Recensione
"Anohana", titolo completo "Ano hi mita hana no namae o bokutachi wa mada shiranai", ovvero "non sappiamo ancora il nome del fiore che vedemmo quel giorno", è un anime degno di almeno un po' del vostro tempo. La serie è diretta da Tatsuyuki Nagai e prodotta dallo studio A-1 pictures in collaborazione con lo studio Aniplex. Premetto che mi aspettavo grandi cose dai creatori di "Toradora" e posso dire che "Anohana" mi ha abbastanza soddisfatto.
La trama è incentrata su un gruppo di ragazzi amici d'infanzia che si sono persi di vista dopo la morte di Meiko, bambina del gruppo, detta Menma. Durante l'estate, Jintan, diciamo il "leader" del gruppo di amici, si ritrova di fronte la ormai cresciuta Menma, che non essendo riuscita a entrare in paradiso, probabilmente per la sua vita lasciata "in sospeso", è una sorta di fantasma, che solo lui ha la capacità di vedere. La vicenda seguirà il riavvicinamento dei sei amici, rimasti in cinque; proprio grazie a Meiko, infatti i ragazzi dovranno realizzare il suo desiderio per "concludere" la sua vita lasciata in sospeso e farle finalmente raggiungere il paradiso.
I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno con un ruolo importante nella storia, forse a parte Jintan, che essendo forse uno dei protagonisti principali dovrebbe avere un carattere più definito. Ci sono vari intrecci amorosi (ad eccezione del simpatico Poppo) tra i ragazzi, per questo arrivano tutti alla fine a sentirsi colpevoli della morte della bambina e a scoprire di essere stati egoisti nei confronti di Menma. Grazie anche a questi sensi di colpa e a questa malinconia, "Anohana" ti tiene incollato allo schermo fino alla fine, che seppur scontatissima mi ha fatto piangere come una fontana.
La grafica è semplicemente spettacolare, le musiche molto orecchiabili. L'opening e l'ending infatti si adattano perfettamente alla trama, specialmente la sigla finale che si aggiungeva ai momenti di tensione della fine di ogni puntata rendendo tutto più commovente. In breve, "Anohana" è un anime che consiglio a coloro cui piace commuoversi, ma anche a chi non ha troppo aspettative, perché ci si poteva comunque aspettare di meglio dalla trama, inoltre ha solo undici puntate. Diciamo che a mio parere questo anime si merita un bel 9.
La trama è incentrata su un gruppo di ragazzi amici d'infanzia che si sono persi di vista dopo la morte di Meiko, bambina del gruppo, detta Menma. Durante l'estate, Jintan, diciamo il "leader" del gruppo di amici, si ritrova di fronte la ormai cresciuta Menma, che non essendo riuscita a entrare in paradiso, probabilmente per la sua vita lasciata "in sospeso", è una sorta di fantasma, che solo lui ha la capacità di vedere. La vicenda seguirà il riavvicinamento dei sei amici, rimasti in cinque; proprio grazie a Meiko, infatti i ragazzi dovranno realizzare il suo desiderio per "concludere" la sua vita lasciata in sospeso e farle finalmente raggiungere il paradiso.
I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno con un ruolo importante nella storia, forse a parte Jintan, che essendo forse uno dei protagonisti principali dovrebbe avere un carattere più definito. Ci sono vari intrecci amorosi (ad eccezione del simpatico Poppo) tra i ragazzi, per questo arrivano tutti alla fine a sentirsi colpevoli della morte della bambina e a scoprire di essere stati egoisti nei confronti di Menma. Grazie anche a questi sensi di colpa e a questa malinconia, "Anohana" ti tiene incollato allo schermo fino alla fine, che seppur scontatissima mi ha fatto piangere come una fontana.
La grafica è semplicemente spettacolare, le musiche molto orecchiabili. L'opening e l'ending infatti si adattano perfettamente alla trama, specialmente la sigla finale che si aggiungeva ai momenti di tensione della fine di ogni puntata rendendo tutto più commovente. In breve, "Anohana" è un anime che consiglio a coloro cui piace commuoversi, ma anche a chi non ha troppo aspettative, perché ci si poteva comunque aspettare di meglio dalla trama, inoltre ha solo undici puntate. Diciamo che a mio parere questo anime si merita un bel 9.