Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (03/2016)
di Slanzard
In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.
Rei Ayanami... incinta?!
Discutendo del rapporto tra gli otaku e il personaggio di Rei Ayanami, Hideaki Anno ha raccontato di come, durante la produzione di Evangelion, il suo caro amico Kunihiko Ikuhara (regista di Sailor Moon, La rivoluzione di Utena, Mawaru Penguin-Drum), infastidito dall'immagine idealizzata che i fan avevano costruito intorno al personaggio, avesse chiesto:
"Nell'ultimo episodio, ti prego, fa in modo che Ayanami si sposi e rimanga incinta. Ti prego, tradisci i fan di Ayanami. La Rei Ayanami che pensano non è reale, la vera Rei Ayanami si sposa, e la sua pancia..."
"Ti prego, faglielo capire. Se lei fosse reale, si sposerebbe, rimarrebbe incinta, avrebbe un figlio, invecchierebbe..."
"Ti prego, faglielo capire. Se lei fosse reale, si sposerebbe, rimarrebbe incinta, avrebbe un figlio, invecchierebbe..."
Anno replicò che non era necessario arrivare a tanto.
Fonte: Intervista a Hideaki Anno pubblicata su Monthly Anime Style (evageeks.org)
Hayao Miyazaki e il focolare scoppiettante
In una discussione sull'impatto della CG sull'animazione, Hayao Miyazaki ha raccontato di essere rimasto sconvolto, all'epoca in cui stavano realizzando Il castello errante di Howl, quando seppe che alcuni degli animatori incaricati di realizzare le scene con Calcifer non avevano mai visto un pezzo di legno bruciare dal vero. Il regista ordinò loro di andarsene e di non tornare prima di aver osservato con attenzione un focolare scoppiettante. Solo a quel punto avrebbero potuto iniziare a lavorare alle animazioni di Calcifer.
Fonte: Intervista ad Hayao Miyazaki a cura di Entertainment Weekly, Inc. (Nausicaa.net)
Moe!
Il termine moe, originariamente noto solo negli ambienti otaku, iniziò a diffondersi tra il grande pubblico grazie al successo dell'opera crossmediale Densha otoko, con l'ultimo episodio del live action in grado di far segnare il 25,5% di share.
La sognante recitazione del protagonista divenne un fenomeno nazionale: nel 2005 moe fu votata come la parola slang più influente in Giappone, le vendite di gadget moe di ogni tipo crebbero esponenzialmente, nel 2007 Newsweek Japan pubblicò un articolo sull'impatto globale del moe, mentre nel 2008 l'ufficio nazionale del turismo sponsorizzò un libro con una sezione dedicata a insegnare ai giapponesi come spiegare il significato del termine agli stranieri.
Fonte: Moe - Exploring Virtual Potential in Post-Millennial Japan (japanesestudies.org.uk)
Siamo tutti Joe del domani!
Ashita no Joe (Rocky Joe) è stato un manga epocale in Giappone. Eletto a manifesto sociale dagli universitari in rivolta, in grado di radunare centinaia persone in occasione del funerale di uno dei personaggi dell'opera, citato in saggi storici e omaggiato dalle opere successive.
Tra le persone ispirate dall'opera, ci fu anche un gruppo appartenente alla Communist League -Red Army Faction, che dirottò l'aereo Japan Airlines Flight 351 con 129 persone a bordo verso la Corea del Nord. I dirottatori dichiararono "Noi siamo tutti Joe del domani".
Fonte: Il manga. Storia e universi del fumetto giapponese
Yoshihiro Togashi e i dolori dell'insegnamento
Yoshihiro Togashi, il celebre autore di Yu yu hakusho e Hunter x Hunter, prima di scegliere di dedicarsi alla carriera fumettistica sognava di diventare un insegnante, tanto da iscriversi all'università per raggiungere tale obiettivo. Togashi abbandonò tuttavia l'idea nel momento in cui, durante una lezione di prova, si sentì incredibilmente a disagio nell'avere tutti gli sguardi degli studenti fissi su di lui. Fu l'inizio di una carriera nel fumetto, colma di successi e... pause!
Fonte: Un inferno di fumetto, di Francesco Prandoni (retro di copertina del DVD Yu yu hakusho - I guerrieri dell'inferno, Yamato Video)
Fermati, mi fa male il culo!
Dopo la nascita del boys' love negli anni '70 grazie all'avvento del Gruppo del '24, il decennio successivo vide la trasformazione delle doujinshi, da storie originali a parodie ed omaggi dei titoli più importanti del momento, mentre la prima serie televisiva di Captain Tsubasa iniziò le sue trasmissioni macinando consensi su consensi in tutta la nazione. Il dado era tratto, presto comparve la prima doujinshi incentrata su amori omosessuali tra i membri maschili del manga, accendendo la miccia di un processo inarrestabile, con la diffusione di altre parodie dedicate sia a Tsubasa che ad altri successi maschili come Saint Seiya, Tenkuu senki Shurato, Yoroiden Samurai Trooper, Ginga eiyuu densetsu o Dragon Ball.
La cosa però non piaceva ai fan dei BL classici, che non sopportavano che un genere "alto", contenente opere qualitativamente meritevoli e che avevano permesso allo shoujo manga di emanciparsi, venisse inquinato da parodie erotiche di infima qualità. Venne quindi creato il termine Yaoi, da Yama nashi, ochi nashi, imi nashi (nessun climax, nessuna risoluzione, nessun significato), a indicare come l'opera non avesse uno scopo, una storia, dei personaggi con una caratterizzazione psicologica, ma fosse solo una parodia (pornografica) fine a se stessa. Lo Yaoi nacque quindi come una sorta di ghetto culturale. Col passare del tempo, tuttavia, anche all'interno dello Yaoi iniziarono a nascere opere più simili ai BL classici, non solo parodie erotiche, e ci fu qualcuno che, ironicamente, diede un nuovo significato all'acronimo: Yamete, oshiri ga itai (Fermati, mi fa male il culo!).
Fonte: Girls and Women Getting Out of Hand: The Pleasure and Politics of Japan's Amateur Comics Community (Matt-thorn.com)