Aperta alle Scuderie del Quirinale la mostra dedicata ad Hiroshige. Visioni dal Giappone

Come corollario tante iniziative, fra cui un laboratorio di fumetto a cura di Caterina Rocchi

di Hachi194

Il 1 marzo ha aperto a Roma presso le Scuderie del Quirinale la mostra intitolata Hiroshige. Visioni dal Giappone, dedicata a Utagawa Hiroshige, tra i più celebri artisti del Mondo Fluttuante, come erano definite le stampe ukiyo-e. La mostra si chiuderà il 29 luglio 2018.

Riportiamo dal sito della mostra:
"Fu un maestro capace di portare il paesaggio e la natura al centro della sua produzione, facendone i veri protagonisti. Deve la sua fama allo sguardo del tutto peculiare che lo contraddistingue, definibile “fotografico” perché in grado di restituire dinamismo grazie all’alternanza sapiente di pieni e vuoti e attraverso la costruzione di piani sovrapposti. Un senso di armonia e serenità pervadono le opere dell’artista, tanto da avere stregato i più grandi impressionisti e post-impressionisti europei, primo tra tutti Vincent Van Gogh che copiò ad olio il famoso Ponte di Ohashi sotto l'acquazzone del maestro giapponese.
 

La mostra, con una selezione di circa 230 opere appartenenti a prestigiose collezioni che provengono da Italia, Giappone e Stati Uniti, permette di ammirare il tema della natura declinato dallo stile affascinante e raffinato di Hiroshige: dalle più note serie di vedute quali Cento vedute della Capitale di Edo e Cinquantatre Stazioni di posta del Tokaido, alle silografie policrome di fiori insetti e animali tra le più ammirate, fino ai disegni originali ancora intatti.
Il progetto, curato da Rossella Menegazzo con Sarah E. Thompson, è una produzione di Ales S.p.A. Arte Lavoro e Servizi e MondoMostre Skira, con la collaborazione del Museum of Fine Arts di Boston e il Patrocinio dell’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone e dell’Ambasciata del Giappone in Italia
."
 

Ma non solo: per tutta la durata della mostra sarà proposto un ricco programma di attività per approfondire le tradizioni culturali e artistiche del Giappone, fra cui anche un laboratorio di fumetto a cura di Caterina Rocchi. Riportiamo sempre dal sito:

Dall’ukiyo-e ai manga: due anime, una cultura - laboratorio di fumetto a cura di Caterina Rocchi
 

Il fumetto giapponese è un fenomeno di massa conosciuto in tutto il mondo. Meno noto è il legame tra il manga contemporaneo e le stampe di Hiroshige, Hokusai e i maggiori maestri dell’ukiyo-e (letteralmente “immagine del mondo fluttuante”): Partendo da questo legame, la disegnatrice Caterina Rocchi, fondatrice di Lucca Manga School e ospite del Lucca Comics&Games, traccerà le principali tappe che hanno portato all’evoluzione dell’ukiyo-e nel manga, invitando anche a una lettura critica delle opere da questa particolare prospettiva.
Il laboratorio è pensato per ragazzi (indicativamente dai 13 anni in su) e adulti e prevede una parte teorica e una pratica. La prima parte sarà un’introduzione sulla composizione e sul significato degli elementi dell’arte giapponese ravvisabili nelle tecniche del manga contemporaneo; a seguire, i partecipanti saranno invitati a sperimentare la tecnica dell’inchiostrazione familiarizzando con gli strumenti basilari di ogni mangaka: inchiostro, pennino e fude-pen (penna-pennello).

Venerdì 23 marzo ore 18:40

Venerdì 6 aprile ore 18:40

Venerdì 11 maggio ore 18:40


La Cerimonia del Tè - a cura dell’associazione Urasenke Roma
 

Il Cha-no-yucerimonia del tè)è un elemento molto importante della cultura giapponese. L'usanza di bere il tè verde in polvere (matcha) venne introdotta in Giappone già nel XII secolo dai monaci buddisti di ritorno dai loro studi in Cina. Il matcha, piuttosto costoso, veniva utilizzato come medicinale per le proprietà che gli venivano attribuite di alleviare la fatica e rafforzare la volontà, tanto che monaci ne facevano uso per restare svegli durante le loro meditazioni notturne. Il tè, inoltre, assunse un ruolo cerimoniale come offerta al Budda.
Dai templi, l'usanza di bere il tè si diffuse presso la corte, la classe dei Samurai e dei ricchi mercanti. Così l'usanza di bere il tè assunse due significati diversi di cerimonia laica e religiosa. Fu Sen Rikyu (1521-1591), figura di primo piano nel contesto politico e culturale dell'epoca, a trasformare l'atto di preparare il tè in una disciplina e a gettare le basi per il Chado (la via del tè) inteso come comportamento di vita che può essere riassunto in quattro principi fondamentali: wa, kei, sei, jaku (armonia, rispetto, purezza, tranquillità).

Le Scuderie del Quirinale, insieme all’associazione Urasenke Roma, dedicano alla Cerimonia del Tè un intero fine settimana; dopo la cerimonia, verrà offerta ai partecipanti la possibilità di degustare il tè matcha accompagnato dai tipici Okashi.

Sabato 24 marzo - ore 17.00 e 19.00
Domenica 25 marzo – ore 16.00 e 18.00


Laboratorio di carta Washi – a cura di Nobushige Akiyama
 

Sebbene sia conosciuta comunemente come “carta di riso,” la carta tradizionale giapponese (Kozo) si ottiene in realtà della lavorazione a mano della fibra di gelso ed ha alle spalle più di 1300 anni di storia. Nel 2014 l’UNESCO ha dichiarato questa particolarissima tecnica di produzione parte del patrimonio culturale mondiale.
L’artista Nobushige Akiyama accompagnerà i partecipanti alla scoperta della carta washi, raccontandone la storia millenaria e invitando bambini e adulti a cimentarsi nella fase “artigianale” e a realizzare, con l’aiuto e gli strumenti forniti dal maestro, il proprio foglio di carta di gelso.

Sabato 17 marzo ore 16:00 (bambini) e ore 19:00 (adulti)
Sabato 14 aprile ore 16:00 (bambini) e ore 19.00 (adulti)


Incontri con l’Ikebana – dimostrazioni e laboratori a cura di Silvana Mattei
 

L’ikebana (letteralmente "Fiori viventi" o "Far vivere i fiori") è, al tempo stesso, una disciplina e una forma d’arte che sintetizza tutti gli aspetti più affascinanti della cultura e della filosofia giapponesi. In occasione della mostra dedicata a Hiroshige, le Scuderie del Quirinale, con Silvana Mattei ospitano dimostrazioni e laboratori per introdurre ai significati e segreti dell’Ikebana.
Attraverso racconti, proiezioni di immagini e la realizzazione di alcune composizioni, gli incontri dimostrativi e il vero e proprio laboratorio saranno dedicati all’Ikebana Ohara; ogni appuntamento sarà ispirato a una o più opere di Hiroshige, scelte tra le più rappresentative per la stagione in corso, e ad alcune piante tradizionalmente simbolo del ritmico avvicendarsi delle stagioni ed emblema del particolare rapporto con la natura che permea tutta la cultura giapponese. Durante il laboratorio sarà possibile realizzare una propria composizione.

Dimostrazioni
Sabato 10 marzo ore 11:40
Haru matsu. In attesa della primavera, la bellezza celata.

Giovedì 10 maggio ore 18:00
Haru. Primavera, l’impermanenza della bellezza.

Giovedì 7 giugno ore 18:00
Natsu kitaru. Annucio d’estate, l’esuberante bellezza.

Laboratori
Giovedì 19 aprile ore 16:00 e ore 18:00


Laboratorio di Calligrafia Shodo - a cura di Inoue Shio
 

La calligrafia giapponese (Shodo) è considerata una vera e propria forma d’arte, al pari della pittura e del disegno. Come tutte le manifestazioni tradizionali giapponesi, anche la calligrafia si ricollega a un vasto repertorio filosofico ispirato ai principi di armonia, calma e bellezza tipici dello Zen e all’estetica giapponese del Wabi-Sabi (l’accettazione della transitorietà di tutte le cose), che si ritrova anche nell’Ikebana, nel Cha-no-yu (Cerimonia del tè) e nella forma poetica dell’haiku.
La perfezione e la grazia del tratto sono parte di una forma di spiritualità, ed è per questo che nulla è lasciato al caso nella calligrafia giapponese. La direzione della pennellata, il punto esatto in cui iniziano e finiscono le linee, l’equilibrio tra le parti, persino lo spazio vuoto attorno al tratto: tutto nell’arte della calligrafia ha un significato preciso. Nella parte pratica del laboratorio, gli allievi saranno introdotti alla scrittura dei kanji utilizzando gli strumenti tradizionali della scrittura giapponese.
Si consiglia di utilizzare un abbigliamento (molto) informale e grembiuli per i bambini: nel caso in cui ci si sporcasse, l’inchiostro è impossibile da rimuovere nei vestiti.

Sabato 7 aprile ore 16:00 (bambini) e ore 18:00 (adulti)

Sabato 5 maggio ore 16:00 (bambini) e ore 18:00 (adulti)


Bellezza, eleganza, tradizione, i segreti dell’abito tradizionale giapponese: la vestizione del Kimono con Mamiko Ikeda
 

Raccontare la storia del kimono è un po’ come raccontare la storia del Giappone: nel susseguirsi delle epoche storiche, le forme e i simboli attribuiti a quest’abito si sono modificati costantemente nel tempo. In origine, il termine kimono (letteralmente “cosa da indossare”) identificava genericamente ogni tipo di indumento. Solo in seguito, con l’arrivo in Giappone dei costumi occidentali, dopo la caduta della dinastia Tokugawa e l’apertura delle frontiere, il termine è passato a indicare l’abito lungo tradizionale che tutti conosciamo. Le Scuderie del Quirinale offrono ai visitatori in mostra la possibilità di assistere dal vivo alla cerimonia di vestizione del kimono: l’esperta di kimono Mamiko Ikeda, all’interno delle sale espositive, ne illustrerà la storia, la complessità, l’eleganza dal fascino tutto orientale.

Sabato 12 maggio ore 12:00 e ore 18:00

Domenica 13 maggio ore 12:00 e ore 17:00

Attività compresa nel biglietto della mostra


Incontro con il sakè – a cura di Luca Rendina
 

Quando pensiamo al sakè tendiamo ad associarlo al nostro vino. In realtà, il sakè è una bevanda a sé stante con una storia millenaria alle spalle. Ottenuto dalla fermentazione di riso, acqua e spore koji, il “vino di riso” giapponese non appartiene né alla categoria dei distillati né dei fermentati. Le sue origini sono databili tra il VI il III secolo a.C., quando le piantagioni di riso furono importate per la prima volta in Giappone. Il sakè come lo intendiamo oggi (seishu) risale agli inizi del periodo Edo ed è fortemente connesso alle più importanti cerimonie tradizionali giapponesi in quanto anch’esso – così come l’Ikebana e il Cha-no-yu, la cerimonia del tè – è legato a una ritualità che è parte dello spirito e alla filosofia shintoista. Inoltre, il sakè è un elemento fondamentale della “cultura del riso”, tanto da essere al centro di un’importante cerimonia Shinto in cui si offrivano vivande e sakè (dette shinsen) alle divinità per celebrare il raccolto del riso.
Sebbene si siano ormai persi i connotati religiosi, ancora oggi il sakè rappresenta un elemento fondamentale di condivisione e convivialità. Per esempio, ci si scambia il sakè durante l’usanza chiamata katame-no-sakazuki (cerimonia di scambio dei bicchieri in segno di amicizia), in cui persone senza legami di sangue acquisiscono una relazione di parentela. A raccontarci tutto questo sarà Luca Rendina, sommelier di sakè. Appuntamento sulla terrazza delle Scuderie del Quirinale.

Venerdì 8 giugno ore 19:30

Venerdì 15 giugno ore 19:30

Per tutte le informazioni, le prenotazioni e i prezzi, consultate il sito delle Scuderie del Quirinale.


Fonte consultata:
ScuderiedelQuirinale

Versione originale della notizia