Tatsuki Fujimoto è uno dei mangaka più eclettici e particolari tuttora in attività: diventato celebre con Fire Punch, ha raggiunto la sua consacrazione definitiva più in avanti con Chainsaw Man, del quale si aspetta un sequel oltre che una trasposizione animata curata dallo studio MAPPA.
In questi mesi di meritato riposo, Fujimoto ha lavorato a Look Back, one-shot pubblicato su Jump+ e disponibile gratuitamente su Manga Plus CLICCANDO QUI.
È amore, è rabbia, è delusione ed è tanta speranza. Descrivere Look Back non è assolutamente facile e il rischio più grande è quello di essere superficiali, perciò invito davvero chiunque a leggerlo prima di commentare, perché ci sono emozioni che una volta descritte, per quanto ci si sforzi, potranno sembrare lo stesso banali se non si ha idea di cosa si sta parlando.
Fujimoto in questi anni ci ha abituato a opere intrise di lucida follia, dove l’assurdo e l’onirico si fanno spazio tra le tragedie della psiche umana e drammi di ogni tipo, con una violenza a tratti disturbante ma mai fine a se stessa, un autore incapace di essere scontato ma di certo non un autore per tutti. Forse uno dei più facili da criticare proprio perché si pone sul mercato mainstream (è un autore di Shonen Jump del resto) senza avere la voglia di assecondare un pubblico così abituato a un determinato tipo di opere; ma ne vale la pena, gli apprezzamenti non sono mai mancati sia dal pubblico che da illustri colleghi come Naoki Urasawa, se è facile criticarlo è altrettanto semplice riconoscere il suo estro puro e limpido. Look Back è prima di tutto una dichiarazione d’amore nei confronti dell’arte in ogni sua piccola sfaccettatura, ricordandoci però il dolore atroce che è capace di causare ma anche quei legami indissolubili che aiuta a creare.
Fujino è una ragazzina vivace, un po’ arrogante, con un’ironia tagliente, pronta a lottare contro il mondo seppur sia molto fragile, del resto non dobbiamo dimenticarci la sua età. Lei rappresenta la parte più fuori dal comune di Fujimoto, la sua continua ricerca della sorpresa, il lato di sé che predilige sbalordirti più con gli atteggiamenti dei propri personaggi che con particolari passaggi registici. Kiyomoto è una ragazzina con diversi problemi, non frequenta la scuola e rimane chiusa in casa tutto il tempo a disegnare, è emotivamente molto fragile ma la sua tecnica e il suo stile rimarcano una bravura fuori dal comune. Lei rappresenta la meticolosità di Fujimoto, la cura maniacale per i dettagli, ma soprattutto le sue paure e le sue ansie. Fujino è tecnicamente limitata ma sacrifica ogni cosa possibile per migliorare, Kiyomoto ha una paura estrema del mondo ma fa ogni cosa possibile per superare i suoi limiti.
Non voglio spoilerare i contenuti di questo one-shot, ma è d’obbligo ricordare che dentro troviamo la dichiarazione d’amore di un uomo nei confronti dell’arte ma anche la sua “condanna” esistenziale. Il ritratto che ne viene fuori è quello di un autore che per quanto ami in maniera spropositata creare e divertirsi creando, allo stesso tempo è come se fosse costretto a seguire questa strada per essere se stesso. Non sorprende che per esprimersi al meglio si è dovuto sdoppiare in due personaggi estremamente diversi, addirittura in conflitto tra di loro. In più c’è una forte dedica alla Kyoto Animation, ma senza spoilerare nulla è mio dovere fare notare che Look Back sia stato pubblicato proprio il giorno del secondo anniversario del terribile incendio che sconvolse il mondo.
In soli due giorni il one-shot ha superato le 4 milioni di visualizzazioni in Giappone, e cliccando QUESTO LINK (grazie Hangedman per la segnalazione) potrete trovare i vari tweet di importanti autori e addetti ai lavori che si congratulano oltremodo con Fujimoto, tutti asserendo più o meno lo stesso concetto, ovvero che questa opera ti dà voglia di metterti a lavoro e creare immediatamente; complimenti arrivati tra gli altri da Asano, Ishiguro di Heavenly Delusion, Suetsugu di Chihayafuru, fino ad arrivare a Wataru Watari di Oregairu che senza mezze misure ha detto che Fujimoto è il più grande mangaka in vita. Segnaliamo che questo one-shot sarà disponibile in un volume di prossima uscita, perciò non si può che attendere anche qui in Italia.
La sensazione che si ha è quella che lui sia riuscito in 140 tavole a esprimere quello che in tantissimi hanno dentro al proprio cuore, sempre rimanendo fedele al suo stile personale. Se i manga sono prima di tutto emozione, Look Back, questa emozione, riesce a esprimerla perfettamente.
In questi mesi di meritato riposo, Fujimoto ha lavorato a Look Back, one-shot pubblicato su Jump+ e disponibile gratuitamente su Manga Plus CLICCANDO QUI.
Fujino frequenta la quarta elementare e ama disegnare fumetti per il giornalino scolastico. Le sue strisce sono apprezzate dai suoi compagni di scuola ma tutto cambia quando arriva Kiyomoto, una coetanea che decide di partecipare al giornalino anche se non esce mai di casa nemmeno per andare a scuola. I compagni cominciano a preferire ampiamente i lavori di Kiyomoto; Fujino è invidiosa, arrabbiata, ma non si dà per vinta e decide di mettersi d’impegno per migliorare come fumettista. A cosa potrà mai portare questa rivalità?
È amore, è rabbia, è delusione ed è tanta speranza. Descrivere Look Back non è assolutamente facile e il rischio più grande è quello di essere superficiali, perciò invito davvero chiunque a leggerlo prima di commentare, perché ci sono emozioni che una volta descritte, per quanto ci si sforzi, potranno sembrare lo stesso banali se non si ha idea di cosa si sta parlando.
Fujimoto in questi anni ci ha abituato a opere intrise di lucida follia, dove l’assurdo e l’onirico si fanno spazio tra le tragedie della psiche umana e drammi di ogni tipo, con una violenza a tratti disturbante ma mai fine a se stessa, un autore incapace di essere scontato ma di certo non un autore per tutti. Forse uno dei più facili da criticare proprio perché si pone sul mercato mainstream (è un autore di Shonen Jump del resto) senza avere la voglia di assecondare un pubblico così abituato a un determinato tipo di opere; ma ne vale la pena, gli apprezzamenti non sono mai mancati sia dal pubblico che da illustri colleghi come Naoki Urasawa, se è facile criticarlo è altrettanto semplice riconoscere il suo estro puro e limpido. Look Back è prima di tutto una dichiarazione d’amore nei confronti dell’arte in ogni sua piccola sfaccettatura, ricordandoci però il dolore atroce che è capace di causare ma anche quei legami indissolubili che aiuta a creare.
Fujino è una ragazzina vivace, un po’ arrogante, con un’ironia tagliente, pronta a lottare contro il mondo seppur sia molto fragile, del resto non dobbiamo dimenticarci la sua età. Lei rappresenta la parte più fuori dal comune di Fujimoto, la sua continua ricerca della sorpresa, il lato di sé che predilige sbalordirti più con gli atteggiamenti dei propri personaggi che con particolari passaggi registici. Kiyomoto è una ragazzina con diversi problemi, non frequenta la scuola e rimane chiusa in casa tutto il tempo a disegnare, è emotivamente molto fragile ma la sua tecnica e il suo stile rimarcano una bravura fuori dal comune. Lei rappresenta la meticolosità di Fujimoto, la cura maniacale per i dettagli, ma soprattutto le sue paure e le sue ansie. Fujino è tecnicamente limitata ma sacrifica ogni cosa possibile per migliorare, Kiyomoto ha una paura estrema del mondo ma fa ogni cosa possibile per superare i suoi limiti.
Non voglio spoilerare i contenuti di questo one-shot, ma è d’obbligo ricordare che dentro troviamo la dichiarazione d’amore di un uomo nei confronti dell’arte ma anche la sua “condanna” esistenziale. Il ritratto che ne viene fuori è quello di un autore che per quanto ami in maniera spropositata creare e divertirsi creando, allo stesso tempo è come se fosse costretto a seguire questa strada per essere se stesso. Non sorprende che per esprimersi al meglio si è dovuto sdoppiare in due personaggi estremamente diversi, addirittura in conflitto tra di loro. In più c’è una forte dedica alla Kyoto Animation, ma senza spoilerare nulla è mio dovere fare notare che Look Back sia stato pubblicato proprio il giorno del secondo anniversario del terribile incendio che sconvolse il mondo.
In soli due giorni il one-shot ha superato le 4 milioni di visualizzazioni in Giappone, e cliccando QUESTO LINK (grazie Hangedman per la segnalazione) potrete trovare i vari tweet di importanti autori e addetti ai lavori che si congratulano oltremodo con Fujimoto, tutti asserendo più o meno lo stesso concetto, ovvero che questa opera ti dà voglia di metterti a lavoro e creare immediatamente; complimenti arrivati tra gli altri da Asano, Ishiguro di Heavenly Delusion, Suetsugu di Chihayafuru, fino ad arrivare a Wataru Watari di Oregairu che senza mezze misure ha detto che Fujimoto è il più grande mangaka in vita. Segnaliamo che questo one-shot sarà disponibile in un volume di prossima uscita, perciò non si può che attendere anche qui in Italia.
La sensazione che si ha è quella che lui sia riuscito in 140 tavole a esprimere quello che in tantissimi hanno dentro al proprio cuore, sempre rimanendo fedele al suo stile personale. Se i manga sono prima di tutto emozione, Look Back, questa emozione, riesce a esprimerla perfettamente.
Intanto
C'è tutto lo stile cinematografico tipico dei manga di Fujimoto, l'uso fantastico del panneling e della regia ma soprattutto il monstrare le cose invece di dirle, tramite i disegni, le espressioni e gesti... invece di far dire ai personaggi quel che provano o stanno facendo, come fanno fin troppi manga.
Poi può essere goduto anche leggendolo superficialmente ma si possono trovare anche tante cose se si guarda nel dettaglio, come i vari sfondi presi da fire punch e chainsaw man, i nomi delle due protagoniste Fujino (藤野) & Kiyomoto (京本) insieme usano gli stessi kanji di Fujimoto (藤本) e quindi rappresentano entrambe parte del mangaka.
Il nome Kiyomoto riferimento anche Kyoto Animation (京アニ) e al terribile attentato (dato quello che succede nel one shot e come scritto nel articolo i fatto che sia stato pubblicato proprio il giorno del secondo anniversario della tragedia).
Personalmente ho sempre creduto in Fujimoto, sin dai primi capitoli di Fire punch ho sempre pensato fosse uno dei più grandi talenti usciti in questi ultimi 10 anni, quindi sono molto felice di vedere che sta riscuotendo tutti questi elogi e consensi.
Non hai mai provato a disegnare per passione o per lavoro dieci ore al giorno sette giorni su sette dalla tenera età, vero?
Perché il tuo discorso a dire il vero si potrebbe applicare alla quasi totalità dei manga, MA questo one-shot è praticamente muto e richiede ben poca conoscenza si cosa vuol dire essere mangaka per essere apprezzato appieno. Anche fare un lavoro creativo basterebbe.
Io questo one-shot se esce in volume lo compro, mi è piaciuto un botto più di Chainsaw Man.
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