso un mondo che possa essere contraddistinto dal rispetto nei confronti dei sentimenti di ogni possibile colore.
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Essere orgogliosi non vuol dire automaticamente essere felici. La felicità è una sensazione pura, spesso non macchiata da altro, non a caso è accomunata nell’immaginario al sorriso di un bambino, perché la felicità è esattamente quello che vedi. L’orgoglio non ha nulla a che fare con la felicità di per se, spesso si è orgogliosi mentre il nostro cuore è stretto da un estremo dolore, riusciamo ad esserlo anche dopo una cocente sconfitta. Essere orgogliosi vuol dire essere capaci di lottare, perdere, non lasciare che la vita ci possa definire ma essere noi e solo noi a dare un senso alla nostra esistenza.
Blue Flag è un manga di KAITO, pubblicato online su Shonen Jump+ di Shueisha e in Italia da Planet Manga, per un totale di 8 volumi al prezzo di 4,90, tradotto in italiano da Simona Stanzani.
La seguente è una recensione spoiler, perché questa è un’opera particolare, che cambia, sorprende, delude, ti abbraccia ma a volte fa sicuramente incazzare, impossibile quindi parlarne per bene senza citare tutto ciò che accade, compreso quello che non accade.
Migliore Amico Power!!
Questa è la storia della scelta di Taichi. Quando si è adolescenti ogni giorno è una battaglia e ci sono sempre continue scelte da fare. Lottare o venire sopraffatto dall’esistenza, anche questa è una scelta, non nasciamo tutti con le stesse armi per contrapporci ai problemi del quotidiano. Qualsiasi sia la sua lotta Taichi parte sconfitto, non crede in se e soprattutto non crede in chi ha accanto.Chi ha accanto è Toma. Il bellissimo e carismatico Toma, un uomo all’apparenza perfetto, amato da chiunque, stella della squadra di baseball scolastica e che potrebbe puntare al professionismo. Lui non ha il lusso di poter fare scelte, il mondo gli ha imposto che faccia dover assumere, che ruolo giocare nella vita e soprattutto la realtà nella quale viviamo gli fa sentire di dover negare a se stesso la possibilità di poter amare chi vuole.
Toma e Taichi sono amici d’infanzia, sono cresciuti insieme, hanno condiviso traumi e sorrisi ma più il tempo passa e più la vita li ha resi diversi. Qualcosa nel loro rapporto si è ormai spezzato da tempo, un’ombra ha coperto il sorriso di Taichi ed è come se quell’ombra venisse proprio dal corpo ingombrante e splendente di Toma. Non è in realtà una questione di colpe, ma Taichi da una parte vorrebbe allontanarsi da quell’ombra ma allo stesso tempo non c’è nient’altro che oramai riesca a definirlo meglio e Toma non può che stare in disparte, conscio di stare pagando le conseguenze delle scelte che gli altri hanno fatto per lui.
Per quanto ci piaccia illuderci che quel che viviamo sia unico e irripetibile, in realtà gli avvenimenti della nostra vita sono perlopiù ciclici. Un'ennesima ragazza si avvicina a Taichi per usarlo, per approfittare di questo legame diretto con Toma e scoprire qualcosa in più su di lui, l’ennesima ragazza che rimarca quanto lui non sia abbastanza, quanto lui sia insignificante (ovviamente stando al suo pensiero). Questa volta però sembra diverso, lei è Futaba, una ragazza piccola e dolce, che sembra però in qualche modo diversa; questa volta Taichi non sembra soffrire troppo e decide allora di aiutarla, sfidando inconsapevolmente tutti quegli ostacoli che avevano frenato il suo cuore negli ultimi anni. Lui sta forse cominciando a cambiare?
In realtà Futaba è simile in tutto e per tutto a Taichi. Anche lei non nutre di una grande stima di se, detesta il suo corpo, detesta il suo carattere, riesce ad aprire il cuore solo con le piante e i fiori (fa parte del club di giardinaggio) temendo comunque il loro giudizio. Toma per puro caso entrerà nella sua vita dopo averla vista all’opera nel suo giardino, quell’uomo è riuscito ad accarezzare l’anima di Futaba ma anche delle piante con la sua proverbiale dolcezza e delicatezza. Lei ha deciso in quel momento che sarebbe cambiata.
Da lì a poco nascerà un triangolo: Taichi, Futaba e Toma usciranno di continuo insieme e i primi due confabuleranno per far sì che questa coppia possa davvero nascere. Tutto questo nonostante Taichi si innamori perdutamente di lei, nonostante i problemi di Futaba che per quanto ce la metta tutta per cambiare deve fare i conti con problemi atavici che non può semplicemente spostare un po’ più in là e nonostante Masumi, sua migliore amica e segretamente innamoratissima di lei. Masumi soffre per la sua incapacità nell’affrontare realmente i suoi sentimenti, e non le si può fare una colpa, sfugge perciò dalla realtà cercando di negare se stessa tramite rapporti fugaci con altri uomini che non portano mai a nulla; confronta duramente Taichi ma anche lei non può che arrendersi, riconoscendo di non avere alcun diritto per mettersi in mezzo. Lei dovrebbe accettare i suoi sentimenti e non li dovrebbe mai cambiare.
Toma in tutto questo non può che sorridere. La sua ombra non sembra più così opprimente, il suo adorato amico è tornato a sorridere insieme a lui, ovviamente ha compreso tutta la situazione ancora prima che davvero iniziasse, ma lui non ha diritto a nessuna scelta, può cercare di assecondare per quanto può la loro tenerezza e la loro assurdità sperando che tutto possa andare al meglio. Ma qual è la cosa migliore per lui? Da quanto tempo ormai non stia davvero a pensare come possa mettere al primo posto i suoi stessi sentimenti non ci è dato saperlo, quel che ci è dato conoscere è il suo sorriso e il suo sguardo che cela un forte segreto, un grande amore. Lui non ha il lusso di poter pensare a un cambiamento.
Le Viscere del Pesce
Spesso non si ha la maturità per comprendere a pieno i propri sentimenti, Futaba comprenderà presto che quel che prova per Toma è una forma di estrema ammirazione che l’ha portata a sognare di diventare come lui, più che diventare la sua ragazza, così pian piano si avvicina sempre più a Taichi che vedrà quindi il suo sogno realizzarsi. Loro hanno avuto modo di scoprirsi, sbagliare, ridere e alla fine raggiungere una grande gioia rischiando davvero ben poco della propria salute mentale ed emotiva. Questa dovrebbe essere la normalità, poter abbracciare la vita con le proprie imperfezioni e senza alcun terrore.
Toma ama Taichi da sempre, conscio di non poter essere se stesso di fronte a lui, conscio che la loro amicizia lo ha reso sempre più misero anno dopo anno, come se i pesi che porta sulle spalle non fossero già abbastanza pesanti. Fa finta di non rendersi conto dell’amore di Futaba, di non rendersi conto dell’amore di Taichi verso di lei, fa finta di essere felice quando loro due finalmente si mettono insieme. Non dovresti temere per il tuo futuro, di perdere le tue amicizie, magari anche la tua famiglia, per via di chi ami.
Taichi è confuso, lo è sempre, ma quando scoprirà i veri sentimenti del suo amico lo sarà anche di più. Non aveva mai nemmeno preso in considerazione che quell’uomo all’apparenza perfetto, che gli è sempre stato accanto, che rischierebbe di tutto per lui, potesse amarlo. Non aveva nemmeno mai preso in considerazione che lui potesse avere dubbi, che ci fossero ancora nuove scelte da prendere in considerazione. Ora che sembrava aver trovato un equilibrio nella sua vita tutto viene rivoluzionato ma la sua scelta ricadrà su Futaba.
Forse.
Più o meno. Non ci è dato perfettamente saperlo, tutto è più complesso di così, la vita è più complessa di così. Taichi sceglie di rimanere con Futaba ma non conosciamo la profondità dei suoi sentimenti, posso anche comprendere la scelta di Kaito, una volta che i personaggi per un autore prendono vita può capitare che lui tenda a dargli della privacy ma il nostro ruolo di lettori ci impone di voler sapere ogni cosa, e di non sentirci in colpa per questo. Toma riesce ad accettare con dolore l’essere stato rifiutato da Taichi, riesce ad andare avanti con la sua vita; a scuola, dopo il caos iniziale, continuano ad apprezzare comunque più lui che Futaba (“quella che si è messa in mezzo”) e Taichi (“ne troverà tanti come lui”), perché ormai quella maschera è forse più forte di tutto ma rimane una maschera, in quanti davvero si soffermano sui suoi reali sentimenti? È cambiato il copione ma non il fatto che per molti rimane un attore per quel ruolo che altri in modo imperterrito gli cuciono addosso.
Due anni dopo Taichi e Futaba si lasceranno. Cinque anni dopo Futaba si sposerà e apprendiamo con grande (o no? Decidete voi) sorpresa che Toma e Taichi stanno insieme, convivono, si amano, sono sposati. Kaito non ci fa vedere Toma, noi osserviamo tutto proprio dal suo punto di vista, vediamo Futaba al suo matrimonio, Masumi bellissima con il suo compagno e successivamente un Taichi sorridente che si trova nuovamente di fronte alle “Viscere di Pesce” … o per meglio dire il capitolo finale di quel terribile film che aveva visto al cinema anni fa e che nella tagline recitava: “Scegli: L’Amata o L’Amico”.
Lui la sua scelta l’ha fatta. Forse. Più o meno. Non ci è dato perfettamente saperlo, tutto è più complesso di così, la vita è più complessa di così.
Madeleine
È più facile non comprendersi che comprendersi, odiarsi che apprezzarsi, asserirlo non sorprende nessuno. Questo è un manga che, come nelle intenzioni del suo autore, può rappresentare un caldo abbraccio nei confronti di tutti coloro che si sentono persi, che rifiutano le etichette. Si tratta di vite umane e quanto possano essere possibili certi avvenimenti non può deciderlo nessuno, la gente cresce e cambia pure in modi che ad una persona esterna possono sembrare impossibili. Questo manga non si può giudicare in base a canoni simili, soprattutto se le proprie esperienze di vita differiscono estremamente da quelle narrate: ogni persona sulla faccia della Terra è una storia a se e ogni storia può riservare qualsiasi tipo di risvolto. Questo non vuol dire che non ci siano comunque altri difetti da sottolineare.
I protagonisti sono degli adolescenti con atteggiamenti spesso infantili e questo influisce tanto nella narrazione. Per quanto sia un’opera delicata e leggera, che rispecchia perfettamente l’animo dei suddetti protagonisti, è chiaro quanto certe questioni siano state sviluppate in modo superficiale. Non possiamo pretendere che questi ragazzi abbiano tutte le risposte alle loro domande esistenziali, però rimane forte l’impressione che l’autore abbia cercato di non oltrepassare certe linee, quasi intimorito di rendere la vicenda ancora più complessa… però è una vicenda complessa, semplificarla non può esser vista come un pregio. Il capitolo nel quale c’è una lunga discussione sull’omofobia è interessantissimo sotto diversi aspetti, narrativamente ha di certo delle intuizioni apprezzabili ma chiudere tutto quanto con un “beh entrambe le parti hanno torto” è un qualcosa di obiettivamente inaccettabile.
L’autore ha avuto sicuramente un gran coraggio, e gliene va dato atto, per aver creato su Jump+ un’opera simile, lontana da quel che ci si potesse aspettare ma che riflette alla perfezione il clima della rivista di Shueisha, che cerca continuamente di rinnovarsi e di essere da anticamera per il Jump del futuro ridefinendo gli standard del mainstream. Ma un’opera simile deve condannare senza se e senza ma qualsiasi forma di omofobia, senza crocifiggere nessuno, perché va benissimo l’ascolto e la comprensione, ma si devono dare risposte chiare e precise, la leggenda che tutte e due le parti hanno ragione e torto è un qualcosa di ingiustificabile, e far passare il messaggio (tramite i loro silenzi e il loro perdere il filo del discorso continuamente) che siano solo dei ragazzini e che forse questi discorsi sono più grandi di loro non regge.
Perché non soffermarsi maggiormente sul colpo di scena dell’epilogo? Perché non mostrarci il percorso emotivo, psicologico e intimo di Taichi? Soprattutto perché non considerare l’impatto che una storia simile può avere sui suoi lettori? Sì, questa opera può risultare in un abbraccio ma perché fermarsi ad un solo e singolo abbraccio? Perché non diventare invece un faro per tantissimi lettori che si trovano in situazioni simili, giovanissimi ragazzi che leggono Jump+ e che sono rimasti a bocca aperta nello scoprire che finalmente anche lì si parlasse di loro. Perché sì, la rappresentazione è estremamente importante, non è essere politically correct ma è rendersi conto di come il mondo cambia e rendersi conto di chi è stato lasciato indietro dalla storia. L’impressione conclusiva che si ha è che sia un manga pensato per un pubblico eterogeneo, forse fin troppo, non riuscendo ad essere quindi perfettamente collocabile; come detto prima l’abbraccio lo si sente però in realtà non è così caloroso.
Non sorprende che sia probabilmente Mami il personaggio ritratto al meglio, una ragazza eterosessuale e bellissima, odiata da sempre dalle compagne di scuola perché tutti i ragazzi perdono la testa per lei. All’inizio viene descritta come la classica rivale bellissima e superficiale, una delle tante, ma andando avanti nella storia riesce ad avere sempre più spazio e conosciamo così una ragazza matura, orgogliosissima del suo essere femmina ma che non vuole essere definita solo da questo. Nel ritrarla l’autore non ha dovuto temere di osare o di mettere paletti e si nota infatti che il lavoro fatto è stato meticoloso.
Questo manga delude, sorprende, ti abbraccia, ti fa anche incazzare ma si legge con piacere, i personaggi non sono fatti per essere amati ma per incuriosirti, magari per porti qualche domanda e per farti sorridere qualche volta con loro. È un manga che non parla di gioia o di vittorie ma che esprime grandissimo orgoglio: l’orgoglio di essere chi sei, di amare chi vuoi, di essere pieno di imperfezioni ma non lasciare che queste siano una limitazione ma magari un valore aggiunto.
Lo sappiamo che non importa in realtà che sia giugno, luglio o dicembre, importa poter tenere la testa alta ed essere sempre più forti di ogni problema e di ogni sconfitta... e se magari chi ami ti offre una Madeleine fatta in casa è tutto forse un po’ più facile da sopportare.
Pro
- Si sente sempre il bisogno di manga simili
- Ottimo prezzo e buonissima edizione
- Un manga che comunque sia è per tutti
- Sa riflettere bene la confusione mentale degli adolescenti e anche divertire
Contro
- Un'opera che a modo suo è sì coraggiosa... ma non abbastanza, andava fatto MOLTO di più
(ovviamente non ho letto tutta la recensione apposta, quando avrò finito la serie, rileggerò meglio l'articolo u.u)
Bella analisi che condivido anche se non gli darei più di 75, una delle ragioni e che...
Sono assolutamente d'accordo per quanto riguarda il finale che andava approfondito.. Tanto, troppo non detto e lasciato intuire quando invece c'era il bisogno di raccontarlo.
Rimane comunque un bellissimo manga che non vedo l'ora di rileggere appena finito di recuperare!
Non dico che sia brutto, ma quella dell'autore mi è parsa una soluzione accomodante e poco coraggiosa, fatta per 'accontentare' il lettore che cerca un certo tipo di finale, almeno questa è l'impressione che ho avuto io.
Magari sì, sarebbe stato più giusto approfondire un po' la scelta di Taichi, ma per me non è stata una questione di scelta, ma di coerenza narrativa che è venuta a mancare.
Mi riprometto di rileggerlo, perchè magari qualcosa mi è sfuggito; tralasciando tutti i limiti o difetti che un'opera del genere possa avere, io consiglio comunque di leggerla perchè è un manga che merita attenzione.
Ogni lettore si farà la sua idea.
Blue Flag parla di amore e di relazioni tra persone. Non si eleva a manifesto LGBT+, non ci fa l'elenco dei personaggi con annesso orientamento sessuale. Anche del Taichi pre finale non abbiamo davvero la certezza che sia etero. Salvo errori, quando rifiuta Toma lo fa perchè innamorato di Futaba e non perchè l'amico sia un uomo.
Mi ha più volte sorpresa in positivo, tipo il personaggio di Mami (che all'inizio sembra banale e invece si rivela davvero interessante) oppure quella accesa discussione sull'omofobia (mi è piaciuto il tentativo di comunicare tra i ragazzi nonostante la divergenza di opinioni).
Per quanto riguarda il finale a me sembra proprio affrettato, per me può essere anche plausibile ma andava assolutamente approfondito. Mi sembra poco coerente dopo tutto un manga in cui i personaggi hanno riflettuto a lungo su ogni mossa l'arrivo di un finale senza la minima spiegazione sulle loro scelte di vita.
Il finale subito ti lascia interdetto ma sinceramente non mi è dispiaciuto e l'ho anche apprezzato.
Sicuramente con due volumi in più avrebbe potuto approndire certe cose ma nonostante questo, risulta un'ottimo manga che consiglio a chiunque.
Se quel finale era previsto fin dall'inizio, è stato pensato male, (anadava approfondito, come già detto) se è stato deciso all'ultimo momento, può essere un clamoroso passo falso dell'autore, e tralasciamo tutto il 'non detto' dell'orientamento sessuale reale o presunto di Taichi, non è questo il problema.
Ci sono troppe incognite che abbassano l'asticella di un'opera che poteva essere davvero superba, ma è mancato quel salto in più.
Un peccato per me.
Quello che non concordo del giudizio del recensore invece è questo:
Perchè questo è solo qualunquismo da politically correct. Al di là che il filo del discorso non viene mai perso (ed invece è molto ben rappresentato nella sua complessità, tanto che i discorsi che fanno i ragazzi tra loro sono quasi da oscar per come affrontano realisticamente l'argomento), entrambe le parti hanno indubbiamente torto. Non è che la minoranza/diverso ha sempre ragione perchè è una minoranza/diverso pertanto il suo comportamento è sempre legittimato. Certo, anche io avrei preferito una conclusione del discorso più pulita, che portasse ad una visione più definita e definitiva della faccenda, ma le cose vanno viste con obbiettività: Toma ha torto perché ha sempre tenuto nascosta la cosa anche agli amici maschi più intimi (alcuni potrebbero dire che ha fatto bene, visto che comunque non sarebbe stato accettato da tutti, ma questo rimane comunque un grosso scheletro nell'armadio da nascondere ed un grave torto a qualunque sana amicizia), gli altri hanno torto nel discriminarlo (che poi non è che lo facciano tutti, ma sicuramente il suo outing a sorpresa con Taichi dopo così tanto tempo non rende la situazione molto semplice). Il non capire l'ambivalenza di tutta la situazione che porta a tale fastidiosa conclusione morale.. beh è non capire almeno la metà di quello che vuole esprimere questa piccola gemma.
In linea più generale, neanche io ho gradito il finale, anche se sin dall'inizio tifavo Toma (appunto, l'unico personaggio che mi piaceva), non sono stata comunque soddisfatta dal suo finale, come detto sia nella rece che da altri, avrei voluto vedere come Taichi sia arrivato a quella conclusione, come Toma l'abbia vissuta... e soprattutto, il grande affronto è stato non farci vedere il Toma adulto, tutti tranne lui (again, il migliore è l'unico che non vediamo nelle nuove vesti). Perché non farci vedere Toma? Tanto sappiamo che è lui, non c'è da interpretare chi sia quella persona. Per me è stata una mancanza di coraggio dell'autore, come se non avesse voluto fare quel passo in più (ci ha mostrato le nuove coppie etero, perché "nascondere" quella omo?).
Sulle domande che si pone il recensore quasi in chiusura (e che condivido), mi sento di rispondere che la risposta sia semplicemente perché non era di base intenzione dell'autore fare un manga che parlasse nello specifico di questi temi: lo dice lui stesso nella postfazione che non sapeva di lgbt ecc e che non volesse rendere nota la persona di cui era innamorato Toma, quindi decisamente non aveva pianificato un manga in cui l'omosessualità avesse questo grande spazio. Ovvio che un autore, complice l'aiuto dell'editor, possa cambiare prospettiva in corsa, ma visto anche il finale, mi vien da dire che appunto non fosse proprio la cosa che davvero gli premeva.
Insomma, per me è stato un manga abbastanza deludente a cui darei forse una sufficienza stentata.
PS vero che i disegni son belli, le copertine le adoro per lo stile che hanno, ma ad esempio ho trovato volgare e assolutamente fuori luogo la pin up di inizio capitolo con Mami in biancheria intima e le gambe allargate. Come ho detto in quel momento e lo ribadisco ancora, per equità avrei voluto una pin up di Toma in mutande.
Da lì in poi tutta la narrazione è gestita malissimo, i personaggi diventano totalmente incoerenti, e si arriva a quel finale.
Un finale davvero poco coraggioso, fatto a quel modo solo per accontentare una certa fascia di pubblico. Il time skip è una pessima trovata. L'autore decide nelle ultime venti pagine di ribaltare tutto quello che è stato costruito in otto volumi.
Ben inteso, non ho nessun problema su come finisce, ma su come ci si arriva a quel finale.
E in virtù di ciò, Blue Flag è uno dei manga peggiori che ho letto negli ultimi anni e non lo consiglirei a nessuno.
Per fortuna, almeno i disegni si salvano, sono la cosa migliore di tutta l'opera.
Eppure sul sito Panini si dovrebbe trovare.
Nelle fumetterie è veramente difficile
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