Recensione
Black Butler
8.0/10
Recensione di Miss_Coffin_Maker
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L'anime è basato sul manga omonimo di Yana Toboso ed è ambientato a Londra durante l'età vittoriana. La storia ruota intorno al giovane conte Ciel Phantomhive, erede e unico superstite di una nobile quanto potente famiglia inglese, e al suo maggiordomo Sebastian Michaelis. Le doti di quest'ultimo appaiono subito straordinarie, tanto da far credere che Sebastian abbia qualcosa di non umano... ed infatti, come si scoprirà presto, dietro la maschera del maggiordomo perfettamente efficiente si nasconde un demone legato a Ciel da un misterioso patto. Puntata dopo puntata, sullo sfondo di una città corrotta e popolata da pittoreschi esseri più o meno umani, veniamo a conoscenza del segreto di Ciel, della vera natura del suo rapporto con l'inseparabile Sebastian e della verità circa la scomparsa prematura della sua famiglia, fino allo scioglimento conclusivo: in cambio dell'aiuto prestato al giovanissimo conte, il potente demone esigerà la sua anima.
Notizie ormai certe confermano la presenza di una seconda stagione, attesissima da tutti i fan di questo anime capace di colpire e affascinare fin dal primissimo episodio. L'ambientazione non è certo delle più originali, così come le atmosfere gotiche da essa evocate non hanno il sapore della novità assoluta, e tuttavia Kuroshitsuji sfrutta al meglio il proprio potenziale. Interessantissimi i due protagonisti, a partire dal dodicenne conte Ciel, carismatico rampollo della famiglia Phantomhive e determinato persecutore di una vendetta che lo porta a mettere in gioco la propria vita e molto di più, la propria anima. Di sicuro impatto anche l'affascinante Sebastian Michaelis, vero braccio destro di Ciel e fattore determinante del suo destino: suo sottoposto e salvatore in molteplici occasioni, Sebastian si configura come personaggio ambiguo fin dalle prime battute. Altrettanto complesso è il rapporto che unisce i due coprotagonisti, un legame in cui nulla è come sembra, falso potere e falsa sottomissione, sfruttamento reciproco che lascia intravedere un affetto latente, un interesse forse autentico. La vittima sacrificale e il carnefice demoniaco collaborano e imparano a conoscere e apprezzare i meriti reciproci, ad ammettere di poter condividere solo con l'altro la propria dannazione eterna, più o meno figurata, senza mai sfociare in nulla di anche solo lontanamente esplicito, e questo è ovvio. E' tutto psicologico il rapporto tra Ciel e Sebastian, di amore e odio, come nella più tradizionale delle storie, eppure maggiormente complesso e articolato. Il tutto si svolge all'insegna di intrighi sovrannaturali abbastanza godibili per quanto risolti in maniera un po' affrettata, soprattutto nelle battute finali, quando tutti i nodi giungono finalmente al pettine. Molto migliori le primissime puntate, in cui l'atmosfera gotica a metà tra l'inquietante e l'orrorifico viene lasciata libera di agire al di fuori di trame che finiscono col risultare in seguito eccessivamente intricate e al limite con l'incoerenza.
Una menzione particolare meritano poi i personaggi secondari, dai dipendenti in casa Phantomhive fino agli Shinigami. Personaggi colorati, capaci di introdurre un tocco di comicità che non guasta (si vedano le divertenti perfomances del cuoco, il giardiniere, la cameriera e il formidabile Tanaka-san), un ulteriore velo di humour nero (e si noti soprattutto il più che ambiguo Greil Sutcliffe e, soprattutto, il riuscitissimo Undertaker) se non addirittura uno strato di sentita malinconia (mi riferisco prevalentemente a Madame Red e alla sua vicenda). Insomma, laddove la trama parrebbe zoppicare, figure che non esito a definire memorabili compensano e risollevano la qualità complessiva, che comunque non viene mai meno, appoggiata anche da un'animazione decisamente buona. Un ultimo appunto riguarda le opening, bellissime nella melodia e nella scelta delle immagini, la ending Lacrimosa, suggestiva e affascinante, e gli ultimissimi minuti dell'ultima puntata che, da soli, racchiudono tutta la malinconica e sofferta inquietudine dell'intero anime. Ma, lo sappiamo, la vicenda del maggiordomo demoniaco non finirà qui. E questa è un'altra storia.
Notizie ormai certe confermano la presenza di una seconda stagione, attesissima da tutti i fan di questo anime capace di colpire e affascinare fin dal primissimo episodio. L'ambientazione non è certo delle più originali, così come le atmosfere gotiche da essa evocate non hanno il sapore della novità assoluta, e tuttavia Kuroshitsuji sfrutta al meglio il proprio potenziale. Interessantissimi i due protagonisti, a partire dal dodicenne conte Ciel, carismatico rampollo della famiglia Phantomhive e determinato persecutore di una vendetta che lo porta a mettere in gioco la propria vita e molto di più, la propria anima. Di sicuro impatto anche l'affascinante Sebastian Michaelis, vero braccio destro di Ciel e fattore determinante del suo destino: suo sottoposto e salvatore in molteplici occasioni, Sebastian si configura come personaggio ambiguo fin dalle prime battute. Altrettanto complesso è il rapporto che unisce i due coprotagonisti, un legame in cui nulla è come sembra, falso potere e falsa sottomissione, sfruttamento reciproco che lascia intravedere un affetto latente, un interesse forse autentico. La vittima sacrificale e il carnefice demoniaco collaborano e imparano a conoscere e apprezzare i meriti reciproci, ad ammettere di poter condividere solo con l'altro la propria dannazione eterna, più o meno figurata, senza mai sfociare in nulla di anche solo lontanamente esplicito, e questo è ovvio. E' tutto psicologico il rapporto tra Ciel e Sebastian, di amore e odio, come nella più tradizionale delle storie, eppure maggiormente complesso e articolato. Il tutto si svolge all'insegna di intrighi sovrannaturali abbastanza godibili per quanto risolti in maniera un po' affrettata, soprattutto nelle battute finali, quando tutti i nodi giungono finalmente al pettine. Molto migliori le primissime puntate, in cui l'atmosfera gotica a metà tra l'inquietante e l'orrorifico viene lasciata libera di agire al di fuori di trame che finiscono col risultare in seguito eccessivamente intricate e al limite con l'incoerenza.
Una menzione particolare meritano poi i personaggi secondari, dai dipendenti in casa Phantomhive fino agli Shinigami. Personaggi colorati, capaci di introdurre un tocco di comicità che non guasta (si vedano le divertenti perfomances del cuoco, il giardiniere, la cameriera e il formidabile Tanaka-san), un ulteriore velo di humour nero (e si noti soprattutto il più che ambiguo Greil Sutcliffe e, soprattutto, il riuscitissimo Undertaker) se non addirittura uno strato di sentita malinconia (mi riferisco prevalentemente a Madame Red e alla sua vicenda). Insomma, laddove la trama parrebbe zoppicare, figure che non esito a definire memorabili compensano e risollevano la qualità complessiva, che comunque non viene mai meno, appoggiata anche da un'animazione decisamente buona. Un ultimo appunto riguarda le opening, bellissime nella melodia e nella scelta delle immagini, la ending Lacrimosa, suggestiva e affascinante, e gli ultimissimi minuti dell'ultima puntata che, da soli, racchiudono tutta la malinconica e sofferta inquietudine dell'intero anime. Ma, lo sappiamo, la vicenda del maggiordomo demoniaco non finirà qui. E questa è un'altra storia.