In Giappone il coronavirus non ferma l'hanami
I giapponesi festeggiano comunque l'arrivo della primavera
di Hachi194
Ha ad esempio concesso di entrare nel paese solo se si ha passaporto giapponese, chiuso le scuole 15 giorni prima delle due settimane di vacanza solite alla fine di marzo, chiuso i grandi siti turistici e annullato i grandi eventi, chiesto ai viaggiatori stranieri di applicare un'auto-quarantena di 14 giorni e consigliato alle persone di evitare aree affollate e scarsamente ventilate.
Tutto questo sarebbe dovuto ad una crescita dei malati relativamente più lenta rispetto al resto del mondo (anche se il sospetto è che i bassi numeri segnalati siano dovuti all'esiguo numero di persone effettivamente sottoposte al tampone).
Ora che i fiori di ciliegio hanno iniziato a fiorire a Tokyo, il governo sta chiedendo alle persone di gestirsi da sole nell'organizzare feste per ammirare l'hanami. Ma senza sanzioni precise, complice il clima soleggiato primaverile e la bellezza della natura, sul web sono comparse molte foto che ritraggono molti gruppi che si sono riuniti per stare insieme.
Lo Shinjuku Gyoen ha persino concesso l'ingresso gratuito da venerdì a domenica, giustificato dal personale del parco come contromisura per evitare affollamento alle biglietterie. I cartelli all'ingresso del parco informavano i visitatori che era vietato il consumo di alcolici e l'uso dei classici teli blu di plastica su cui accomodarsi per fare i pic nic tipici del periodo.
Lungo il fiume Meguro, un altro famoso punto di ritrovo per l'hanami, c'erano numerose bancarelle aperte e pronte a fare affari. L'area sotto gli alberi però era chiusa da cartelli che vietavano le feste e di sedersi nell'area. Inoltre è comparso un cartello che chiede alle persone di stare attenti a quando tossiscono.
In più quest'anno nel tentativo di scoraggiare la folla dal radunarsi non sono state messe le tipiche lanterne rosa e bianche illuminate di notte durante il periodo di fioritura.
Nel parco di Ueno, forse il principale luogo per fare hanami di tutta Tokyo, è stata usata una rete per impedire alle persone di sedersi sotto gli alberi, con cartelli che dicono "No Party" sia in giapponese che in inglese. Ma le foto mostrano chiaramente che diverse persone hanno invaso l'area proibita per sedersi sotto gli alberi.
Anche il parco Yoyogi ha cartelli simili in cui si chiede alle persone di astenersi dall'organizzare feste.
Va notato che il messaggio del governo riguardante l'hanami, riportato in molti avvisi posti nei parchi, chiede specificatamente alle persone di astenersi dal fare "enkai". La parola Enkai si può tradurre letteralmente in "riunione del banchetto" e si riferisce a grandi riunioni in cui cibo e alcolici scorrono a fiumi e che durano un certo numero di ore, spesso anche durante la notte.
Per i giapponesi, un "enkai" è una festa di solito frequentata da un gran numero di colleghi di lavoro, da ex studenti universitari o membri di un club di un'associazione sportiva. Fare un picnic con la famiglia o con alcuni amici non costituisce in realtà un "enkai", il che spiega perché le forze dell'ordine non sanzionano i gruppi più piccoli.
Inoltre in Giappone i funzionari stanno usando la parola "自 粛" ("Jishuku"), che si traduce in "autocontrollo" o "autodisciplina", quindi si fa principalmente appello a un comportamento più cauto quando si esce.
Fonte consultata:
SoraNews