Host Club - Amore in affitto: impressioni sulla riedizione del dissacrante manga

Ritorna finalmente disponibile uno degli shojo manga tra i più apprezzati di sempre, opera della brava Bisco Hatori

di zettaiLara

Ouran Koukou Host Club di Bisco Hatori, conosciuto in Italia come Host Club - Amore in affitto, è uno di quei manga che sfiorano la leggenda, tanto in patria quanto nel nostro Paese.
Davvero difficile, se non forse impossibile, non aver mai udito parlare di un'opera che può vantare di essere a tutt'oggi uno dei fiori all'occhiello della rivista LaLa di Hakusensha, a distanza di oltre vent'anni dalla sua prima apparizione. Proprio lì, infatti, il manga aveva fatto il suo debutto in Giappone nel settembre 2002, per poi scalare le classifiche dei titoli shojo più venduti durante l'intero periodo della sua serializzazione, conclusasi nel 2010 con 18 tankobon all'attivo. 
 
Host-Club gruppo

Host Club ha inoltre beneficiato di una popolarissima serie animata del 2006, che pur essendo rimasta a lungo inedita nel nostro Paese -quantomeno fino all'arrivo nel catalogo italiano di Netflix nel 2022- non ha impedito di espandere ulteriormente la nomea dell'opera. 
Quanto al manga originale, invece, esso ha effettivamente goduto di ben quattro ristampe da parte dell'editore Panini Comics - Planet Manga; le stesse tuttavia sono state sofferte, lacunose e rimaste peraltro incomplete, impedendo a buona parte dei lettori più incuriositi e interessati di approcciarsi al recupero del titolo.
Da parte dei fan si può dire pertanto che l'attenzione e gli stimoli su questo manga in un certo senso non siano mai venuti meno; è anche per questo che per l'opera della Hatori da lungo tempo si auspicava un gradito ritorno nel nostro Paese, attraverso una ristampa o una moderna riedizione. 
L'annuncio della nuova pubblicazione da parte di Panini Comics nell'estate 2024 risponde implicitamente a tali desideri: è dunque con particolare occhio critico che si guarda ora ai volumi della Double Edition, il primo dei quali è disponibile dal 31 ottobre al prezzo di euro 14,90, per un tomo "due in uno" di ben 368 pagine nel formato 14 x 21 cm.
 
La storia inizia fin dalle prime pagine a far leva sul carattere dissacrante e parodistico che ne ha fatto, tra le altre cose, la fortuna.
Di aspetto trasandato e di personalità schiva, Haruhi Fujioka frequenta il prestigioso istituto privato Ouran grazie a una borsa di studio; la scuola accoglie i figli di famiglie facoltose appartenenti ai ranghi più elevati della società, giovani che appaiono però tanto ricchi quanto annoiati.
Per risollevare allora almeno gli animi delle studentesse, sei allievi maschi di bell'aspetto e dalla vivace creatività allestiscono così l'Ouran Host Club, un ambizioso ed esclusivo spazio di svago e di puro relax all'interno dell'istituto.
Haruhi entra a farne parte per puro caso e non senza costrizione, ed è l'inizio di un nuovo corso e di una serie infinita di (dis)avventure per l'Host Club e per i suoi membri: la giovane Haruhi è infatti una fanciulla, pur se non si palesa come tale né nell'aspetto né nei modi o nella personalità. Spingendo sul bizzarro fascino che ispira agli studenti di ambo i sessi, i ragazzi dell'Host Club scelgono di far mantenere ad Haruhi l'incognito sulla sua identità femminile, facendole vestire abiti maschili per dilettare tante ignare compagne di scuola.
Gratificata in maniera inaspettata dalle attenzioni e delle moine delle ragazze, Haruhi diviene ben presto un'esponente del club ambita almeno alla pari degli altri sei ragazzi; di lei pian piano emerge una personalità pungente e diretta che spesso genera più o meno involontariamente una serie di gag, atte a giocare sui tanti luoghi comuni degli shojo manga in maniera brillante, facendone ironia e non di rado manipolandoli platealmente.

Da La Principessa Zaffiro negli anni '50 a Versailles no Bara - Lady Oscar degli anni '70 e giungendo sino al popolarissimo Hanazakari no kimitachi e (Hana-Kimi) del 1996, anche Host Club sfrutta apertamente la connotazione del gender bender; diversamente però da protagoniste di manga del passato che avevano scelto di celare la propria femminilità per combattere da eroine o per reclamare con forza la propria indipendenza e fierezza, Haruhi si mostra invece quel tipo di personaggio che accetta di celarsi dietro panni maschili per puro piacere personale, entrando nel ruolo del gigolò.
L'istituto Ouran ci viene mostrato con un'architettura di tipo occidentale, a corrispondenza piena della natura 'perbene', moralista e aristocratica che si intende far assumere alla scuola e ai suoi allievi, richiamando anche qui opere più o meno celebri che ne sfruttavano l'esotismo e la fascinazione, così come viste dagli occhi dei giapponesi.
Dalle pagine emerge un tripudio di iridi enormi e talora sognanti sui volti dei personaggi, ma anche di fiori, rose, "sbrilluccichii", trine e merletti di ogni sorta a vestire tavole e vignette, come da tradizione del più classico degli shojo manga.
Gli sgangherati membri del club, nonché altri personaggi che arrivano a popolarne le vicende, interpretano ruoli piatti e frivoli in maniera consumata, strizzando l'occhio a fetish precisi in una sorta di 'manga nel manga': il belloccio dal piglio gentleman e seduttore di "King" Tamaki, l'occhialuto e opportunista Kyoya, l'ammiccamento alla "ship" incestuosa e omosessuale dei gemelli Hikaru e Kaoru, il rapporto di ambiguo vassallaggio tra il silenzioso Takashi "Mori" Morinozuka e il puccioso 'shota' Mitsukuni "Honey" Haninozuka, le fantasie di fujoshi della giovane Renge che anticipano i tempi.
 
"Secondo la mia analisi personale, possono essere classificate in tre diverse categorie, a seconda che prediligano il genere 'lolitino', 'monello' o 'fragilino/malatino'... per esempio Honey ricade nella categoria 'lolitino' (forse)! 
Uno dei principi di base del genere 'monello' è portare i pantaloncini corti anche d'inverno!"

- Tamaki -
 

Queste non sono che alcune delle sfaccettature del gioco, poiché nessuno è soltanto ciò che sembra, e ciascuno dei ragazzi è caratterizzato invece da personalità ben costruite e dai risvolti talora inattesi, che emergeranno appieno nel corso dei diversi volumi del manga. Non è un caso se l'istrionico Tamaki Suo rimane a tutt'oggi uno dei personaggi maschili più iconici di sempre, ma similmente lo si può pensare anche per le figure dei gemelli Hitachiin, del 'piccolo' ma pericoloso Honey e di tutti gli altri esponenti del club.
 
Tra un capitolo e l'altro il lettore non fa alcuna fatica a riconoscere stereotipi e cliché tipici delle opere sentimentali destinate al pubblico femminile adolescenziale, accorgendosi al contempo che in Host Club la mangaka e i suoi stessi personaggi amano esacerbarli, giocando a ribaltarli e talora a farne satira vera e propria.
La natura episodica con cui sono strutturati i capitoli sottende pertanto anche a questo, ma lì non si esaurisce: a ogni apertura di capitolo ci si ritrova innanzi all'ennesima 'variant' dei ragazzi dell'Host Club che accolgono le ospiti sontuosamente abbigliati a tema tropicale, per l'hanami, per la piscina, per le festività di fine anno e così via. Non per questo la trama orizzontale è assente; essa  contraddistingue anzi in particolare la seconda metà dell'opera, man mano che il tratteggio dei protagonisti si affina e si approfondisce.
 

Caratterizzato da una sovrabbondanza di dialoghi, di vignette e di note che riempiono spesso gli angoli più disparati delle tavole con font di dimensioni anche molto piccole, il manga di Host Club beneficia enormemente della ristampa su grande formato; attraverso di esso, oltre che per tramite della bella carta bianca utilizzata, il lettore può godere al meglio del tratto fine e straordinariamente cesellato che la Hatori infonde nei dettagli di fiori, sfondi e abiti dei personaggi.
Pur con tale premessa, però, l'edizione proposta da Planet Manga fatica a distinguersi per ciò che avrebbe voluto -o dovuto- essere: solo in maniera impropria, infatti, si può parlare di riedizione, dacché a livello di testi, dialoghi, traduzione e adattamenti ci si ritrova di fronte allo stesso identico manga pubblicato nel nostro Paese per la prima volta nel 2006, credits di fine volume compresi.
Le onomatopee risultano tradotte anziché mantenute in originale com'è recente consuetudine, mentre nelle tavole ci si accorge facilmente delle pecette applicate a porzioni più o meno ampie di vignette e illustrazioni.
Tale pratica di lettering, da tempo in disuso, non è operazione recente poiché anch'essa è riportata nella riedizione esattamente per come si presentava nelle vecchie versioni.
Il mantenimento pedissequo dei precedenti adattamenti può far sorridere anche su quei riferimenti e traduzioni decisamente figli di qualche decennio fa, come la battuta con cui si sceglie di far pronunciare al personaggio di Tamaki una palese citazione alla nota pubblicità italiana di un cioccolatino di un famoso marchio, ovvero: "non è fame. E' piuttosto... voglia di qualcosa di buono." Privo di qualsiasi nota di sorta, il balloon può essere sì riconosciuto dal lettore più scafato, ma anche far apparire ingiustamente "vecchio" il manga, suonando allo stesso tempo del tutto estraneo ai giovani lettori che si approccino a quest'opera oggi per la prima volta.
 

Del tutto invariati sono anche i diversi font utilizzati per far parlare i personaggi di Honey o Nekozawa, così come il sottotitolo "amore in affitto" scelto per la vecchia versione italiana del manga, che in ottica moderna sarebbe probabilmente stato più opportuno rimuovere.
Pur in assenza di un nuovo lavoro di traduzione o di adattamento, non significa che non si sia operata comunque in qualche maniera una sorta di revisione del volume, decisamente però poco utile al lettore.
Si ravvisa infatti che alcune delle note presenti, in particolare quelle che nel primo volume offrivano la conversione da Yen a Euro per le cifre espresse nella valuta nipponica, sono state rimosse anziché venire eventualmente aggiornate; il lettore si vede così privato anche della possibilità di comprendere ad esempio di primo acchito l'entità del debito della protagonista. 
 
confronto host club nota 8 milioni di yen

Il volume riprende una recente riedizione straniera nella grafica viola utilizzata in copertina e nelle alette cartonate, anziché optare per mantenere colori più neutrali come fatto in precedenza; nella quarta di copertina viene utilizzata la medesima illustrazione che in origine appariva sul secondo tankobon della serie.
La riedizione non presenta sovraccopertina né alcuna tavola a colori e, considerato l'ingombro, risulta pesante e poco maneggevole; a dispetto della mole, il tomo è tuttavia flessibile e facilmente sfogliabile, con carta di buona grammatura che reca appena una leggera trasparenza.
Piacevole la resa di stampa, capace di restituire appieno la grazia fine del disegno così come la vivace struttura delle tavole; conformemente alla destrutturazione delle vignette operata da tempo nello shojo manga, anche Host Club presenta tavole talora caratterizzate da una straordinaria leggerezza, prive di sfondi e di toni scuri. Molte altre pagine mostrano invece una sorta di caos apparente, ritagliando spazi inconsueti per balloon e vignette, ma anche sottolineando il ritmo e il tono della commedia attraverso ingombranti onomatopee, dialoghi fitti e retini decisamente più marcati.
Come già compariva al termine del secondo tankobon originale, anche alla fine del primo volume della Double Edition è presente la storia breve Romantic Egoist che già denota la sensibilità del tratto della Hatori e la sua marcata preferenza per personaggi gemelli nonché per le figure longilinee ritratte non senza qualche spigolosità. 
 

In Giappone, il demenziale umorismo di Host Club ha saputo attraversare indenne tutte le versioni nelle quali si è inteso declinare il manga originale: dalla fortunata versione animata con le indimenticabili voci di Maaya Sakamoto e Mamoru Miyano sui due protagonisti, ai drama CD, alla visual novel, al drama e film live action del biennio 2011-2012 con Haruna Kawaguchi e Yusuke Yamamoto, fino ai due musical realizzati tra il 2022 e 2023, Host Club è sempre rimasto felicemente fedele a sé stesso nella spregiudicata ironia che lo caratterizza.
La freschezza dell'opera è dunque invariata al punto da renderlo un manga estremamente godibile e accattivante anche per il pubblico odierno; quest'ultimo saprà ritrovare tra le pagine toni scanzonati accanto a riflessioni acute, suscitando genuine risate e ammirazione per l'abilità della Hatori dal punto di vista sia di stile visivo che narrativo. 
 
A distanza di quasi vent'anni, il manga di Host Club - Amore in affitto non perde dunque una virgola della sua verve, del suo spessore e dei suoi tanti pregi; peccato solo che la proposta della Double Edition non sia affatto all'altezza, né a livello grafico né tantomeno sul piano del rapporto qualità/prezzo. La percezione è che si sia qui sprecata un'occasione che avrebbe potuto essere invece assai più fruttuosa, tanto per il lettore quanto per l'editore italiano. Poiché tuttavia le vecchie edizioni del manga risultano perlopiù introvabili, l'invito è comunque a non lasciarsi scappare l'opportunità di recuperare uno dei titoli più frizzanti di sempre nel panorama dello shojo manga.


Host Club: Amore in Affitto - Double Edition  1

Gli avvenenti membri dell’Host Club intrattengono le studentesse del liceo Ouran con metodi alquanto originali... e decisamente esilaranti! Per ripagare un vaso costosissimo rotto per sbaglio, Haruhi non ha altra scelta che entrare a farne parte... Una pietra miliare dello shojo manga torna finalmente disponibile!

Opera:  Host Club - Amore in Affitto
Editore: Panini Comics
Nazionalità: Italia
Data pubblicazione: 31/10/2024
Prezzo: 14,90 €

Totale voti:   6  0  0


Buyman79

Esilarante e con personaggi ben scritti, fortunatamente ristampato in formato grande, vista la mole di dialoghi!

 25/12/2024

CloveRed

Bello! Ma questo lo sapevo già😊 Anche se i dialoghi sono fitti la lettura scorre piacevole e divertente. L’unica pecca è l’edizione. Sono davvero dispiaciuto perché alla fine è una ristampa. Un lavoro davvero pigro. Verde per la storia ma rosso per la CE

 15/11/2024

zettaiLara

Lo conosco quasi a memoria, eppure è riuscito ugualmente a farmi ridere di gusto, col suo umorismo acuto e scanzonato che davvero non invecchia mai. L'ampio formato giova ai testi fitti in ogni dove, peccato però che la riedizione sia una mera ristampa...

 10/11/2024


Altri Voti



Titolo Prezzo Casa editrice
Host Club  1 € 5.00 Panini Comics
Host Club  1 € 5.90 Panini Comics
Host Club  1 € 5.90 Panini Comics
Host Club  1 € 5.90 Panini Comics
Host Club  1 € 5.90 Panini Comics
Host Club  2 € 5.00 Panini Comics
Host Club  2 € 5.90 Panini Comics
Host Club  2 € 5.90 Panini Comics
Host Club  2 € 5.90 Panini Comics
Host Club  3 € 5.00 Panini Comics
Host Club  3 € 5.90 Panini Comics
Host Club  3 € 5.90 Panini Comics
Host Club  4 € 5.00 Panini Comics
Host Club  4 € 5.90 Panini Comics
Host Club  4 € 5.90 Panini Comics
Host Club  5 € 5.00 Panini Comics
Host Club  5 € 5.90 Panini Comics
Host Club  5 € 5.90 Panini Comics
Host Club  6 € 5.50 Panini Comics
Host Club  6 € 5.90 Panini Comics
Host Club  6 € 5.90 Panini Comics
Host Club  7 € 5.50 Panini Comics
Host Club  7 € 5.90 Panini Comics
Host Club  7 € 4.50 Panini Comics
Host Club  8 € 5.50 Panini Comics
Host Club  8 € 5.90 Panini Comics
Host Club  9 € 5.50 Panini Comics
Host Club  9 € 5.90 Panini Comics
Host Club  10 € 5.50 Panini Comics
Host Club  10 € 5.90 Panini Comics
Host Club  11 € 5.50 Panini Comics
Host Club  11 € 5.90 Panini Comics
Host Club  12 € 5.50 Panini Comics
Host Club  12 € 5.90 Panini Comics
Host Club  13 € 5.50 Panini Comics
Host Club  13 € 5.90 Panini Comics
Host Club  14 € 5.50 Panini Comics
Host Club  14 € 5.90 Panini Comics
Host Club  15 € 5.50 Panini Comics
Host Club  16 € 5.50 Panini Comics
Host Club  17 € 5.50 Panini Comics
Host Club  18 € 5.50 Panini Comics
Host Club: Amore in Affitto - Double Edition  1 € 14.90 Panini Comics
Host Club: Amore in Affitto - Double Edition  2 € 14.90 Panini Comics
Host Club: Amore in Affitto - Double Edition  3 € 14.90 Panini Comics
Host Club: Amore in Affitto - Double Edition  4 € 14.90 Panini Comics



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