Ex dirigente Microsoft: "la console war ha fatto bene all'industria, ma ora le cose sono cambiate"
Peter Moore afferma che erano gli stessi dirigenti del settore a fomentarla
di DannyK

Moore è entrato in Microsoft nel 2003 per aiutare Xbox a competere con PlayStation 2 e GameCube, supervisionando il lancio di Xbox 360. Secondo lui, in quell'epoca il concetto di "console war" era positivo per l'industria, poiché manteneva alta l'attenzione del pubblico su entrambi i marchi.
"All'inizio degli anni 2000, i media mainstream tendevano a demonizzare i videogiochi, accusandoli di essere una perdita di tempo o di incitare alla violenza. In quel periodo, riuscire a portare i videogiochi dalle pagine di cronaca a quelle di intrattenimento è stato fondamentale per farli riconoscere come un vero e proprio medium culturale", ha spiegato Moore.
L'ex dirigente è noto per le sue apparizioni iconiche all'E3, come quando si presentò con un tatuaggio dedicato a Halo 2 per annunciare la data di uscita del gioco, o con un altro di Grand Theft Auto IV per associare il titolo al marchio Xbox. Secondo lui, queste e altre strategie di marketing erano necessarie per far crescere l'industria. "In quei giorni serviva un lavoro di promozione enorme, e allo stesso tempo eravamo abbastanza giovani da divertirci e fare cose folli, come le trovate pubblicitarie. Le console war di cui parli erano positive per il settore. Ho sempre incoraggiato questa battaglia, perché credo che ai giocatori piacesse vedere la competizione tra Xbox e PlayStation, e forse anche con Nintendo. Era una situazione che favoriva tutti, facendo crescere il mercato."
Oggi Moore sottolinea che la situazione è cambiata. Secondo lui, sebbene Microsoft continui a produrre console Xbox, se avesse possibilità di scelta preferirebbe concentrarsi solo sui giochi e non sull'hardware. Tuttavia, la domanda per le console è ancora forte tra i consumatori.
"Se Microsoft avesse scelta, produrrebbe ancora hardware? No", ha dichiarato. "Sarebbero entusiasti di diventare una compagnia da centinaia di miliardi di dollari che distribuisce contenuti direttamente su qualsiasi schermo tu scelga di usare? Assolutamente sì. L'idea è simile al modello di Netflix: scegli un gioco, vedi che ci stanno giocando migliaia di persone, entri immediatamente senza latenza o lag, senza bisogno di una console fisica tra te e il televisore. Ma come abbiamo visto con Nintendo, molti giocatori amano ancora il loro hardware."
Moore ha concluso dicendo che comprende il nuovo approccio di Microsoft, meno focalizzato sulle console war, ma crede che questo abbia tolto un po' di competitività al settore.
"L'acquisizione di Activision Blizzard ha cambiato le cose, senza dubbio, all'interno di Microsoft. Non siamo più nei vecchi giorni delle console war, dove ci si sfidava apertamente per conquistare clienti e quote di mercato. Oggi si parla di una strategia economica più ampia. Ma questo ha fatto perdere un po' di quella grinta che ha caratterizzato l'industria per anni? Credo di sì."
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