Recensione
Recensione di Enlightenment
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"Gunslinger girl – Il Teatrino" è una serie anime del 2008 di 13 episodi, sequel di “Gunslinger girl”, una serie anime del 2003. La visione della prima serie non è obbligatoria per potere seguire lo svolgimento di questa, ma è comunque consigliata.
La storia è ambientata poco dopo la fine della prima serie: l’ "Ente Pubblico per il benessere sociale" continua la sua lotta al terrorismo e con esso continuano le vicende agrodolci delle bambine cyborg; le novità rispetto alla prima serie riguardano principalmente i terroristi, che passano dall’essere “antagonisti senza nome” a veri personaggi. In questa serie si fanno inoltre riferimenti, anche se spesso molto vaghi, alla situazione politica italiana, come il controllo mediatico e il contrasto tra nord e sud, materializzato nella costruzione del ponte sullo stretto di Messina.
Nell’analizzare il lato tecnico è impossibile non fare un paragone con la prima serie, viste le nettissime differenze nelle due opere. Il confronto volge inevitabilmente al prevalere della prima. Il disegno segue i canoni dello stile moe, molto usato negli anime moderni, soprattutto se di genere sentimentale. In linea di massima questo stile, oltre a essere, a mio parere, veramente indigesto ai fan della prima serie, si dimostra sin dai primi secondi assolutamente inadatto al contesto in cui si svolge l’opera: vedere sparatorie e uccisioni con in mezzo delle bambine dai grandi occhioni colorati, che tra l’altro reagiscono alla vista dei cadaveri con freddezza e indifferenza, dona all’opera un aspetto irrealistico al limite della caricatura; l’esatto opposto della prima serie, che aveva puntato invece alla ricostruzione realistica.
Le animazioni, non avrei mai creduto di doverlo dire un giorno, sono peggiori di quelle della serie del 2003. In molti casi i personaggi, nonostante siano assassini professionisti, tengono le armi in posizioni assurde: tenendo un fucile d’assalto con una mano sola oppure puntano una pistola con il gomito completamente piegato, posizioni in cui è praticamente impossibile nella realtà tenere l’arma ferma ed evitare di sbagliare il colpo per il contraccolpo.
Anche la parte sonora, sebbene qui i difetti siano meno gravi, non brilla e rappresenta un passo indietro rispetto alla prima serie: in primis il cambio di alcuni dei doppiatori, un'esigenza condivisibile visto il diverso studio di produzione, ma che rende l’opera ancora più indigesta ai fan della prima, sempre se è ancora possibile. Le musiche sono pezzi da piano-bar classici più qualche canzone j-pop. L’opening è carina sia dal punto di vista grafico sia da quello musicale per il suo aspetto sperimentale; purtroppo dalla settima puntata subisce un cambio di veste grafica che la standardizza; questa nuova veste grafica ha, tra l’altro, il difetto di “spoilerare” un avvenimento importante della trama.
L’anime rimane simile alla prima serie nell’impostazione di base: molti dialoghi e pochi combattimenti. I primi due episodi mi hanno dato l’idea erronea che la produzione avesse puntato per un approccio più action, cambiando di fatto il target dell’anime, ma dal terzo episodio in poi l’anime torna sui binari e mantiene lo stesso stile fino alla fine. I fan del genere action probabilmente non troveranno in "Gunslinger Girl – Il Teatrino" la loro serie preferita.
Come ho già accennato in questa serie, al contrario della prima, la nostra attenzione sarà rivolta anche ai terroristi. Il movimento terrorista appare chiaramente ispirato al partito Lega Nord, in brevi fotogrammi si vedono addirittura le bandiere del partito. Purtroppo l’aggiunta di questi nuovi personaggi non ha i risultati sperati, l’anime cerca infatti di spaziare tra i due “fronti”, dedicando di volta in volta episodi agli uni o agli altri, finendo però per dedicare troppo poco tempo a entrambi. Nella prima serie 13 episodi non erano bastati a farci scoprire del tutto le complesse ragazzine cyborg; in questa serie la mole di personaggi finisce per non aggiungere nulla di nuovo e anzi rovina quanto fatto in precedenza. I complessi caratteri delle bambine si riducono a infantili bisogni di attenzioni dai loro supervisori, i rapporti con gli stessi ad amori a senso unico; l’atmosfera malinconica che aveva contraddistinto la prima serie è sparita.
Anche sul lato dei terroristi non va meglio. L’assassino Pinocchio, probabilmente il più importante, è un personaggio stereotipato. Personalmente non sono un maniaco dell’originalità, ma in un anime psicologico un personaggio stereotipato, specie se molto importante, è una cosa grave.
Concludo la recensione scagliando comunque una lancia a favore di Gunslinger Girl: anche se questo capitolo non è stato dei migliori, Gunslinger Girl va guardato come una tragedia con un ottimo primo atto, un secondo atto non molto convincente e un eccellente epilogo. Infatti, da lettore del manga, vi posso dire che il meglio deve ancora venire. Spero quindi in una degna terza serie e, in mancanza di questa, consiglio l’ottimo manga che proprio in questo periodo è alle battute finali.
Consiglio la visione ai fan degli anime psicologici e drammatici senza troppe pretese. Voto: 5.
La storia è ambientata poco dopo la fine della prima serie: l’ "Ente Pubblico per il benessere sociale" continua la sua lotta al terrorismo e con esso continuano le vicende agrodolci delle bambine cyborg; le novità rispetto alla prima serie riguardano principalmente i terroristi, che passano dall’essere “antagonisti senza nome” a veri personaggi. In questa serie si fanno inoltre riferimenti, anche se spesso molto vaghi, alla situazione politica italiana, come il controllo mediatico e il contrasto tra nord e sud, materializzato nella costruzione del ponte sullo stretto di Messina.
Nell’analizzare il lato tecnico è impossibile non fare un paragone con la prima serie, viste le nettissime differenze nelle due opere. Il confronto volge inevitabilmente al prevalere della prima. Il disegno segue i canoni dello stile moe, molto usato negli anime moderni, soprattutto se di genere sentimentale. In linea di massima questo stile, oltre a essere, a mio parere, veramente indigesto ai fan della prima serie, si dimostra sin dai primi secondi assolutamente inadatto al contesto in cui si svolge l’opera: vedere sparatorie e uccisioni con in mezzo delle bambine dai grandi occhioni colorati, che tra l’altro reagiscono alla vista dei cadaveri con freddezza e indifferenza, dona all’opera un aspetto irrealistico al limite della caricatura; l’esatto opposto della prima serie, che aveva puntato invece alla ricostruzione realistica.
Le animazioni, non avrei mai creduto di doverlo dire un giorno, sono peggiori di quelle della serie del 2003. In molti casi i personaggi, nonostante siano assassini professionisti, tengono le armi in posizioni assurde: tenendo un fucile d’assalto con una mano sola oppure puntano una pistola con il gomito completamente piegato, posizioni in cui è praticamente impossibile nella realtà tenere l’arma ferma ed evitare di sbagliare il colpo per il contraccolpo.
Anche la parte sonora, sebbene qui i difetti siano meno gravi, non brilla e rappresenta un passo indietro rispetto alla prima serie: in primis il cambio di alcuni dei doppiatori, un'esigenza condivisibile visto il diverso studio di produzione, ma che rende l’opera ancora più indigesta ai fan della prima, sempre se è ancora possibile. Le musiche sono pezzi da piano-bar classici più qualche canzone j-pop. L’opening è carina sia dal punto di vista grafico sia da quello musicale per il suo aspetto sperimentale; purtroppo dalla settima puntata subisce un cambio di veste grafica che la standardizza; questa nuova veste grafica ha, tra l’altro, il difetto di “spoilerare” un avvenimento importante della trama.
L’anime rimane simile alla prima serie nell’impostazione di base: molti dialoghi e pochi combattimenti. I primi due episodi mi hanno dato l’idea erronea che la produzione avesse puntato per un approccio più action, cambiando di fatto il target dell’anime, ma dal terzo episodio in poi l’anime torna sui binari e mantiene lo stesso stile fino alla fine. I fan del genere action probabilmente non troveranno in "Gunslinger Girl – Il Teatrino" la loro serie preferita.
Come ho già accennato in questa serie, al contrario della prima, la nostra attenzione sarà rivolta anche ai terroristi. Il movimento terrorista appare chiaramente ispirato al partito Lega Nord, in brevi fotogrammi si vedono addirittura le bandiere del partito. Purtroppo l’aggiunta di questi nuovi personaggi non ha i risultati sperati, l’anime cerca infatti di spaziare tra i due “fronti”, dedicando di volta in volta episodi agli uni o agli altri, finendo però per dedicare troppo poco tempo a entrambi. Nella prima serie 13 episodi non erano bastati a farci scoprire del tutto le complesse ragazzine cyborg; in questa serie la mole di personaggi finisce per non aggiungere nulla di nuovo e anzi rovina quanto fatto in precedenza. I complessi caratteri delle bambine si riducono a infantili bisogni di attenzioni dai loro supervisori, i rapporti con gli stessi ad amori a senso unico; l’atmosfera malinconica che aveva contraddistinto la prima serie è sparita.
Anche sul lato dei terroristi non va meglio. L’assassino Pinocchio, probabilmente il più importante, è un personaggio stereotipato. Personalmente non sono un maniaco dell’originalità, ma in un anime psicologico un personaggio stereotipato, specie se molto importante, è una cosa grave.
Concludo la recensione scagliando comunque una lancia a favore di Gunslinger Girl: anche se questo capitolo non è stato dei migliori, Gunslinger Girl va guardato come una tragedia con un ottimo primo atto, un secondo atto non molto convincente e un eccellente epilogo. Infatti, da lettore del manga, vi posso dire che il meglio deve ancora venire. Spero quindi in una degna terza serie e, in mancanza di questa, consiglio l’ottimo manga che proprio in questo periodo è alle battute finali.
Consiglio la visione ai fan degli anime psicologici e drammatici senza troppe pretese. Voto: 5.