Recensione
Recensione di Doppelgänger
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Nel pieno dell'Operazione Barbarossa, ossia dell'invasione nazista del 1941 in Russia, Nadia, una giovane orfana di guerra, gira per il paese come fenomeno da baraccone esibendo le sue doti psichiche straordinarie, inconscia di quello che sarebbe dovuto essere il suo ruolo nel conflitto, che avrebbe determinato non solo il destino della Russia, ma anche del mondo dei vivi e dei morti.
Nato come videoclip musicale (First Squad), "The moment of Truth" ne recupera personaggi e... quasi basta. Se la clip lasciava immaginare battaglie tra russi e tedeschi per un incandescente anime guerraiolo, l'OVA ci propone sì questi elementi, ma mixati con misticismo, presenze soprannaturali, poteri ESP e quant'altro. Confusi? Anche io. Il film così corre il rischio di non essere né carne né pesce, o meglio, lo correrebbe, se non fosse che l'elemento fantastico pesa sulla trama ben più di quello bellico, quindi la sua anima è piuttosto chiara, specie considerando che l'idea è piuttosto interessante - pur essendo l'ennesima rivisitazione dei supposti esperimenti nazisti con demoni-zombie-anticristi vari e via dicendo.
Ma, chiarita la sua identità, l' anime si dimentica di consolidarla, dando a tutto il film un'impronta di campato per aria che lo affossa. Troppe situazioni, troppi personaggi non ricevono un'adeguata introduzione, e tutti mancano di una conclusione. Non si parla nemmeno di un finale aperto, quasi tutto il cast finisce nel dimenticatoio. Non solo, ma anche la protagonista ha una caratterizzazione frammentaria, poiché è stato dedicato troppo tempo a cose inutili (a che pro mostrarci l'ennesimo flashback di lei felice in passato con i genitori? Dovremmo capire che le mancano? Solo al terzo flashback?!).
Approfondimenti psicologici inutili o superficiali, sono questi ad affossare quelle che sono le intenzioni della produzione. Ad affossarne la trama nuda e cruda ci pensano i suddetti buchi. Per fare un esempio, chi sono le gemelle? Da dove vengono? Che fine fanno? Ma soprattutto a che servono se tutte le loro comparse si riducono a nulla di concreto, scene che se fossero eliminate - a parte la prima - non cambierebbero di una virgola la trama.
Ma tutte queste considerazioni nascono dalla lunghezza di "First Squad", ossia meno di un'ora, tempo del tutto insufficiente per sviluppare al meglio tanti personaggi e un intreccio all'apparenza così complesso.
Se cose secondarie ricevono troppo spazio, altre più importanti vengono del tutto accantonate, come la relazione "postuma" tra i protagonisti: si parlano come se fosse roba di tutti i giorni!
Non tutto è da buttare comunque. Le scene d'azione sono piuttosto buone, e la qualità tecnica generale è davvero buona.
Doverosa parentesi sul doppiaggio. Ho visto l'anime con il doppiaggio russo. Per quanto faccia bene all'atmosfera del film, la qualità media della recitazione era scandalosa, e creava anche il nonsense di sentir parlare in russo anche tedeschi che discorrevano tra loro. Non so se esistano altri doppiaggi (il film non vale certo la pena di una seconda visione!), ma, se doveste trovarlo in giapponese, chiaramente preferite quello.
Visto da fuori sembrava quanto meno interessante. Vistolo tutto invece lo dimenticherete piuttosto presto. Giusto nel caso vogliate togliervi lo sfizio e poter dire "Io l'ho visto".
Voto: 5,5.
Nato come videoclip musicale (First Squad), "The moment of Truth" ne recupera personaggi e... quasi basta. Se la clip lasciava immaginare battaglie tra russi e tedeschi per un incandescente anime guerraiolo, l'OVA ci propone sì questi elementi, ma mixati con misticismo, presenze soprannaturali, poteri ESP e quant'altro. Confusi? Anche io. Il film così corre il rischio di non essere né carne né pesce, o meglio, lo correrebbe, se non fosse che l'elemento fantastico pesa sulla trama ben più di quello bellico, quindi la sua anima è piuttosto chiara, specie considerando che l'idea è piuttosto interessante - pur essendo l'ennesima rivisitazione dei supposti esperimenti nazisti con demoni-zombie-anticristi vari e via dicendo.
Ma, chiarita la sua identità, l' anime si dimentica di consolidarla, dando a tutto il film un'impronta di campato per aria che lo affossa. Troppe situazioni, troppi personaggi non ricevono un'adeguata introduzione, e tutti mancano di una conclusione. Non si parla nemmeno di un finale aperto, quasi tutto il cast finisce nel dimenticatoio. Non solo, ma anche la protagonista ha una caratterizzazione frammentaria, poiché è stato dedicato troppo tempo a cose inutili (a che pro mostrarci l'ennesimo flashback di lei felice in passato con i genitori? Dovremmo capire che le mancano? Solo al terzo flashback?!).
Approfondimenti psicologici inutili o superficiali, sono questi ad affossare quelle che sono le intenzioni della produzione. Ad affossarne la trama nuda e cruda ci pensano i suddetti buchi. Per fare un esempio, chi sono le gemelle? Da dove vengono? Che fine fanno? Ma soprattutto a che servono se tutte le loro comparse si riducono a nulla di concreto, scene che se fossero eliminate - a parte la prima - non cambierebbero di una virgola la trama.
Ma tutte queste considerazioni nascono dalla lunghezza di "First Squad", ossia meno di un'ora, tempo del tutto insufficiente per sviluppare al meglio tanti personaggi e un intreccio all'apparenza così complesso.
Se cose secondarie ricevono troppo spazio, altre più importanti vengono del tutto accantonate, come la relazione "postuma" tra i protagonisti: si parlano come se fosse roba di tutti i giorni!
Non tutto è da buttare comunque. Le scene d'azione sono piuttosto buone, e la qualità tecnica generale è davvero buona.
Doverosa parentesi sul doppiaggio. Ho visto l'anime con il doppiaggio russo. Per quanto faccia bene all'atmosfera del film, la qualità media della recitazione era scandalosa, e creava anche il nonsense di sentir parlare in russo anche tedeschi che discorrevano tra loro. Non so se esistano altri doppiaggi (il film non vale certo la pena di una seconda visione!), ma, se doveste trovarlo in giapponese, chiaramente preferite quello.
Visto da fuori sembrava quanto meno interessante. Vistolo tutto invece lo dimenticherete piuttosto presto. Giusto nel caso vogliate togliervi lo sfizio e poter dire "Io l'ho visto".
Voto: 5,5.