Recensione
Ho visto e rivisto molte volte questo film da piccola, e ricordo che mi piaceva veramente tanto. Purtroppo, però, ho perso la videocassetta e non ho più potuto guardarlo fino a qualche giorno fa, quando per un caso fortunato, sono riuscita a rivederlo. Fa un effetto strano rivedere un film della propria infanzia dopo tanti anni, ed è un po’ difficile separare l’emozione che viene da questo tuffo nei ricordi da quella dovuta puramente alla visione del film, ma credo di non sbagliarmi nell’affermare che possa essere molto apprezzato anche da chi vi si avvicinasse per la prima volta in età adulta.
Sulla trama non c’è molto da dire: è la trasposizione della celebre fiaba di Andersen. Il film, piuttosto fedele alla storia originale, ce ne da una lettura molto dolce, malinconica e magica. Ci mostra in modo incredibilmente efficace i momenti cruciali della storia attraverso scene che a volte ho trovato molto intense e che ben trasmettono le emozioni, le speranze e le paure, di questa sirena che ha abbandonato la sua famiglia e il suo mare per poter stare con l’amato principe, ignaro del fatto che sia stata lei e non un'altra a salvarlo. Ho trovato inoltre la parte finale, con la sofferta decisione della sirenetta, stupenda e carica di tensione. Il tutto è aiutato da disegni bellissimi: le sorelle di Marina sono veramente belle e affascinanti come le sirene dovrebbero essere. La strega è davvero spaventosa e anche Marina è bellissima con il suo viso che, soprattutto quando è muta, risulta incredibilmente dolce ed espressivo. Ritengo, infatti, che il silenzio forzato della sirenetta renda ancora più toccanti e drammatiche le scene più tristi del film, nelle quali le espressioni del viso e la colonna sonora sopperiscono in maniera eccellente all’assenza di parole. I sentimenti sono quindi raccontati in modo delicato e poetico. Ho inoltre apprezzato molto i momenti musicali, che trasportano lo spettatore in una dimensione da sogno.
Ero curiosa di rivedere questo film per capire se da piccola mi piacesse tanto solo perché la protagonista era una sirenetta bella e bionda o se invece perché valesse veramente. Ora che l'ho fatto sono felice di constatare l’effettiva qualità del film, ancora piacevolissimo nonostante i suoi anni (ed i miei), perciò mi sento di consigliarlo a tutti.
Sulla trama non c’è molto da dire: è la trasposizione della celebre fiaba di Andersen. Il film, piuttosto fedele alla storia originale, ce ne da una lettura molto dolce, malinconica e magica. Ci mostra in modo incredibilmente efficace i momenti cruciali della storia attraverso scene che a volte ho trovato molto intense e che ben trasmettono le emozioni, le speranze e le paure, di questa sirena che ha abbandonato la sua famiglia e il suo mare per poter stare con l’amato principe, ignaro del fatto che sia stata lei e non un'altra a salvarlo. Ho trovato inoltre la parte finale, con la sofferta decisione della sirenetta, stupenda e carica di tensione. Il tutto è aiutato da disegni bellissimi: le sorelle di Marina sono veramente belle e affascinanti come le sirene dovrebbero essere. La strega è davvero spaventosa e anche Marina è bellissima con il suo viso che, soprattutto quando è muta, risulta incredibilmente dolce ed espressivo. Ritengo, infatti, che il silenzio forzato della sirenetta renda ancora più toccanti e drammatiche le scene più tristi del film, nelle quali le espressioni del viso e la colonna sonora sopperiscono in maniera eccellente all’assenza di parole. I sentimenti sono quindi raccontati in modo delicato e poetico. Ho inoltre apprezzato molto i momenti musicali, che trasportano lo spettatore in una dimensione da sogno.
Ero curiosa di rivedere questo film per capire se da piccola mi piacesse tanto solo perché la protagonista era una sirenetta bella e bionda o se invece perché valesse veramente. Ora che l'ho fatto sono felice di constatare l’effettiva qualità del film, ancora piacevolissimo nonostante i suoi anni (ed i miei), perciò mi sento di consigliarlo a tutti.