Card Captor Sakura - Sakura to Futatsu no Kuma e Clear Card Hen: recensione
L'atteso ova che racconta la promessa racchiusa in due orsetti di peluche. Il sequel di un manga che ha fatto storia.
di Arashi84
Sono passati ventun’anni da quando la piccola cattura carte Sakura Kinomoto è entrata nelle vite di molti di noi. Con passo delicato e un fare dolce oltre ogni dire si è insinuata nel cuore di milioni di fan in tutto il mondo, per restarci, probabilmente, per sempre. Card Captor Sakura è ancora oggi uno dei manga più amati e la sua tenera protagonista non ha mai lasciato la top dei personaggi più apprezzati dai giapponesi.
Che abbiate scoperto Card Captor Sakura grazie al manga o alla serie tv, che lo abbiate visto al primo passaggio televisivo, letto nella sua prima edizione o recuperato qualche anno dopo, il 13 Settembre eravate probabilmente in spasmodica attesa dell’uscita del volume 3 di Card Captor Sakura – Clear Card Hen, al pensiero di gustarvi l’ova allegato (e tutto ciò nonostante non viviate in Giappone). Perché? Perché la serie tv, per quanto ben fatta, ci aveva privati del bellissimo finale che le CLAMP avevano creato per la loro opera, modificando leggermente gli eventi e perdendo così il romanticismo e il senso profondo di quelle ultime, romanticissime pagine.
Cardcaptor Sakura: Clear Card Hen - Sakura to Futatsu no Kuma (Sakura e i due orsi) riporta quindi in video i capitoli finali del manga i quali si riallacceranno con i primi della nuova serie.
L’episodio dura meno di trenta minuti ma per noi fan della cattura carte si tratta di un tempo infinito di amore e dolcezza.
Ma a distanza di due decadi dal suo esordio, l’esistenza di Card Captor Sakura e il suo sequel, hanno ancora un senso? Vediamo di scoprirlo insieme.
Sakura to Futatsu no Kuma porta in animazione l’ultimo volume del manga, il dodicesimo, offrendoci una trasposizione che, dovendo fare i conti con un minutaggio limitato, elimina alcune scene ma riesce comunque a rimanere fedele agli avvenimenti e ai sentimenti dei personaggi protagonisti, senza perdere neanche un briciolo della zuccherosa dolcezza che permea tutta l’opera.
La piccola Sakura si trova a dover fare i conti con i suoi sentimenti, a dover capire, un po’ all’improvviso, in che modo l’affetto che prova per Shaoran differisca da quello nutrito per gli altri amici o familiari. Dal momento della dichiarazione è tutto un susseguirsi di batticuore e lacrimucce pronte a sgorgare. Dal canto suo Shaoran si dimostra sì maturo ma al contempo un po’ troppo rassegnato, lasciando così Sakura sola nella sua scelta e quindi protagonista incontrastata della scena. Mentre nel manga Sakura si confrontava con le compagne di classe, in questo ova il confronto avviene solo con Tomoyo ma soprattutto con Yukito, il suo vecchio amore non ricambiato e finito in maniera agrodolce.
Ogni minuto di questo episodio trasmette allo spettatore i vividi e tormentati sentimenti di Sakura, le sue insicurezze e il dolore che deriva dalla separazione dalle persone importanti. Il finale lo conosciamo tutti (o quasi) ma le emozioni restano e anzi, si rinnovano nella visione di questo episodio.
Madhouse torna a lavorare su Card Captor Sakura e lo fa in maniera egregia, fornendo un episodio di ottima qualità. Il chara è quello più recente delle CLAMP (lo stesso di Clear Card Hen), più tondeggiante e più allungato. I colori sono vivaci ma caldi, le animazioni fluide.
L’atmosfera dolce e pacata è sottolineata dalla delicatezza dei movimenti dei personaggi, dal tramonto che brucia alle spalle di un ragazzo innamorato, dalla pioggia di petali di ciliegio che avvolgono colei che aspetta il ritorno della persona che più le è cara.
Cosa è mancato? Forse una canzone cantata da Maaya Sakamoto sui titoli di coda, ma ci ha pensato Junko Iwao (la doppiatrice di Tomoyo) a farne le veci.
Sono passati quasi vent’anni dalla messa in onda dell’anime di Card Captor Sakura ma tutti i doppiatori sono tornati in gran spolvero.
Sakura to Futatsu no Kuma merita dunque la visione? Certo che sì, in particolar modo se siete fan della cattura carte e volete godervi il bellissimo finale originale, difatti, la precedente serie tv aveva lievemente modificato gli avvenimenti escludendo la presenza dei due orsi e la dolcissima scena di chiusura.
È quasi una dichiarazione d’amore all’opera, un sunto di quello che è nel suo profondo Card Captor Sakura.
Questo ova inoltre, probabilmente sarà il filo di ricongiungimento con la già annunciata serie tv Clear Card Hen, in partenza a Gennaio 2018.
Anche la nuova serie manga inizia laddove la prima era terminata, con una Sakura un po’ più adulta che inizia il primo anno delle scuole medie.
Ma a proposito di Clear Card Hen, questo tanto temuto sequel, cosa ci sta offrendo? Attualmente giunto al terzo volume, ha trovato la sua raison d'être?
Da qui seguono lievi spoiler sui volumi finora usciti della nuova serie manga, Card Captor Sakura - Clear Card Hen
Quando un manga si conclude in maniera tanto perfetta, l’annuncio di un proseguo causa reazioni di vario tipo: felicità perché è sempre bello rivedere i vecchi beniamini; paura perché stiamo parlando delle CLAMP e seppur si siano comportate bene nella serie precedente, non è detto che stavolta facciano altrettanto; ansia perché ci si preoccupa che qualcosa di bello possa essere rovinato da un sequel tirato fuori giust’appunto per rimpolpare le casse durante un ventennale di un certo peso.
Senza scendere troppo nel dettaglio (perché stiamo aspettando che qualche editore ci porti questo manga e non vogliamo rovinare troppo la sorpresa), giunti al terzo volume mi sento di dire che la serie si è presentata in maniera un po’ scialba e non troppo avvincente. Sembra adagiarsi eccessivamente su ciò che ha fortemente caratterizzato l'opera originale, ossia, zuccherosità, discorsi dolci e un po’ inutili e un personaggio misterioso piazzato in sogno a Sakura sin dalle prime pagine. Ma questa Sakura l’abbiamo già conosciuta e l’abbiamo già amata, è giusto rispettare lo spirito dell’opera originale ma dopo tre numeri di “quasi nulla” viene spontaneo chiedersi se davvero Clear Card Hen abbia qualcosa da dire. Come se ciò non bastasse, gli "scontri" con le carte sono stati finora piuttosto deludenti.
Ammetto che per un attimo ho avuto il sospetto/terrore che il tutto potesse intrecciarsi con la nuova serie di Tsubasa Reservoir Chronicle e di conseguenza con Gate 7, ma tranquillizzatevi, sono solo miei sospetti infondati (si spera) nati dagli innumerevoli traumi irreversibili che le CLAMP mi hanno causato in tutti questi anni da fedele lettrice.
Sta di fatto che le carte di Sakura diventano trasparenti, si rimettono in azione, deve ritrasformarle, qualcuno le appare in sogno, arriva una nuova compagna di classe che ha un maggiordomo carinissimo, Shaoran continua ad essere un concentrato di amore, così come Tomoyo che non perde smalto e torna ad essere l’adorata “stalker” di Sakura.
Alcune cose però sono cambiate: ora Sakura e gli altri usano gli smartphone, Kero-chan gioca con la PS4, Touya e Yukito sono (quasi) una coppia di fatto… insomma, siamo stati catapultati ai tempi attuali e tutto pare idilliaco.
Il tratto di Clear Card Hen è lievemente diverso dal precedente, così come abbiamo visto nell’ova i corpi sono ulteriormente slanciati, il tratto è ancor meno spigoloso di prima (a farne le spese è Touya che sembra meno “macho”) ma meno leggero ed etereo, insomma, più concreto e adulto. Non viene mai meno la maniacale attenzione per gli abiti dei personaggi (Sakura su tutti, ovviamente) né mancano ovviamente gli sfondi fiorati. Le cover ricalcano quelle delle prima edizione della vecchia serie, con Sakura assoluta protagonista.
Dove voglia arrivare Clear Card Hen è difficile da dire, soprattutto non è semplice capire se riuscirà ad avere lo stesso successo della prima serie, e nel caso che così fosse, se sarà meritato o se sarà solo il riflesso di ciò che è stato vent’anni fa.