Recensione
Avevo sentito parlare di quest'anime e a dire la verità non mi aveva mai attratto particolarmente, anzi diciamo che non mi attirava proprio. L'altro giorno, girando in un centro commerciale in cerca di qualche film da guardare la sera, mi capita in mano il primo DVD di "AnoHana": decido così di prenderlo. Morale? Dopo due giorni ero nel medesimo centro commerciale a comprare il secondo DVD!
La trama per quanto semplice è di grande impatto: racconta la storia di sei amici d'infanzia, Jintan, Menma, Poppo, Yukiatsu, Anaru e Tsuruko che per via di una tragedia si separeranno. Si riavvicineranno diversi anni dopo quando Menma appare a casa di Jintan chiedendogli di esaudire un suo desiderio.
Questa, diciamo, è la trama principale, ma quest'anime tratta degli argomenti molto profondi e importanti, primo su tutti secondo me quello dei sentimenti non confessati, quelle parole non dette che con il passare del tempo ti distruggono lentamente dentro. Altro tema molto importante è sicuramente quello della crescita: infatti la crescita cambia sicuramente la maggior parte delle persone, cosa normale perché con il tempo che passa si conosce gente nuova, si devono affrontare nuove sfide e la spensieratezza di quando si è piccoli scompare piano piano, mentre il peso della responsabilità cade lentamente sulle proprie spalle. Piano piano che si cresce il nostro cuore e la nostra testa vengono invasi da nuovi sentimenti che fino a poco tempo fa non pensavi neanche esistessero, prima su tutti la nostalgia. Eh già, mentre si guarda "AnoHana" proprio come i protagonisti è quasi impossibile non venire colti di sorpresa dai propri ricordi d'infanzia.
Molto toccante invece è il tema dell amore dei genitori per i propri figli e come l'improvviso mancare di una persona cara ti possa far cambiare la vita.
La caratterizzazione dei personaggi è fantastica, credo sia quasi impossibile non immedesimarsi in almeno uno di loro, ognuno con i suoi pregi e difetti, le proprie paure il proprio modo di vivere la vita, così diversi ma così uguali; ognuno completa l'altro, ma in fondo il bello dell'amicizia è questo.
Menma è la purezza in persona, solare e sorridente; pensa sempre agli altri prima che a se stessa: dovrebbero esistere molte più Menma dal mio punto di vista.
Jintan vive nel suo mondo e nel passato, che infatti lo ha cambiato, infatti la scomparsa dell'amica che gli piaceva e della madre gli hanno fatto incontrare diversi problemi, tra cui il disagio sociale e la difficoltà nei rapporti personali.
In Anaru ho trovato diverse similitudini con diverse persone che ho provato ad avere intorno e che vedo uscendo di casa: è buona, gentile e sentimentale, ma si sottovaluta, si crede sempre su un gradino più basso rispetto ad altri e per questo tende a diventare simile a chi la circonda, anche se questo non è il modo giusto in cui vorrebbe vivere.
Poppo invece è il casinista che molla la scuola e gira il mondo, ha sempre il sorriso e si fa sempre trovare entusiasta ad ogni esperienza, tutto questo solo per nascondere il rimorso che è dentro di lui.
Tsuroko invece è la classica persona che si accontenta, piuttosto che niente è meglio, è brava negli studi ed è una persona seria e intelligente, simile sotto alcuni aspetti ad Anaru, ma con un modo completamente diverso di affrontare le cose. Personaggio secondo me molto interessante è invece Yukiatsu: lui è il classico bello e intelligente che potrebbe avere tutto: eccelle a scuola, le ragazze lo desiderano, ma dentro di sé è vuoto, o meglio è distrutto dai sentimenti, prova nostalgia, odio, rancore e soprattutto non ha mai voluto dimenticare Menma, tanto da immedesimmarsi in lei.
Il personaggio secondario che mi ha lasciato il segno è sicuramente la madre di Menma, protagonista di una scena da pelle d'oca, è un personaggio che fa commuovere e riflettere, riflettere come il padre di Jintan, che sembra un personaggio inutile, ma non è cosi, almeno sotto il mio punto di vista.
Vero protagonista della storia? Senza dubbio l'amicizia, una cosa che non riesco a descrivere, dato che secondo me negli ultimi anni si è andata a perdere. La vera amicizia purtroppo non esiste più, resta una cosa comunque stupenda che "AnoHana" ti fa apprezzare ancora di più.
Per essere una serie così breve la realizzazione tecnica è di ottimo livello, lo stile in cui sono disegnati i personaggi descrive in modo ottimale la loro personalità, i paesaggi sono caldi e avvolgenti, la computer grafica è usata in modo opportuno e senza esagerare, secondo me c'è anche un ottimo doppiaggio.
Ho trovato anche molto azzeccate le due sigle, soprattutto l'opening, che ti fa entrare già dal primo ascolto nell'atmosfera dell'anime.
Concludo dicendo che per me è quasi impossibile non mettere 10 a quest'anime in grado di far ridere, piangere e soprattutto con quello strano potere di far ripercorrere la propria infanzia ogni volta che lo si guarda, di far ricordare i vecchi tempi in cui tutto veniva preso alla leggera e l'unico problema era decidere a cosa giocare, di farti ricordare le giornate intere con gli amici che magari ora non ci sono più, o magari che sono semplicemente cambiati troppo.
"AnoHana" per me è un anime fantastico che mi è piaciuto tantissimo e se anche voi, come me all'inizio, siete diffidenti, provate a guardarlo: ne resterete piacevolmente sorpresi.
La trama per quanto semplice è di grande impatto: racconta la storia di sei amici d'infanzia, Jintan, Menma, Poppo, Yukiatsu, Anaru e Tsuruko che per via di una tragedia si separeranno. Si riavvicineranno diversi anni dopo quando Menma appare a casa di Jintan chiedendogli di esaudire un suo desiderio.
Questa, diciamo, è la trama principale, ma quest'anime tratta degli argomenti molto profondi e importanti, primo su tutti secondo me quello dei sentimenti non confessati, quelle parole non dette che con il passare del tempo ti distruggono lentamente dentro. Altro tema molto importante è sicuramente quello della crescita: infatti la crescita cambia sicuramente la maggior parte delle persone, cosa normale perché con il tempo che passa si conosce gente nuova, si devono affrontare nuove sfide e la spensieratezza di quando si è piccoli scompare piano piano, mentre il peso della responsabilità cade lentamente sulle proprie spalle. Piano piano che si cresce il nostro cuore e la nostra testa vengono invasi da nuovi sentimenti che fino a poco tempo fa non pensavi neanche esistessero, prima su tutti la nostalgia. Eh già, mentre si guarda "AnoHana" proprio come i protagonisti è quasi impossibile non venire colti di sorpresa dai propri ricordi d'infanzia.
Molto toccante invece è il tema dell amore dei genitori per i propri figli e come l'improvviso mancare di una persona cara ti possa far cambiare la vita.
La caratterizzazione dei personaggi è fantastica, credo sia quasi impossibile non immedesimarsi in almeno uno di loro, ognuno con i suoi pregi e difetti, le proprie paure il proprio modo di vivere la vita, così diversi ma così uguali; ognuno completa l'altro, ma in fondo il bello dell'amicizia è questo.
Menma è la purezza in persona, solare e sorridente; pensa sempre agli altri prima che a se stessa: dovrebbero esistere molte più Menma dal mio punto di vista.
Jintan vive nel suo mondo e nel passato, che infatti lo ha cambiato, infatti la scomparsa dell'amica che gli piaceva e della madre gli hanno fatto incontrare diversi problemi, tra cui il disagio sociale e la difficoltà nei rapporti personali.
In Anaru ho trovato diverse similitudini con diverse persone che ho provato ad avere intorno e che vedo uscendo di casa: è buona, gentile e sentimentale, ma si sottovaluta, si crede sempre su un gradino più basso rispetto ad altri e per questo tende a diventare simile a chi la circonda, anche se questo non è il modo giusto in cui vorrebbe vivere.
Poppo invece è il casinista che molla la scuola e gira il mondo, ha sempre il sorriso e si fa sempre trovare entusiasta ad ogni esperienza, tutto questo solo per nascondere il rimorso che è dentro di lui.
Tsuroko invece è la classica persona che si accontenta, piuttosto che niente è meglio, è brava negli studi ed è una persona seria e intelligente, simile sotto alcuni aspetti ad Anaru, ma con un modo completamente diverso di affrontare le cose. Personaggio secondo me molto interessante è invece Yukiatsu: lui è il classico bello e intelligente che potrebbe avere tutto: eccelle a scuola, le ragazze lo desiderano, ma dentro di sé è vuoto, o meglio è distrutto dai sentimenti, prova nostalgia, odio, rancore e soprattutto non ha mai voluto dimenticare Menma, tanto da immedesimmarsi in lei.
Il personaggio secondario che mi ha lasciato il segno è sicuramente la madre di Menma, protagonista di una scena da pelle d'oca, è un personaggio che fa commuovere e riflettere, riflettere come il padre di Jintan, che sembra un personaggio inutile, ma non è cosi, almeno sotto il mio punto di vista.
Vero protagonista della storia? Senza dubbio l'amicizia, una cosa che non riesco a descrivere, dato che secondo me negli ultimi anni si è andata a perdere. La vera amicizia purtroppo non esiste più, resta una cosa comunque stupenda che "AnoHana" ti fa apprezzare ancora di più.
Per essere una serie così breve la realizzazione tecnica è di ottimo livello, lo stile in cui sono disegnati i personaggi descrive in modo ottimale la loro personalità, i paesaggi sono caldi e avvolgenti, la computer grafica è usata in modo opportuno e senza esagerare, secondo me c'è anche un ottimo doppiaggio.
Ho trovato anche molto azzeccate le due sigle, soprattutto l'opening, che ti fa entrare già dal primo ascolto nell'atmosfera dell'anime.
Concludo dicendo che per me è quasi impossibile non mettere 10 a quest'anime in grado di far ridere, piangere e soprattutto con quello strano potere di far ripercorrere la propria infanzia ogni volta che lo si guarda, di far ricordare i vecchi tempi in cui tutto veniva preso alla leggera e l'unico problema era decidere a cosa giocare, di farti ricordare le giornate intere con gli amici che magari ora non ci sono più, o magari che sono semplicemente cambiati troppo.
"AnoHana" per me è un anime fantastico che mi è piaciuto tantissimo e se anche voi, come me all'inizio, siete diffidenti, provate a guardarlo: ne resterete piacevolmente sorpresi.