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Alcuni anime puntano, per ottenere numerosi spettatori e fan, sul far ridere a crepapelle la gente; altri preferiscono optare per una serie definita da un tema apparentemente banale che nasconde al suo interno un significato molto profondo, mentre altri ancora cercano di catturare il più possibile i sentimenti di colui che sta al di là dello schermo, spingendolo a immedesimarsi completamente in ciò che guarda e a provare emozioni inaspettate.
"Chuunibyou demo koi ga shitai!" racchiude in sé tutto questo, e anche di più.

La trama di quest'opera vede come protagonista un ragazzo di nome Yuuta, recentemente passato alle scuole superiori, deciso a lasciarsi alle spalle il suo passato caratterizzato dalla chuunibyou, una sindrome psicologica che colpisce gran parte degli studenti delle scuole medie e provoca in loro il desiderio di impersonare, durante la loro vita quotidiana, un proprio alter-ego che usi poteri e frasi tipiche di manga, anime e videogiochi, che gli ha impedito di coltivare amicizie e vivere esperienze ora volute.
Ancor prima di iniziare il suo anno scolastico, Yuuta incontra però Rikka, una ragazza affetta proprio dallo stesso problema, la quale riconoscerà il ragazzo come "dark flame master", il nome del personaggio che egli si era creato durante i precedenti anni della sua vita.
Nel corso degli eventi, i due faranno la conoscenza di alcune persone e scopriranno alcuni particolari che apriranno loro gli occhi sulle loro reciproche opinioni ed esperienze riguardo la sindrome sopracitata.

Il tutto si divide sostanzialmente in tre sequenze: una prima fetta di episodi, utilizzati essenzialmente per introdurre personaggi e situazione, a dir poco esilarante e assai esplicativa; una seconda parte, in cui la vicenda si evolve e in cui si può notare il drastico passaggio da un anime che sembra puntare sull'aspetto comico a un anime che è poi diventato tutt'altro che una commedia; un tratto finale, che ha origine proprio come l'inizio della serie, ma che si concluderà infine con tutte le risposte alle domande che lo spettatore si sta chiedendo, mostrando anche dei lati, a mio parere, più che sorprendenti.

Dai disegni e dall'animazione si può facilmente intuire quanto questo lavoro sia recente. Entrambi sono di qualità eccellente, ogni piccola variazione delle espressioni facciali è ben definita e i colori utilizzati rendono il tutto più gradevole. Escludendo la trama, per questi motivi, e soprattutto per l'opening e l'ending scelte, questo prodotto mi ha ricordato in particolar modo "K-On!" e "Suzumiya Haruhi no yuutsu".

Per concludere, voglio aggiungere le mie considerazioni a riguardo.
Io ritengo che l'oggetto della mia recensione sia un piccolo capolavoro: mi ha fatto ridere, emozionare, riflettere e trepidare notevolmente più di una volta, ma conservo la speranza che questa mia convinzione sia in parte errata. Perché? Perché, se mi stessi sbagliando, significherebbe che le nuove uscite stiano probabilmente facendo un grande salto di qualità non solo sull'aspetto grafico, ma anche sull'aspetto interiore.
Assegno il voto 9, e non l'eccellenza, per il semplice motivo che, usando solo dodici episodi, tutta la storia si sia svolta in modo un po' affrettato. Avrei in maggior modo preferito guardare venti o più puntate, assistendo però a una progressione degli eventi ampiamente più lenta e dettagliata. Forse una leggera sottovalutazione o timore da parte degli autori? Non posso saperlo, ma posso affermare con estrema certezza che questo titolo merita veramente una trama ben curata in tutti i suoi particolari.