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Fra i più grandi successi televisivi dei primi anni '90, non si può di certo non citare il nome di "Mighty Morphin' Power Rangers", icona nippo-americana della tv per ragazzi che fra il 1993 e il 1996 fece parlare di sé nei campi più svariati, uscendo dai piccoli schermi per espandersi al mercato dei giocattoli, dei videogiochi e di ogni tipo di merchandise possibile e immaginabile.
La conquista del grande schermo era solo questione di tempo, e, difatti, a far da collante fra la seconda e la terza stagione della serie televisiva, fu prodotto nel 1995 un film per il cinema dedicato ai colorati eroi in tutine di spandex.
Come molte altre produzioni degli anni '90, anche "Power Rangers - Il film" è al giorno d'oggi ancora piuttosto noto, grazie ad uno zoccolo duro di fans che, avendolo visto da bambini, lo ricordano e sono ancora pronti a parlarne, nel bene o nel male. Anche in questo caso, come per molti altri film degli anni '90, infatti, alla grande popolarità del lungometraggio non corrisponde una qualità altrettanto elevata.

E' il film dei Power Rangers. Ci sono gli stessi attori, gli stessi personaggi (o quasi), gli stessi meccanismi. E allora, cosa c'è che non va? Perché la serie tv, tutto sommato, si fa ancora guardare, mentre il film, se rivisto oggi, rischia di far vergognare gli ormai ex piccoli fans che lo avevano amato da bambini?
Il problema fondamentale è che, nonostante ne porti il nome e la maggior parte delle caratteristiche, questo film, con "Mighty Morphin' Power Rangers", ha poco a che fare.
Ciò che colpisce immediatamente e, allo stesso tempo, ne rappresenta il più grande tallone d'Achille, infatti, è la grande differenza con la serie tv.
Quest'ultima mischiava scene di vita quotidiana girate in America con attori occidentali e scene di combattimento riprese da telefilm di supereroi giapponesi, in un miscuglio non sempre perfetto, a volte un po' raffazzonato e decisamente poco rispettoso della versione originale giapponese, ma comunque efficace nel complesso.
Il film, al contrario, è una produzione esclusivamente americana, che, pur riutilizzando elementi giapponesi, li ha rielaborati completamente a modo suo.
Ciò si nota innanzitutto nella resa dei costumi, che non sono quelli utilizzati nella serie televisiva, bensì dei nuovi modelli assai più brutti.
Quelli dei Rangers, ad esempio, non sono più leggere tute attillate, ma delle specie di pesantissime armature di metallo, che fanno sembrare i personaggi degli enormi giocattoloni (sì, proprio i pupazzi tratti dalla serie con cui giocavano i bambini dell'epoca) che si muovono, più che degli attori.
Persino i caschi sono differenti e decisamente più brutti rispetto agli originali.
Il senso di questo cambiamento non si capisce e leggenda vuole che portare dei costumi così pesanti creò dei problemi alla salute agli attori, quindi la loro introduzione sarebbe stata anche dannosa, oltre che fastidiosa.

Non soltanto i Rangers sono visibilmente diversi rispetto alla resa televisiva.
Dal lato dei cattivi, Goldar, Rita e Lord Zedd hanno cambiato intepreti e costumi (ovviamente più brutti, anche se la cosa si nota di meno rispetto ai Rangers) e non c'è traccia di Squatt e Baboo, qui sostituiti da un nuovo cattivo dalle fattezze di maiale creato ad hoc, che stona tantissimo col contesto generale ed ha un'utilità nulla.
Cambia totalmente aspetto la base dei Rangers e cambia totalmente aspetto Zordon, qui trasformato in un faccione bianco dai tratti più anziani, stanchi, pesanti, dalla dimensione più fisica rispetto alla serie tv dove era piuttosto etereo e maestoso.
Dulcis in fundo, cambiano anche gli Zord, in quanto i segmenti di combattimento robotico non sono stati ripescati da un serial tv giapponese ma, pur utilizzandone gli stessi robot, sono stati creati ex novo in computer grafica, con una nuova combinazione Megazord che sarà poi totalmente differente nella serie tv.
Intendiamoci, la computer graphic è buona e spettacolare, ma "è ancora presto" perché compaia nei Power Rangers (le serie create a partire dagli anni 2000 avranno spettacolari sequenze robotiche in computer grafica, ma quelle su cui il film si basa usavano ancora delle riprese di modellini e attori in costume) e perciò stona tantissimo, considerando anche che il combattimento finale è abbastanza esagerato (i Rangers col loro robot e il cattivone si affrontano addirittura volando nello spazio), rapido e poco definito.

Il cattivone Ivan Ooze, invece, essendo un personaggio originale che non deve confrontarsi troppo con quelli della serie tv, risulta ben riuscito a livello visivo e come caratterizzazione. E' un cattivo arguto, maligno e spiritoso, abbastanza di serie B, ma riesce a reggere lui col suo carisma l'intero film, più dei personaggi positivi, decisamente sottotono in questa nuova storia.
Viene accentuato in questo film il grosso problema che affliggeva la serie tv nelle sue stagioni più avanzate, ossia il cambiamento del cast. Se Adam riuscirà a farsi amare un po' di più anche grazie al fatto che sarà presente anche in altre serie successive, Aisha e Rocky dicono poco e nulla e indispone il fatto che quest'ultimo, essendo il detentore del potere rosso, dovrebbe essere il protagonista della storia (come sempre succede nei telefilm giapponesi originali, dove il protagonista è sempre il Ranger rosso). Qui, invece, il ruolo di protagonista è fagocitato da Tommy, aiutato dal fatto di essere uno dei pochi "superstiti" del cast originale. Billy e Kimberly, i suoi compagni della "prima generazione", non riescono a spiccare in maniera particolare, escludendo il fatto che Kimberly si fa ricordare per la gran bellezza dell'attrice Amy Jo Johnson che le dà il volto e che è sempre un bel vedere anche se vestita con una ridicola tutina rosa da pseudo-ninja.
A livello personale non ho apprezzato molto la love story fra quest'ultima e Tommy che viene portata avanti nel film, visto che io sin da piccolo volevo che lei si accoppiasse con Billy, ma di questo non possiamo fare una colpa al lungometraggio.
Il punto fondamentale è che, com'è giusto per un film tratto da una serie, le caratterizzazioni dei personaggi si danno per scontate e non vengono approfondite più di tanto, ma qui sembra che tutti quanti i personaggi a parte un po' Tommy facciano da tappezzeria per tutto il tempo, facendosi sovrastare di svariate distanze dal carisma del cattivo che invece il pubblico dovrebbe odiare.

Come film dei Power Rangers fallisce su tutti i fronti: i personaggi hanno cambiamenti piccoli o grandi che li allontanano da quanto visto in tv, la maggior parte del film si occupa di un cattivo assente nella serie (e perciò non classificabile come appartenente ai Power Rangers veri e propri), i protagonisti non fanno quasi niente, le battaglie in costume/coi robot sono stilisticamente diverse da quelle della serie e durano poco e i Rangers, più che coi loro costumi classici appaiono per la maggior parte del tempo con dei costumi da simil-ninja (che saranno poi riutilizzati nella serie, ma non sono quelli iconici che ci si aspetterebbe).
E', inoltre, particolarmente fastidioso, una volta che lo si è scoperto, il fatto che il lungometraggio sia un pasticcio di tre differenti serial giapponesi: Rocky, Aisha, Adam, Billy e Kimberly vestono costumi ricalcati su quelli di "Kyouryuu Sentai Zyuranger", quello di Tommy proviene da "Gosei Sentai Dairanger", e i robot invece sono quelli di "Ninja Sentai Kakuranger", tre serie che non hanno nulla a che fare l'una con l'altra per storia o tematiche (si nota, oltre a livello concettuale, anche dalle differenze grafiche fra il costume di Tommy e quello degli altri).

L'atmosfera generale del film è quella del classico film americano per ragazzi degli anni '90: trash che scorre a fiumi, cattivoni farseschi, dinosauri, avventure in luoghi esotici (il pianeta dove si svolge gran parte dell'azione offre bei paesaggi, con le sue giungle, i suoi templi mistici e i suoi tramonti), amazzoni bellissime e svestite e persino una sottotrama abbastanza consistente che ha come protagonista il classico ragazzino anni '90 con salopette, t-shirt e berretto da baseball.
Non stupisce, dunque, che ai bambini dell'epoca possa essere piaciuto, per quanto fosse un film mediocre, fatto male e irrispettoso della sua stessa serie di provenienza, che riesce a snaturare non solo negli aspetti di derivazione giapponese ma anche in quelli prodotti proprio dagli Americani stessi (Zordon è un personaggio creato apposta per la versione americana, perché cambiarlo?).
Aldilà dell'eventuale affetto nostalgico anni '90 che si può provare per lui (che però, anche con tutta la buona volontà del mondo, sparirà di fronte ai costumi pezzentissimi e ai personaggi-tappezzeria), si può riconoscere che "Power Rangers - Il film" ha, fra i suoi pochissimi pregi, una colonna sonora stupenda, che a brani orchestrati di grande efficacia affianca pezzi di artisti di una certa fama come i Red Hot Chili Peppers, gli Snap, i Van Halen, i Beach Boys e un piacevolissimo remix in stile dance della celebre "Kung fu fighting" di Carl Johnson.
Da notare anche una splendida versione del tema principale della serie tv (celeberrimo e noto anche in occidente perché presente in sottofondo ai combattimenti anche nella versione italiana) ad opera di una fantomatica "Power Rangers Orchestra", dietro il cui nome si nasconderebbero molti musicisti famosi dell'epoca.

La prima delle due incarnazioni cinematografiche dei Power Rangers è dunque un lungometraggio fallimentare con più difetti che pregi, che riscosse un buon successo all'epoca dell'uscita ma oggi appare solo come un film trash e abbastanza ridicolo (che peraltro non inficia la continuity della serie, ponendosi solo come ipotetico avvio della terza stagione, che poi in tv sarà simile ma diversa e non terrà conto del film), con occasionali sprazzi nostalgici o piacevoli. Se il vostro ricordo dei Power Rangers coinvolge Jason, Zack, Trini, Tommy col costume verde e i robot basati sui dinosauri, è bene non rispolverare il film, che si basa sulle stagioni successive e sarà decisamente diverso da questo ricordo, rischiando di sporcarlo.
Se invece non temete di rovinare la vostra idilliaca visione dei Power Rangers e siete pronti a fare un tuffo in uno dei tanti film per ragazzi degli anni '90, accompagnati da belle musiche e tutto sommato da un'atmosfera molto nostalgica di fondo, beh, potete fare un tentativo. Sarebbe però consigliabile rivolgersi alla serie televisiva o, al massimo, al successivo film pilota della serie Turbo, meglio realizzato a livello tecnico, con uno sfruttamento dei personaggi leggermente migliore e con dei camei di Jason e Kimberly che a livello nostalgico possono essere un duro colpo al cuore.