Sony chiude altri live service e la strategia commerciale fallisce del tutto

Dopo il caso Concord, Sony chiude anzitempo altri due live service

di DannyK

Con sorpresa di nessuno, esclusa probabilmente la dirigenza Sony, l'azienda giapponese si è vista costretta a chiudere altri due giochi live service in sviluppo presso Bend Studio (Syphon Filter e Days Gone) e Bluepoint Games (God of War). Nessun titolo dei 12 previsti ha avuto successo o ha anche solo visto l'uscita, con il caso Concord (di cui per curiosità potete anche leggere la nostra recensione) diventato emblema del totale fallimento della strategia originariamente elaborata da Jim Ryan.
 
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Il problema di questa cattiva pianificazione ricade ovviamente sugli utenti, ma non vanno assolutamente dimenticate le conseguenze sugli sviluppatori, con interi studi che dopo aver lavorato per anni a giochi mai nati si trovano senza progetti in cantiere, rischiando in primis il posto di lavoro (non sono pochi gli smantellamenti di cui vi raccontiamo su queste pagine), ma anche di lasciare un vuoto nella produzione videoludica sulla console nipponica, che adesso sembra voler tornare sui propri passi, riprendendo a mettere a disposizione dei gamer i single player che ne hanno decretato il successo.

Senza dimenticare la vittoria al GOTY di Astrobot, un ottimo titolo anche se probabilmente non tra i vincitori più memorabili della rassegna, tra le prossime uscite troviamo infatti Ghost of Yotei, Death Stranding 2 e Marvel's Wolverine, nella speranza che Sony riesca a riconquistare la fiducia dei fan in questa o, più probabilmente, nella prossima generazione.

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