Recensione
Yama Hime no Sane
8.0/10
Sono pochi gli hentai che ti raccontano una storia o che forse ti comunicano qualcosa emotivamente; Yama-hime no Sane rientra fra uno di questi e fa tutto in modo brutale, violento, commuovendo e facendo un poco pensare.
Anime del 2007 e di soli 2 episodi, Yama-hime no Sane presenta la storia, o meglio la fine di una storia, di una famiglia: di Kazuya e di sua madre Masae (non ci è dato sapere dove sia il padre).
Kazuya navigando in rete si imbatte in un sito per adulti, vede delle foto che ritraggono una donna, una donna molto somigliante alla madre. Il fatto che queste foto siano censurate in volto non gli permette di capire la reale identità di essa. Non ha il coraggio di chiedere convincendosi dell'impossibilità della cosa ma, giorno dopo giorno, il dubbio non l'abbandona. Diviene un'ossessione che lo spinge a visitare quel sito giornalmente. Finché, non potendone più, decide di scoprire la verità.
Il difficile rapporto fra madre e figlio sta alla base di questo anime, un rapporto di amore che si scontra con le esigenze di Masae, incompatibili con la propria vita familiare.
Due episodi di cui il primo un po' sotto tono, i disegni con quei corpi rigidi e le animazioni artificiosi danno all'aspetto e al movimento molta innaturalezza. Il secondo migliora sotto questo aspetto.
Il chara è semplice, potrei dire banale, tant'è che vedendo i pochi personaggi che compaiono c'è una sorta di deja vu e ci si domanda: "Ma questo dov'è che l'ho già visto?"
Masae, l'unica ragazza che compare, è caratterizzata benino, l'uso delle ombreggiature dà rotondità al corpo e mostra l'aspetto maturo.
Inquietante nella storia, triste nel finale, una vicenda articolata in modo semplice (è sempre un hentai), ma dal risvolto drammatico e pervasa da un'atmosfera cupa, accompagnato da un motivetto degno di Tribunal "L'esorcista" Bells.
In Yama-hime no Sane accade che l'erotismo accentuato delle scene passi in secondo piano, offuscata da una storia macabra, oscena, per non dire grottesca.
Anime del 2007 e di soli 2 episodi, Yama-hime no Sane presenta la storia, o meglio la fine di una storia, di una famiglia: di Kazuya e di sua madre Masae (non ci è dato sapere dove sia il padre).
Kazuya navigando in rete si imbatte in un sito per adulti, vede delle foto che ritraggono una donna, una donna molto somigliante alla madre. Il fatto che queste foto siano censurate in volto non gli permette di capire la reale identità di essa. Non ha il coraggio di chiedere convincendosi dell'impossibilità della cosa ma, giorno dopo giorno, il dubbio non l'abbandona. Diviene un'ossessione che lo spinge a visitare quel sito giornalmente. Finché, non potendone più, decide di scoprire la verità.
Il difficile rapporto fra madre e figlio sta alla base di questo anime, un rapporto di amore che si scontra con le esigenze di Masae, incompatibili con la propria vita familiare.
Due episodi di cui il primo un po' sotto tono, i disegni con quei corpi rigidi e le animazioni artificiosi danno all'aspetto e al movimento molta innaturalezza. Il secondo migliora sotto questo aspetto.
Il chara è semplice, potrei dire banale, tant'è che vedendo i pochi personaggi che compaiono c'è una sorta di deja vu e ci si domanda: "Ma questo dov'è che l'ho già visto?"
Masae, l'unica ragazza che compare, è caratterizzata benino, l'uso delle ombreggiature dà rotondità al corpo e mostra l'aspetto maturo.
Inquietante nella storia, triste nel finale, una vicenda articolata in modo semplice (è sempre un hentai), ma dal risvolto drammatico e pervasa da un'atmosfera cupa, accompagnato da un motivetto degno di Tribunal "L'esorcista" Bells.
In Yama-hime no Sane accade che l'erotismo accentuato delle scene passi in secondo piano, offuscata da una storia macabra, oscena, per non dire grottesca.