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<b>Attenzione: questa recensione e il film di cui si parla contengono spoiler per chi non ha letto il settimo volume o visto il venticinquesimo episodio di 'Death Note'.</b>

'L change the WorLd' è uno spin-off e live-action del celeberrimo manga di Ohba e Obata, 'Death Note'. Si tratta di un film di oltre due ore - durata decisamente eccessiva per qualcosa del genere, in mia opinione - che riprende gli eventi del manga fino a un certo punto, continuando, poi, in maniera differente, ma riuscendo ugualmente a dare un finale analogo a quello dell'opera originale (ovvero un mondo in pace affidato a Near).
Il film comincia subito con un breve scorcio sulla collaborazione tra L e Naomi Misora dopo il caso di Beyond Birthday di Los Angeles, scorcio che, invero, non ha alcuna utilità ai fini della trama e che forse vorrebbe fungere da mera introduzione alla successiva e breve trattazione del caso Kira - inutile. Ed è proprio qui che la pellicola comincia a discostarsi dal manga: infatti abbiamo un L che è riuscito nell'impresa di sconfiggere Kira, ormai morto, e che, per riuscire nell'impresa e non farsi uccidere da Light prima del tempo, si era visto costretto a scrivere egli stesso il suo nome sul Death Note: a L rimangono quindi solo ventitré giorni di tempo per risolvere i casi che gli erano stati affidati. Pur senza l'aiuto pratico di Watari, eliminato dal Death Note, L riesce a chiudere tutti i casi assegnatigli senza problemi, finché non gli si presenta quello che inizialmente lui definisce un "regalo". Si tratta di un mistero riguardante un'epidemia letale e pericoloso per l'intera popolazione umana, se non svelato. Dietro a questa arma virale scopriamo esserci un progetto atto al salvataggio del mondo dalla nociva specie umana, ed L darà fondo a tutte le sue carte per trovare un vaccino e fermare i colpevoli.

Posta questa sintesi di trama, dico subito che a me in genere i live-action non piacciono perché ci trovo sempre un sacco di difetti, ma questo, pur difettando sotto numerosissimi aspetti - esaminati più avanti -, non si è rivelato così male, se non altro perché propone uno svolgimento dei fatti differente dall'originale, pur chiudendosi al medesimo modo. Il che è a mio parere molto interessante.
Innanzitutto il cast: trovo che l'attore che interpreta L sia stato scelto molto bene; parimenti anche gli altri sono stati selezionati in modo da risultare credibili nei rispettivi ruoli. Ryuuk, invece, è stato realizzato in maniera alquanto rudimentale: appare per brevissimo tempo, ma non si può fare a meno di notare quanto sporca sia la CGI o qualsiasi altro sistema di grafica computerizzata utilizzato: il nostro beneamato Shinigami sembra essere uscito direttamente da un videogioco, cosa alquanto sgradevole. La recitazione non è il massimo, ma è sicuramente accettabile e dignitosa.
Per quanto riguarda la logica della trama e la coerenza, devo dire che non ho poi moltissimo da dire. Certo, le vicende presentateci non si prestano sempre bene per un film, nemmeno trattandosi di un live action di un manga/anime, ma fondamentalmente, se tralasciamo ciò che è inerente all'aspetto scientifico dell'epidemia, ci siamo abbastanza.

I personaggi sono invece un punto assai dolente, su cui mi piacerebbe soffermarmi per l'assurda varietà che ci è proposta. L di 'L change the WorLd' a tratti non rispetta quello che è il suo personaggio originale (fenomeno conosciuto da alcuni come OOC, ovvero Out Of Character): oltre a farsi bellamente fregare da una bambina, vediamo L trasformarsi in James Bond e saltare su un aereo in procinto di decollare in una scena, abbracciare la piccola Maki-chan per consolarla in un'altra, e via discorrendo in una serie di gesti che del vero L hanno ben poco. La bambina in questione, per l'appunto Maki-chan, è una creatura essenzialmente stupida e illogica: fa un sacco di cose senza senso, s'impunta su inezie a caso e a volte si trasforma in una pazza assetata di vendetta e nient'altro - molto credibile.
Abbiamo poi un altro bambino, necessario ai fini della trama (darà le basi a L) ma che spesso è piazzato nelle scene totalmente a casaccio, risultando fuori luogo e fastidioso come i cavoli a merenda; a ogni modo, egli è geniale in matematica, autistico (chi mai sarà costui?) e immune alla famigerata epidemia, wow.
La cattivona di turno, tale Kujo-san, è forse l'unico personaggio che mi abbia colpita positivamente: appoggio la sua determinazione nel salvare l'ambiente e la natura, e, soprattutto, apprezzo enormemente la forza di carattere, la razionalità e la complessità che questa donna esprimono, pur non essendo sempre credibilissima. Vanno assolutamente menzionati, inoltre, gli scagnozzi dell'antagonista - degli idioti che all'improvviso si trasformano in psicopatici assassini e sanguinari -, l'agente dell'FBI che protegge L - spuntato da non si sa dove e non si sa come e continuamente sfruttato dal nostro amato detective - e il padre di Maki, eminente dottore che gioca a fare l'enigmista (prima ancora di avere qualcosa da nascondere, un vero veggente!) e l'attore horror nel tempo libero. Watari si rivela una presenza particolare e molto più influente di quanto non fosse nell'opera originale: L lo nomina spessissimo e sembra rispettarne la scomparsa enormemente; soprattutto, il buon Quilish Wammy viene chiamato in causa addirittura per dissuadere la cattiva, evidentemente pupilla del vecchio, dal compiere la strage che progetta.

Per quanto riguarda il ritmo del film, direi che è per la maggior parte del tempo lento (forse fin troppo) e poco incalzante, ma non per questo noioso: è lungo, questo sì, tuttavia 'L change the WorLd' è una pellicola che si lascia guardare abbastanza facilmente, risultando scorrevole e leggera. Niente a che vedere con 'Death Note', innumerevoli volte più tosto e pesante.
C'è un altro aspetto che discosta lo spin-off dalla versione primaria, e riguarda il genere: 'Death Note' è un poliziesco in cui l'obiettivo ultimo è quello di provare la colpevolezza di Kira attraverso una serie di ragionamenti complessi e strategie, mentre 'L change the WorLd' è più una pellicola d'azione o sul catastrofico andante.
In conclusione, 'L change the WorLd' è un filmetto leggero e guardabile senza troppi problemi, non troppo originale ma comunque non così banale da sconcertare; palese è che non mantiene assolutamente il livello dell'opera originale - nessuno se lo aspettava, d'altronde. Devo dire che come fan incallita di L Lawliet sono rimasta un po' delusa, poiché non è stato messo sufficientemente in risalto e, come ho già segnalato, spesso esula da quelle che sono le sue caratteristiche.