L' animatrice Terumi Nishii: "i soldi di Netflix per gli anime non migliorano le condizioni di chi lavora"

La character designer di Jojo racconta in un'intervista le difficoltà degli animatori

di Hachi194

Terumi Nishii, una delle più apprezzate animatrici e character designer giapponesi con al suo attivo lavori come Mawaru Penguindrum, Le bizzarre avventure di JoJo: Diamond Is Unbreakable e I Cavalieri dello Zodiaco: Saint Seiya, recentemente intervistata da ITMEdia rivela come i grossi investimenti di Netflix nel settore anime non abbiano affatto migliorato le condizioni lavorative e salariali degli animatori.
 

Secondo la Nishii infatti, i budget stanziati da Netflix per gli anime sono all'incirca da "due a tre volte" quelli per la produzione di un normale anime. Tuttavia i salari degli animatori non sono aumentati di conseguenza. La character designer sottolinea come le società di produzione degli anime "non sembrino elettrizzate" dalla cosa e che lavorare è sempre più difficile.
Sebbene l'artista non sappia esattamente come vengano spesi i soldi, da quello che ha sentito dire in giro, i budget ricevuti dalle società di produzione finiscono in investimenti di capitale delle società coinvolte. Molte aziende infatti sono in rosso e hanno bisogno di finanziamenti semplicemente per non dichiarare fallimento.
Per chiarire il concetto, la Nishii ha usato questa metafora: "È come quando piove in un deserto. L'acqua è assorbita dalla sabbia e non è sufficiente a far crescere le piante".
 

La Nishii ha anche tenuto a precisare che questo è quello che accade comunemente anche in Giappone. Le PI, cioè le Proprietà Intellettuali, di un'opera appartengono alle società di produzione e gli animatori non vedono un soldo in più del compenso pattuito.
Secondo la Nishii, a molti autori è proposto di firmare contratti in cui rinunciano ai diritti d'autore sulle loro opere. Nel settore dei videogiochi, è comune per le persone che hanno lavorato al progetto firmare accordi di non divulgazione, per cui non possono nemmeno dire su cosa hanno lavorato.
 

Nishii ha inoltre osservato che dal punto di vista di un produttore, ci sono vari problemi nel lavorare con Netflix perché ad esempio, Netflix non ha i diritti per le uscite in dvd o bluray nè per tutto quello che ne può derivare. Questo aspetto però non tocca minimamente gli animatori o le società di subappalto, perché comunque loro non hanno alcun controllo sui diritti d'autore.
La character designer spera che i fan possano capire la situazione in cui si trovano gli animatori: se i fan fossero più consapevoli, le aziende potrebbero forse sentirsi più propense a ripensare al loro approccio nella realizzazione degli anime.
 

Nel corso dell'intervista, la Nishii ha anche affermato di essere particolarmente fortunata perché lavora direttamente per Vince Shortino, ex direttore generale di Crunchyroll Japan, che per lei è una sorta di "manager" e fa da tramite con i clienti. Inoltre completa le sue entrate con il lavoro sui videogiochi, che secondo lei sono più redditizi rispetto agli anime.
L'artista aveva già parlato delle pessime condizioni nel settore degli anime, affermando che "Non importa quanto possiate amare gli anime, non è consigliabile venire a lavorare in Giappone nell'animazione, l'industria dell'animazione è stressante e sottopagata".

Fonte consultata:
Animeland

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