Recensione
Memole dolce Memole
9.0/10
Recensione di Friederike72
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Abbiamo qui forse una delle produzioni più notevoli della stagione d'oro degli anime in Italia, degna di apparire al fianco di mostri sacri come Candy o Anna dai Capelli Rossi.
Non lasciatevi ingannare dal tratto soffuso e delicato perché comunque le scelte grafiche rendono la visione della serie estremamente piacevole (i tratti morbidi dei protagonisti e gli sfondi acquarellati rimangono sicuramente nel cuore di tutti gli spettatori). Anche la trama, apparentemente infantile e incentrata su elfi e gnomi (che in quel periodo andavano per la maggiore, si vedano ad esempio anche Belfy e Lillibith) in realtà, fra le pieghe della storia, nasconde degli spunti molto più maturi e profondi di quanto si possa immaginare a prima vista. Primo tra tutti l'amicizia, profondissima, che si instaura fra le due protagoniste. Un'amicizia che non procederà linearmente, al di là dei facili cliché, ma che conoscerà continui alti e bassi anche in considerazione della diversa specie cui Memole e Mariel appartengono, di una stranissima rivalità in amore oltre che dell'immaturità della stessa Mariel, incapace ancora di gestire adeguatamente i rapporti umani in quanto vissuta fino ad allora in una specie di solitaria e viziatissima bambagia.
L'evoluzione del loro rapporto, vissuto giorno dopo giorno, presenta delle sfumature psicologiche tali da renderla interessante anche ad un pubblico adulto ed è sicuramente uno dei punti di forza dell'intera serie. Aggiungiamoci poi dei comprimari perfettamente verosimili, in virtù della solita, apprezzabilissima, mancanza di divisioni nette fra bene e male che caratterizza gran parte delle produzioni giapponesi (e meno male direi visto che di melassa ne abbiamo fin troppa); un ritmo narrativo che si mantiene costante con degli allargamenti e degli sviluppi assolutamente non convenzionali ed un background campagnolo di grande impatto visivo (sembra di stare sospesi al di fuori del tempo e dello spazio, in una specie di fiaba bucolica). Insomma, questa serie, purtroppo poco conosciuta, andrebbe sicuramente rivalutata. Personalmente non posso che consigliarla a tutti dato che le cinquanta puntate scivolano via leggere senza alcuna difficoltà, essendo assolutamente equilibrate ai fini dello sviluppo della trama.
Non lasciatevi ingannare dal tratto soffuso e delicato perché comunque le scelte grafiche rendono la visione della serie estremamente piacevole (i tratti morbidi dei protagonisti e gli sfondi acquarellati rimangono sicuramente nel cuore di tutti gli spettatori). Anche la trama, apparentemente infantile e incentrata su elfi e gnomi (che in quel periodo andavano per la maggiore, si vedano ad esempio anche Belfy e Lillibith) in realtà, fra le pieghe della storia, nasconde degli spunti molto più maturi e profondi di quanto si possa immaginare a prima vista. Primo tra tutti l'amicizia, profondissima, che si instaura fra le due protagoniste. Un'amicizia che non procederà linearmente, al di là dei facili cliché, ma che conoscerà continui alti e bassi anche in considerazione della diversa specie cui Memole e Mariel appartengono, di una stranissima rivalità in amore oltre che dell'immaturità della stessa Mariel, incapace ancora di gestire adeguatamente i rapporti umani in quanto vissuta fino ad allora in una specie di solitaria e viziatissima bambagia.
L'evoluzione del loro rapporto, vissuto giorno dopo giorno, presenta delle sfumature psicologiche tali da renderla interessante anche ad un pubblico adulto ed è sicuramente uno dei punti di forza dell'intera serie. Aggiungiamoci poi dei comprimari perfettamente verosimili, in virtù della solita, apprezzabilissima, mancanza di divisioni nette fra bene e male che caratterizza gran parte delle produzioni giapponesi (e meno male direi visto che di melassa ne abbiamo fin troppa); un ritmo narrativo che si mantiene costante con degli allargamenti e degli sviluppi assolutamente non convenzionali ed un background campagnolo di grande impatto visivo (sembra di stare sospesi al di fuori del tempo e dello spazio, in una specie di fiaba bucolica). Insomma, questa serie, purtroppo poco conosciuta, andrebbe sicuramente rivalutata. Personalmente non posso che consigliarla a tutti dato che le cinquanta puntate scivolano via leggere senza alcuna difficoltà, essendo assolutamente equilibrate ai fini dello sviluppo della trama.