House of Ninjas: recensione della sfaccettata e adrenalinica serie Netflix
Il mondo dei ninja rivisto nel Giappone odierno: è l'incipit della nuova produzione firmata da Dave Boyle, appassionato della cultura del Sol Levante
di Rudido
Ninja alla riscossa!
House of Ninjas è una serie giapponese prodotta da Netflix e rilasciata il 15 febbraio 2024. Si tratta di un prodotto di intrattenimento di alta qualità, solido e ricco di azione, che sta conquistando il pubblico globale della piattaforma, essendosi attestata nella top ten in ben 74 paesi nella prima settimana di streaming, e nella top 3 dei titoli non inglesi più visti.
Ambientata nel Giappone contemporaneo, la serie conta 8 episodi di circa 55 minuti e segue le vicende di una famiglia in apparenza come tante, alle prese con la vita quotidiana: la sveglia, il lavoro, la scuola, i compiti e le bollette da pagare. Ma c'è un piccolo dettaglio... Sono tutti ninja!
I Tawara sono infatti l'ultimo clan di shinobi sopravvissuto in Giappone, e anche se si sono ritirati a vita privata, la loro tranquillità è destinata a durare ancora per poco. Minacce incombenti li costringeranno infatti a riabbracciare il loro oscuro passato, tornando a combattere per proteggere il Paese.
Un regista che ama il Giappone
La serie è stata creata e sviluppata dal regista Dave Boyle, nato in Canada e residente a Los Angeles; è un nome non nuovo nel panorama cinematografico e che ha già diretto diversi film, tra cui i noti "Man from Reno" (2014) e "Surrogate Valentine" (2011), entrambi apprezzati per originalità e stile. Ma Boyle è anche un grande appassionato di cultura giapponese e di arti marziali. Ha diretto varie volte in passato attori e maestranze nipponici e ha studiato la lingua e vissuto a Tokyo per diversi anni, praticando anche karate ed aikido. Tutte esperienze che lo hanno sicuramente aiutato nella realizzazione della serie.
Per House of Ninjas egli ha collaborato con un team di sceneggiatori giapponesi: Masahiro Yamaura (Ajin, Short Program), Kota Oura e Kanna Kimura, con cui ha sviluppato lo script per ben due anni, realizzando un serial che è un vero e proprio frullato di generi diversi, tra drama familiare, thriller e azione, con un tocco di umorismo nero.
Il risultato è un prodotto unico e coinvolgente, forse non perfetto e al suo interno sicuramente molto diseguale ma allo stesso tempo anche molto godibile, con delle evidenti influenze sia Tarantiniane che di altre opere di genere a tema arti marziali e Ninja.
La famiglia Tawara
Il frutto di queste premesse si rispecchia nella credibilità dei personaggi, soprattutto nel nucleo familiare dei Tawara, ben caratterizzati e complessi: agiscono e cambiano punti di vista in modo realistico, ed è facile affezionarsi ad ognuno di loro.
Cominciamo la carrellata alla scoperta della famiglia con Soichi Tawara molto ben interpretato da Yōsuke Eguchi (Rurouni Kenshin, Bleach): è il capofamiglia. Un ninja esperto e un abile stratega. Il suo personaggio soprattutto nei primi episodi è combattuto tra il forte desiderio di proteggere i propri cari, cercando di risollevare la distilleria di sakè che funge da attività di copertura della famiglia, e il senso del dovere che gli imporrebbe di tornare a lavorare come shinobi.
Yoko Tawara interpretata dall'esperta Tae Kimura (GTO, My Home Hero, Cottontail) è invece la moglie di Soichi. L'attrice è stata in grado di catturare perfettamente il dualismo del personaggio: da un lato, una kunoichi micidiale e tenace, profondamente legata alla famiglia; dall'altro, una donna annoiata e insoddisfatta del suo nuovo stile di vita "normale" e che vorrebbe provare ancora il brivido dell'azione.
A Kengo Kōra (Solanin, A story of Yonosuke) è stato invece affidato il difficile ruolo di Gaku Tawara il fratello maggiore ed elemento unificatore della famiglia, altro personaggio complesso e credibile anche se inevitabilmente un po' meno approfondito degli altri.
A vestire i panni di Haru Tawara, il secondogenito, è invece Kento Kaku (My Family, Paradise Kiss), che nei credits figura anche come co-produttore della serie. Il suo personaggio, ribelle e tormentato, fatica a trovare il proprio posto nel mondo ed è pieno di rimorsi a causa di un grave errore commesso in passato.
È un personaggio chiave, che intraprende più di tutti un vero e proprio percorso di maturazione alla scoperta di se stesso, anche grazie all'incontro con la giornalista Karen Ito, un'ottima Riho Yoshioka (Gannibal). La donna, che investiga sulla famiglia Tawara, sarà subito attratta dalla gentilezza del taciturno Haru, ma non solo... La loro storia è infatti un elemento chiave nello sviluppo delle vicende di tutta la serie.
Nagi Tawara interpretata dalla brava Aju Makita (Makanai) è invece la terzogenita. È un'universitaria alle prese con compiti e dichiarazioni d'amore, ma è anche una talentuosa e determinata kunoichi che desidera seguire le orme dei genitori e che ha continuato ad allenarsi malgrado la famiglia non sia in attività da tempo. Anche lei è un personaggio tormentato da fantasmi e ricordi del passato.
Nel cast principale giganteggia poi Nobuko Miyamoto (Metamorfosi), un'attrice veterana di grandissimo talento ed esperienza che ha recitato in innumerevoli film e serie TV. In House of Ninjas la Miyamoto porta in scena la nonna Taki, un personaggio memorabile. Un'anziana forte e indipendente, furba e letale, che ha dedicato la vita al clan ed è fonte di ispirazione per tutta la famiglia. Prenderà sotto la sua ala protettrice il nipotino Riku, un bravissimo Tenta Banka. Lo inizierà all'addestramento da shinobi e gli insegnerà i valori familiari, dopo che questi avrà scoperto, in uno dei momenti più gustosi e divertenti, che la sua famiglia non è proprio "normale".
In questo cast pieno di nomi importanti segnalo anche Tomorowo Taguchi, Kyūsaku Shimada e Tokio Emoto, rispettivamente nei ruoli di Jin Hamashima, Kosaku Kuze e Masamitsu Oki dell'agenzia governativa segreta BNM (Boureau of Ninja Management), e Toko Mukai interpretata dalla brava Mariko Tsutsui.
Una serie corale e dai mille registri
Come già accennato, House of Ninjas è una serie corale e molto diseguale. Un po' in tutti gli episodi, si alternano momenti dal ritmo lento e ad alta verbosità, ad altri in cui l'azione è frenetica e iperadrenalinica, anche se gli scontri sono sempre realistici. Anche il tono cambia spesso, da cupo a riflessivo, dalle calde atmosfere familiari al thriller con note quasi horror.
Il tutto scorre comunque con grande naturalezza, e anche se per qualcuno potrebbe risultare un po' lento in alcuni momenti, ogni sequenza rimane sempre funzionale al dipanarsi della storia e alla caratterizzazione, accurata, dei personaggi. Nulla insomma è superfluo, e proprio questo mix di generi e situazioni è uno dei punti di forza dell'opera.
House of Ninjas inoltre sa intrattenere e divertire con la sua azione, il suo umorismo e la sua storia avvincente, ma in più si presta anche ad alcune riflessioni su temi decisamente più profondi, tra cui la famiglia, l'importanza dei legami e il sacrificio, quest'ultimo rappresentato in modo realistico e non sentimentale. I protagonisti sono infatti spesso chiamati a fare "sacrifici" per il bene dei loro cari o della collettività e il prezzo di queste scelte viene pagato sempre in pieno.
Molto interessante e davvero etereogenea è poi la colonna sonora, oltre alla cover di Tomo Nakayama e Yuuki Matthews di "Our House", di Crosby, Stills, Nash, & Young, che si sente nell'incipit e in altri momenti, è composta anche da alcuni brani dei The Zombies (sempre anni '60); e poi da tracce dei generi più disparati, che spaziano dal jazz ad altre strumentali più canoniche per l'atmosfera di un action o di un thriller.
Se si può dire che House of Ninjas sia disomogeneo a livello narrativo e di colonna sonora, non lo è sicuramente per gli altri aspetti tecnici, tutti ugualmente molto curati, dai costumi alle scenografie. Non a caso alla pianificazione della serie figura anche Yoshiaki Murao, regista delle acclamate Unnatural (2018) e Trillion Game (2023).
La fotografia è curata da Shoji Ebara, che aveva già firmato quella de Il regista nudo, altra serie Netflix del 2019. In quest'opera si mantiene sempre su ottimi livelli e i chiaroscuri delle battaglie notturne sono realizzati con particolare maestria e stile.
Da segnalare che House of Ninjas è disponibile anche con un ottimo doppiaggio in italiano.
Fluido, preciso, e con voci puntuali e adeguate in ogni ruolo. Il cast è stato in grado di trasmettere tutte le complesse dinamiche dei personaggi e di veicolare perfettamente le emozioni che li muovono.
Personalmente, per quanto abbia optato per una prima visione in lingua originale, non mi sono pentito di aver fatto il rewatch in italiano di tutti gli episodi.
In generale, ciò che traspare al di là della trama e del fascino dei personaggi è anche la grande solidità del prodotto.
Si percepisce bene come House of Ninjas non sia frutto di un'operazione estemporanea, bensì di un attento lavoro di studio e di scrittura.
Questo ha permesso di sviluppare, al netto della fantasia insita in un'opera del genere, situazioni sempre credibili e strutturate, che trascinano lo spettatore nell'avvincente e misterioso mondo della famiglia Tawara.
Si percepisce bene come House of Ninjas non sia frutto di un'operazione estemporanea, bensì di un attento lavoro di studio e di scrittura.
Questo ha permesso di sviluppare, al netto della fantasia insita in un'opera del genere, situazioni sempre credibili e strutturate, che trascinano lo spettatore nell'avvincente e misterioso mondo della famiglia Tawara.