I lettori del manga Black Lagoon da tempo sperano in una pubblicazione regolare visto che dal 2010 questa è stata molto sporadica, con solo due volumi pubblicati negli ultimi dieci anni. Nella giornata di ieri però l'autore del manga, Rei Hiroe, ha deciso di rispondere, su twitter, alle quotidiane domande sul motivo per cui la serie non è stata serializzata in modo coerente: "Dipende solo dalla mia depressione che non è scomparsa, quindi non posso lavorare tanto come vorrei."
Il Tweet citato è stato cancellato ma archiviato su Otakomu.
Un'ondata di sostegno è arrivata da altri fan della serie su Twitter, augurando il meglio a Hiroe e sperando che continui a badare a se stesso. Hiroe ha risposto anche ad altre domande spiegando che sono 10 anni che sta combattendo questo brutto male e che sebbene lavorare sia difficile, sta facendo del suo meglio e sta andando avanti con il manga il più possibile senza fretta.
Trama: Preparatevi a incontrare la Lagoon Company, un’agenzia tuttofare gestita da un enorme energumeno di colore chiamato Dutch. Risoluto e calcolatore, è un tipo caratterizzato da un forte senso dell’onore e rispetta sempre la parola data. Il suo braccio destro è una giovane ragazza di nome Revy, una pazza omicida che gira sempre con due pistole che ama anche troppo usare. Terzo e ultimo membro di questo gruppo è Benny, l’esperto di telecomunicazioni e di cose simili: ma attenti a non sottovalutarlo solo per questo motivo. La Lagoon Company ha sede in una città che si affaccia sui mari del sud dell’Asia e da qui partono per svolgere gli incarichi che gli vengono affidati, spesso a bordo della loro nave. A cavallo tra pirati e corrieri, Dutch, Revy e Benny stanno per incontrare Rock, un timido impiegato giapponese che cambierà per sempre la loro esistenza.
L'opera di Hiroe ha debuttato sulla rivista Monthly Sunday GX della Shogakukan nel 2002 e finora conta 11 volumi. Dal manga sono state tratte ben due serie anime e degli OAV.
In Italia è edito da Panini.
Fonte: Crunchyroll
Refuso corretto..ovviamente era "che non è scomparsa"
Ma cosa c'entra ora Miura
Ovviamente mi auguro non accada mai qualcosa.
Consideriamo poi i ritmi frenetici e l'enorme pressione che devono subire questi lavoratori nipponici che sicuramente hanno il loro peso nel creare questo tipo di disturbi psicofisici.
Quoto tutto!
Comunque non so se in un'intervista su web o su una rivista, gli senti dichiarare, che il manga per lui era una specie di progetto parallelo, che dopo i primi numeri, lui portava avanti quando aveva buone idee; per il resto lui guadagnava, facendo illustrazioni per giochi di carte o character design per videogiochi.... quindi diciamo che non era un mangaka in tutto e per tutto come quelli che lavora 14 ore il giorno. (comunque in quello che ho appena scritto ci vedo un parallelo con BastarD!!)
Personalmente parlando, quando mi sale la depressione, mi concentro sui miei obbiettivi (studio, lavoro, salute e felicità) e cerco di essere il più produttivo possibile, per avere la mente distratta dai cattivi pensieri. Spesso funziona.
Se invece mi nascondo dietro all'ozio, la alimento sempre di più.
Se stalkero i profili social altrui, muoio male direttamente.
Infatti è un problema gravissimo e sempre più diffuso (guarda su pubmed) il fatto che questi cialtroni "prescrivano" (anche gli psicologi, sebbene non possano) benzodiazepine a caso ai pazienti invece di offrire un sano dialogo.
Per me il dialogo è sacro in questi casi.
Attenzione a non confondere "Psicologo" con "Psichiatra", il rpimo parla con i pazienti , il secondo può prescrivere anche farmaci!
parole giuste anche se non è certo una novità.... e non solo nel campo dei manga, in Giappone. Il lavoro non dovrebbe mai togliere la salute in quel modo. Terrificante...
Gli psicologi non possono prescrivere nulla e soprattutto non c'è nessuna utilità nel prescrivere le benzodiazepine, che sono degli ansiolitici e non degli antidepressivi. Ergo, non servono assolutamente a nulla.
Aiutano se si ha un attacco di panico, un disturbo d'ansia (e anche lì non possono essere prescritte per troppo tempo), di certo non in un disturbo depressivo.
Il colloquio clinico è importante quando ci si fa seguire da uno psicologo, ma non è affatto sufficiente nei casi più gravi. Ovviamente da questo a dare a caso psicofarmaci che con la depressione non c'entrano nulla ce ne passa, eh.
In più lo scopo, una volta stabilizzato il paziente, è cercare di ridurre lentamente le dosi, fino alla completa sospensione
Infatti l'ozio è campo fertile per i brutti pensieri, bisogna tenere la mente occupata e il corpo in esercizio, avere delle passioni sane e costruttive aiuta tantissimo ad essere corazzati contro questo genere di male.
Il problema è che i social danno l'illusione che tutti gli altri vivino chissà quali vite felici e spensierate mentre noi siamo gli sfigati, niente di più sbagliato, è solo mera apparenza, tutti se sorridiamo in una foto sembriamo felici, nei video sappiamo che veniamo ripresi e ci comportiamo di conseguenza, se vuoi davvero sapere come sono e stanno gli altri li devi vedere nei momenti in cui non sono ripresi nè fotografati, lì vedi la realtà (come quando giornalisti e personaggi della tv tutti sorridenti appena non vengono inquadrati cambiano espressione in facce cupe e seriose).
A causa di vari fattori come la pressione, i dubbi, il modo in cui lavorano tendono a far nascere nei mangaka depressione e/o problemi di salute che possono portare anche alla morte, come è successo a Miura. Quindi sarebbe meglio che per non incappare nella fine fatta dal già citato maestro, sarebbe meglio capire quando ci si debba dare una regolata su questi ritmi forsennati di lavoro.
come successo a Miura cosa?... mica aveva problemi di salute, lui è morto per una cosa che potrebbe succedere a chiunque in qualunque momento, il lavoro centrava zero asd
Comunque io spero che abbia messo per iscritto delle idee su come continuare/finire Berserk opera su cui era al lavoro da trent'anni. A molti autori succede di prendere degli appunti quando arrivano delle idee geniali per usarle in un secondo momento... speriamo sia successo così anche al grande Miura
Speriamo davvero! Ne avrebbe avuto tutto il tempo per farlo.
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