Redline: il capolavoro di Takeshi Koike & Madhouse compie 10 anni

Un must di animazione virtuosa che non smetterà mai di sbalordire

di Metaldevilgear

Il 14 agosto 2009, il lungometraggio d'esordio del già allora stimatissimo Takeshi Koike viene mostrato in anteprima al festival cinematografico di Locarno. È la prima di una serie di proiezioni internazionali (seguite da un impietoso insuccesso in patria), a completamento di una produzione costata circa sette anni di lavoro e la bellezza di oltre 100.000 frame disegnati quasi interamente a mano, numeri vertiginosi che da soli basterebbero a rendere un'idea di cosa rappresenti un'opera come Redline.
Koike riprende un soggetto già presentato nel suo Trava, serie OAV originale del 2002 (ne recupera anche alcuni personaggi), e coadiuvato da un team stellare che include il suo collaboratore (nonché altro affermato regista/animatore) Katsuhito Ishii al chara design, il talento di Yoji Enokido alla scrittura, e un debuttante James Shimoji alla colonna sonora, concepisce un deflagrante, tamarro e anticonvenzionale "manifesto futurista" in formato anime, dove la spericolata gara automobilistica clandestina che dà il titolo alla pellicola, inscenata in una lisergica ambientazione sci-fi, diventa pretesto per esaltare a livelli inimmaginabili il senso di velocità, impeto e fluidità che caratterizzano il curriculum dell'animatore; ma anche per offrire un suo personale omaggio, tanto ai suoi maestri connazionali (come Kawajiri e Otomo), quanto ai fumetti, film e cartoni occidentali (vedi Wacky Races, Moebius ecc.).
 
Trama - In un futuro dove tutti i mezzi di trasporto funzionano con una sistema antigravità, le vecchie automobili che viaggiano su pneumatici sono delle rarità e vengono utilizzate soltanto come mezzo di intrattenimento in delle corse senza esclusione di colpi. Ogni cinque anni si svolge la più dura e distruttiva gara automobilistica dell'universo, la REDLINE, che attira tutti i migliori e più intraprendenti piloti da ogni angolo dello spazio conosciuto. JP è un pilota squattrinato, disposto a truccare le gare a cui partecipa pur di pagare i suoi debiti e continuare a correre. Nonostante abbia vinto pochissime gare, il suo look rétro e gli spettacolari incidenti da cui esce sempre indenne, gli procurano il sostegno di numerosi fan in tutta la galassia. Dopo aver perso clamorosamente la YELLOWLINE contro la bella Sonoshee McLaren, JP si rassegna ad una lunga degenza in ospedale per poi tornare alla solita vita. Quando all'improvviso una folla di giornalisti fa irruzione nella sua camera d'ospedale con una notizia clamorosa. Dopo il ritiro di due partecipanti e grazie al voto del pubblico, JP si è qualificato per partecipare alla prossima REDLINE. Il problema è che la corsa si svolgerà su Roboworld, un pianeta che non permette intromissioni e che è disposto a mettere in campo tutta la sua potenza militare pur di fermare la famigerata gara. Ma JP non si lascia scoraggiare dai pericoli a cui potrebbe andare incontro e decide di mettersi in gioco. Al volante della sua Trans Am, si metterà sulla linea di partenza accanto a Sonoshee e agli altri scatenati concorrenti e farà di tutto pur di realizzare il suo sogno: tagliare il traguardo della leggendaria REDLINE in prima posizione!
 

Nella straripante mole di input visivi su schermo e dettagli di design sfoggiati dalla prima all'ultima comparsa (umana, aliena o meccanica che sia), nella sapiente manipolazione ed esagerazione di linee e forme, nella stilosissima commistione di colori saturi e ombreggiature massicce, nell'incessante moto che accorpa armoniosamente tutti questi elementi assieme, è custodito indubbiamente uno dei più grandi risultati in termini visivi dell'animazione, nipponica e non, del ventunesimo secolo. Potremmo altrettanto sbilanciarci considerandolo il vero canto del cigno della Madhouse dei tempi d'oro, ovverosia, prima che buona parte dei "suoi" registi di punta si volgessero verso altri lidi o decidessero di mettersi in proprio (vedasi Mamoru Hosoda o Masaaki Yuasa), senza tralasciare il triste evento della dipartita di Satoshi Kon.
Pur proponendosi come una sfilata di sakuga non-stop nella sua intera durata di circa un'ora e quaranta (pertanto se ne raccomanda direttamente la visione in bluray, magari su uno schermo bello grande), eccovi selezionate di seguito le 10 scene più votate su Sakugabooru. Tra gli artisti accreditati, anche i fan meno ferrati potranno riconoscere nomi di grandissimo prestigio per il mondo degli anime.

 
10) Key Animator: SUSHIO
 
 
 
09) Key Animator: SHINYA OHIRA
 
 
 
08) Key Animator: SHINYA OHIRA
 
 

07) Key Animator: KATSUYA YAMADA, SUSHIO, ?
 
 
 
06) Key Animator: YUTAKA MINOWA
 
 

05) Key Animator: TAKAFUMI HORI
 
 
 
04) Key Animator: SHINYA OHIRA
 
 

03) Key Animator: TAKAFUMI HORI, TAKESHI KOIKE
 
 
 
02) Key Animator: TAKAFUMI HORI, TAKESHI KOIKE
 
 


01) Key Animator: HIROYUKI IMAISHI

 


Quale di queste scene vi hanno colpito di più? Ditecelo nei commenti!

 


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