Peace Maker Kurogane impressioni per una serie alla Kenshin

di Tacchan

Peace Maker Kurogane è un titolo che mi ricorda parecchio Kenshin, con il quale condivide le tematiche, il genere e lo stile che passa dall’ironico al serio, con momenti drammatici e decisamente cruenti. Il primo episodio è realizzato molto bene ed è molto promettente. Questa volta pero’ sono andato un po’ avanti con la serie prima di scrivere queste impressioni, proprio per l’entusiasmo iniziale, e al 4° devo dire che non sta mantenendo le ottime impressioni iniziali. La serie sembra ristagnare in situazioni che non fanno per nulla progredire la trama iniziale, e l’anime diventa un po’ ripetitivo. Allarmato per questa cosa ho chiesto e avuto conferma che fino all’episodio 22, in cui le cose sembrano rifarsi interessanti, Peace Maker Kurogane non riesce a scrollarsi di torno l’etichetta di titolo promettente e con buone potenzialità.

Dal punto di vista tecnico segnalo le buone animazioni e i bei combattimenti. Non male anche il character design, molto belle le sigle iniziali e finali.

Peace Maker Kurogane rimane un titolo più che discreto, peccato solo che non sfrutti le buone premesse iniziali e che non faccia il salto di qualità che avrei sperato.


Il protagonista è un ragazzo deciso a vendicare l’assassinio dei genitori. Nonostante abbia già 15 anni la sua statura e’ decisamente sotto la media e dal suo aspetto è legittimo dubitare che quella della spada sia la strada a lui più congeniale. Nonostante questo la determinazione e il coraggio lo rendono un avversario temibile, anche se dovrà migliorare la sua tecnica. Per farlo decide di entrare in una delle scuole di spada più famose, che tuttavia, dopo averlo visto, non intende accettarlo. Dopo aver mostrato le sua capacità gli viene data una possibilità, anche se verrà avvertito che per intraprendere la strada che ha deciso dovrà diventare capace di uccidere e fare male al prossimo senza esitare… esattamente come gli assassini dei propri genitori…

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