Blue Submarine No.6 - immagini e recensione
di Tacchan
In realtà lo spunto per l’opera è dato da un manga degli anni ’60, di Satoru Ozawa, che tuttavia presenta una trama abbastanza diversa (ammetto di non averlo letto di persona…). Fatto sta che vi era l’occasione per Gonzo di produrre un titolo alla Super Atragon (edito in Italia grazie a Yamato Video), ovvero con uno stile e un mecha di stampo retrò. La scelta invece è stata esattamente opposta, ovvero un massiccio uso di computer grafica. In realtà Blue Submarine N. 6 è interamente realizzato al computer, dai disegni, alla colorazione e ovviamente alle frequenti sequenza in 3D. Nonostante gli anni, che in questa tecnologia sono molto significativi, il risultato è tutt’ora buono. Per allora, considerando che stavamo parlando di una serie OAV e non un film, era davvero notevole. Indubbiamente il 2D non si amalgama perfettamente con il 3D, ma complice un buon uso delle telecamere e un’astuta regia, si ottiene il risultato desiderato.
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