Industria anime: disponibile in inglese il resoconto 2021
L'AJA (Associations of Japanese Animation) ha pubblicato il sommario in lingua inglese della sua analisi annuale
di Slanzard
Per scaricare la versione inglese del sommario (così da poter anche visionare a qualità più alta grafici e immagini riportati nella notizia) rimandiamo alla pagina del sito dell'AJA.
*L'AJA (Association of Japanese Animation) è un'associazione di cui fanno parte i vari studi d'animazione che ogni anno realizza un resoconto completo dei cambiamenti dell'industria degli anime.
Cos'è successo all'industria dell'animazione giapponese dopo essere stata colpita dal COVID-19 nel 2020?
L'industria era in crescita costante dal 2010, ma le restrizioni dovute allo stato di emergenza hanno colpito sia il business degli anime che gli studi di produzione.
Il mercato complessivo legato all'animazione giapponese è stato pari a 2426 miliardi di yen, equivalente al 96,5% di quello dell'anno precedente e quindi con un calo di 88,4 miliardi di yen. Delle nove sezioni in cui viene diviso il mercato ben sette di questi hanno fatto segnare una flessione, con crescita solamente nello streaming e nei guadagni oltreoceano. Avendo segnato solamente un calo del 3,5% si può dire che l'animazione giapponese non sia stata eccessivamente colpita dalla pandemia. La chiusura dei cinema e le restrizioni adottate avrebbe potuto colpire in modo pesante l'industria se non ci fosse stato lo straordinario successo di Demon Slayer Mugen Train che ha permesso agli introiti cinematografici di calare solamente del 10,8% rispetto al 2019. Inoltre il merchandising, che equivale ad un quarto del mercato complessivo, ha fatto segnare un calo di solamente lo 0,8%, restando quindi praticamente uguale all'anno precedente. L'ambito tuttavia più importante, quello internazionale, che da solo porta metà degli introiti, ha segnato un lieve aumento permettendo all'industria di perdere solamente il 3,5 delle sue entrate rispetto al 2019.
Interrogati sulla situazione dell'industria, i rappresentanti dei vari studi d'animazione hanno risposto in questo modo:
Per quanto riguarda la quantità di produzioni:
- con la crescita dello streaming c'è sempre maggior attesa di ordini;
- più titoli stanno venendo prodotti in tutta l'industria degli anime;
- sono in aumento sia i titoli che gli studi di produzione;
- continuano ad aumentare gli ordini di nuovi titoli da produrre, quindi possiamo aspettarci una situazione favorevole;
- la situazione non è cambiata molto rispetto al passato, tuttavia stiamo ricevendo offerte per produrre anime in un futuro lontano, quindi siamo grati per il lavoro.
- possiamo aspettarci che le spese di produzione aumentino grazie alla crescita dello streaming e del mercato a esso correlato;
- i profitti stanno crescendo in relazione all'aumento dei budget di produzione;
- i costi di produzione stanno salendo a causa della crescita del numero di progetti che vengono prodotti;
- i budget di produzione sono aumentati quest'anno, così com'era successo anche l'anno scorso.
- a causa del COVID-19 è stato difficile prevedere quando il prodotto sarebbe stato completato e abbiamo quindi sofferto di ritardi rispetto al programma originale;
- abbiamo dovuto creare un ambiente che permettesse il lavoro da casa e ci sono stati ritardi nella schedule;
- molti titoli sono stati rimandati e non abbiamo potuto iniziare la preparazione ai titoli dell'anno prossimo, che sono stati quindi a loro volta rimandati.
I continui ritardi e la diminuzione di nuovi titoli ha quindi portato ad un calo degli incassi complessivi. Anche per quanto riguarda lo streaming, che ha fatto segnare un notevole aumento rispetto al 2019, la minor disponibilità di nuovi titoli ha spinto all'acquisto di anime vecchi, che hanno portato ad un calo degli introiti ottenuti direttamente dagli studi d'animazione su questi titoli del passato.
Il 2020 è stato l'anno in cui il mercato oltreoceano, in forte crescita dal 2015, ha superato quello domestico. Il mercato domestico ha perso il 9,7% rispetto all'anno precedente, dove invece quello internazionale è aumentato del 3,2% arrivando a 1239 miliardi di yen, contro i 1186 di quello domestico.
Il prodotto principale dell'animazione giapponese è la serialità televisiva. Nel 2020 sono stati prodotti 100.845 minuti di anime televisivi, il 5,7% in meno rispetto all'anno precedente. Il numero di anime televisivi è notevolmente cresciuto grazie all'espansione della fascia notturna di fine anni '90, raggiungendo l'apice con i 136.407 minuti del 2006. Gli anni successivi sono stati caratterizzati da un progressivo calo delle entrate derivate dall'home video e quindi la quantità di minuti prodotta è diminuita di 1/4 arrivando ai 90.445 minuti del 2010. A questo punto sono arrivati i guadagni dello streaming, degli eventi live e della distribuzione internazionale a bilanciare le perdite dell'home video, portando ad una nuova crescita dei minuti prodotti fino a far segnare il secondo miglior risultato di sempre con i 130.347 del 2018. Il 2019 ha fatto però registrare un nuovo importante calo, per poi diminuire nuovamente nel 2020, a causa dell'epidemia. Si ritiene che a pandemia terminata il numero di minuti prodotti tornerà a risalire.
Se andiamo ad analizzare il box-office cinematografico notiamo come sia U.S.A. che Cina abbiano perso tantissimo sia in generale che limitandosi ai soli film d'animazione da loro prodotti*. Il Giappone invece è riuscito a limitare le perdite grazie al successo senza precedenti di Demon Slayer, in grado di far segnare il terzo miglior risultato di sempre per l'animazione giapponese al cinema.
* N.B. quando nella tabella si parla di "Anime Movies Produced in Their Own Country" nella seconda e terza riga si riferiscono all'animazione americana e cinese, perchè i giapponesi utilizzano il termine anime per indicare l'animazione di qualsiasi nazionalità, non solo per quella giapponese come facciamo noi occidentali.
Le tendenze nel mercato dell'animazione giapponese
I due grafici seguenti mostrano le entrate del mercato dell'animazione giapponese divise nelle varie categorie. Nella prima vengono considerate tutte le entrate dei mercati relativi all'animazione, mentre nel secondo solamente le entrate degli studi d'animazioni. Chiaramente il secondo è molto inferiore al primo.
- TV: le entrate derivate dalle trasmissioni televisive. Vengono calcolate secondo questa formula: (somma delle entrate delle trasmissioni sulle TV commerciali e su NHK) x (la percentuale di minuti di programmi d'animazione sul totale dei programmi trasmessi) + (entrate dei canali dedicati all'animazione).
- Movie: le entrate derivate dalla distribuzione cinematografica
- Video: le entrate derivate dalle edizioni home video (DVD, ecc...)
- Internet Distribution: le entrate derivate dalla distribuzione online
- Merchandising: le entrate della vendita del merchandising legato all'animazione
- Music: le entrate dei prodotti musicali legati all'animazione
- Overseas: tutte le entrate derivate dalla distribuzione dell'animazione giapponese all'estero
- Pachinko: le entrate derivate dai pachinko legati all'animazione (calcolati in base alla loro percentuale sui pachinko totali)
- Live Entertainment: le entrate derivate dagli eventi dal vivo, esibizioni, cafè, incontri con i doppiatori, concerti, musei o musical 2.5D.
Nel 2020 il numero di anime televisivi è calato dell'8,28% rispetto all'anno precedente e si tratta del quarto anno consecutivo in discesa. Ci sono stati molti ritardi a causa della pandemia sia di anime per bambini / ragazzi che di quelli trasmessi negli orari notturni: dei 65 titoli disponibili sia in TV che in streaming in aprile ben 29 sono stati rimandati (pari al 45%). Tuttavia molti di questi sono stati poi trasmessi successivamente nel 2020 o a inizio 2021, facendo sì che la quantità di titoli prodotti non sia tanto diversa da quella di un anno regolare. Il numero di anime trasmessi prima in streaming è in aumento, tuttavia la distribuzione televisiva resta ancora il fulcro dell'industria degli anime quindi si ritiene improbabile che questo calo continui anche nei prossimi anni. Con molti titoli rimandati al 2022 bisognerà aspettare per poter avere un'idea chiara della situazione degli anime televisivi e degli effetti della pandemia.
Il 2018 aveva fatto segnare il secondo più alto numero di minuti di animazione mai prodotti, seguito da un netto calo del 18,9% nel 2019. Complice la pandemia il numero di minuti prodotti è diminuito ulteriormente nel 2020, con un calo del 5,7% rispetto all'anno precedente. Dal momento che molti titoli previsti per il 2020 sono stati rimandati al 2021 si suppone il numero sia destinato ad aumentare.
Nonostante tutte le limitazioni causate dalla pandemia il 2020 è stato il terzo miglior risultato di sempre per l'animazione giapponese al cinema. Il merito è del film di Demon Slayer che ha incassato 38,7 miliardi di yen entro dicembre 2020 e altri 40 miliardi di yen nel 2021. Gli incassi del film di Demon Slayer sono più della metà di tutti i film d'animazione e più di un quarto dell'intero box office giapponese dell'anno. Tuttavia, oltre a lui solamente otto film hanno superato il miliardo di yen di incassi, rispetto ai 16 dello scorso anno, rendendo il 2020 un anno difficile sostenuto interamente da Demon Slayer.
Con 66 film prodotti, il 2020 ha fatto segnare una flessione del 34% di minuti di animazione cinematografica prodotti rispetto all'anno precedente. Il calo è dovuto ai numerosi rimandi di film al 2021 causati dalle restrizioni dovute alla pandemia. Nonostante alcuni dei titoli rimandati al 2021, come Evangelion e Conan, siano stati grandi successi, molti altri non sono riusciti a eguagliare gli incassi pre-pandemia, anche a causa dell'impossibilità di trasmettere film animati in TV o pubblicizzarli tramite specifiche campagne di marketing.
Le entrate dovute alla distribuzione online degli anime sono in continua crescita: dopo aver superato il mercato home video nel 2018, nel 2020 hanno anche superato il mercato televisivo - in calo a causa della pandemia. Con un incremento del 35,8% rispetto al 2019, il mercato online ha raggiunto i 93 miliardi di yen grazie alla grande richiesta di contenuti da poter usufruire da casa durante le restrizioni della pandemia. Si ritiene che questa crescita continuerà anche nei prossimi anni. Tuttavia, c'è da segnalare come questo aumento generale non si sia riflesso in un aumento delle entrate ottenute dagli studi d'animazione, che sono invece calate dell'11,6% rispetto all'anno precedente.
Il 2020 è stato il settimo anno di fila a mostrare un calo nelle entrate dovute all'home video, segnando una perdita del 17,3% rispetto al 2019. Uno dei maggiori fattori è sicuramente la crescita della distribuzione online in streaming, tuttavia c'è anche da considerare il crollo degli eventi dal vivo durante le restrizioni pandemiche e l'impossibilità quindi di realizzare le consuete collaborazioni di marketing (come, per esempio, inserire biglietti per concerti esclusivi all'interno di DVD o Blu-Ray). Tra i titoli più venduti troviamo successi come Demon Slayer e Weathering With You oppure titoli connessi a giochi smartphone.
Lo stato di emergenza causato dalla pandemia ha colpito profondamente il mercato del merchandising legato all'animazione giapponese, con la chiusura di negozi specializzati e la cancellazione di eventi. Tuttavia, le entrate sono calate solamente dello 0,8% rispetto al 2019 grazie alla crescita delle vendite online e al successo incredibile di Demon Slayer. Demon Slayer è un'opera in grado di abbracciare un ampio ventaglio di pubblico, dai bambini molto piccoli agli adulti, e l'uscita del film a ottobre 2020 ha fatto segnare un esplosione di vendite. Un titolo come Demon Slayer, seguito dal grande pubblico nonostante venga trasmesso nella fascia notturna dei late-night anime rivolti agli appassionati adulti, sta facendo perdere al mercato del merchandise la netta demarcazione tra fan adulti e famiglie / bambini esistita fino ad ora.
L'animazione giapponese nei mercati oltreoceano
La continua crescita del mercato internazionale e la sempre maggior richiesta di anime (vecchi e nuovi) da parte di distributori oltreoceano o servizi streaming a livello mondiale ha portato un notevole aumento del numero di contratti firmati nei paesi stranieri. Nel 2020 sono 28 le compagnie giapponesi che hanno dichiarato di aver firmato contratti per la distribuzione estera di loro prodotti animati, contro le 16 dell'anno precedente; il numero di contratti firmati è più che quadruplicato, passando dai 3.822 del 2019 ai 16.361 del 2020. La pandemia ha favorito la crescita dei VoD (Video on Demand) e la riscoperta di prodotti d'animazione per adulti.
Di seguito un elenco dei paesi col maggior numero di contratti nel 2020, con un paragone con i dati rilasciati l'anno precedente.
# | NAZIONE | CONTRATTI | |
---|---|---|---|
2020 | 2019 | ||
1 | U.S.A | 474 | 292 |
2 | Canada | 450 | 198 |
3 | Corea del Sud | 334 | 203 |
4 | Taiwan | 312 | 200 |
5 | Cina | 304 | 174 |
6 | Regno Unito | 293 | 91 |
7 | Hong Kong | 288 | 159 |
8 | Tailandia | 274 | 122 |
9 | Francia | 270 | 77 |
10 | Macao | 261 | 67 |
11 | Australia | 253 | 120 |
12 | Indonesia | 252 | 46 |
13 | Nuova Zelanda | 251 | 55 |
14 | Svizzera | 247 | 21 |
15 | Singapore | 235 | 55 |
16 | Filippine | 234 | 58 |
17 | Malesia | 232 | 46 |
18 | Italia | 231 | 41 |
19 | Sud Africa | 228 | 26 |
20 | Belgio | 225 | 21 |
21 | Lussemburgo | 223 | <21 |
22 | Vietnam | 221 | 26 |
23 | Brunei | 217 | <21 |
24 | India | 215 | <21 |
25 | Germania | 215 | 35 |
26 | Brasile | 213 | <21 |
27 | Cambodia | 209 | <21 |
28 | Olanda | 206 | <21 |
29 | Messico | 206 | <21 |
30 | Laos | 204 | <21 |
31 | Cile | 203 | <21 |
32 | Argentina | 203 | <21 |
33 | Perù | 203 | 24 |
34 | Panama | 203 | <21 |
35 | Bolivia | 202 | <21 |
36 | Pakistan | 200 | <21 |
TOTALE | Tutto il mondo (escluso Giappone) | 16.361 | 3.822 |
Di seguito la situazione europea e la divisione per continenti:
L'elenco dei titoli più profittevoli a livello musicale nella distribuzione internazionale:
Ed infine una panoramica generale dell'animazione nel mondo:
La distribuzione degli studi d'animazione giapponese
Nel 2020 c'erano un totale di 811 studi d'animazione giapponese, comprendendo compagnie che si occupano di pianificazione, produzione, sceneggiatura, regia, animazioni chiave, animazioni intercalari, CG (2D e 3D), colorazione, fondali, effetti speciali, montaggio e tutte le altre parti necessarie alla realizzazione di un anime. Il numero di compagnie è aumentato di 189 unità rispetto alle 622 del 2016 ed è quasi raddoppiato rispetto alle 419 del 2011.
L'85,3% di queste compagnie si trova a Tokyo, facendo segnare un calo del 2% rispetto al dato del 2011.
Di queste 692 compagnie di Tokyo, 149 si trovano a Suginami, 103 a Nerima, 52 a Shibuya e 47 a Nakano. La dominanza delle zone di Suginami e Nerima è dovuta alla presenza di tre dei più antichi studi d'animazione (Toei doga, Mushi Production, Tatsunoko) proprio in quell'area. A Shibuya è invece in aumento il numero di compagnie specializzate nel digitale, sempre più importanti ora che molti dei processi che un tempo venivano fatti a mano vengono realizzati in digitale.
La produzione di anime continua a spostarsi fuori Tokyo
Nel 2011 l'87,3% degli studi d'animazione si trovava a Tokyo; nel 2016 il numero è sceso all'87,1%, mentre nel 2020 la percentuale è dell'85,3%.
Questo lieve ma graduale allontanamento da Tokyo è dovuto alla maggiore digitalizzazione dei processi produttivi ed al desiderio di molti studi di assumere più dipendenti. Stanno nascendo studi d'animazione al di fuori di Tokyo che permettono di trovare lavoro anche nelle altre regioni, sviluppando connessioni con enti locali e istituendo anche corsi di formazione per studenti. In questo modo non è più necessario per i giovani animatori trasferirsi a Tokyo (con tutte le problematiche del caso) e diventa più facile risolvere il problema delle risorse umane che attanaglia molti studi. Non essendo inoltre più necessario consegnare gli episodi fisicamente ai network televisivi, come avveniva fino a poco tempo fa, è diventato meno fondamentale essere a Tokyo, specialmente per studi "secondari" come quelli specializzati in animazione digitale, che si stanno diffondendo su tutto il territorio nazionale. Si ritiene che la sempre maggior digitalizzazione farà aumentare il numero di studi d'animazione al di fuori di Tokyo.
Fonte consultata:
AJA - Anime Industry Report 2021 Summary