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Due anni dopo il primo film, ecco che esce nei cinema americani un nuovo lungometraggio dedicato ai Power Rangers. Come nel caso del primo film, che faceva da ideale (anche se non canonico) collante fra le seconda e la terza stagione della prima serie, anche "Power Rangers Turbo - Il film" si pone a metà fra due estremi, le due serie "Power Rangers Zeo" e "Power Rangers Turbo", narrando le origini di quest'ultima, che riprenderà, col suo primo episodio, esattamente dagli eventi di questo film, presentando gli stessi personaggi, gli stessi poteri e gli stessi cattivi. Inoltre, anche in questo caso il film è una produzione interamente americana, che non ha nulla a che fare con "Gekisou Sentai Carranger", il serial giapponese da cui comunque riprende costumi, personaggi e robot.

Chi ricorda soltanto la prima serie dello show potrà trovarsi un po' spiazzato nel vedere i cambiamenti che si sono avvicendati nel cast, fondamentalmente quasi lo stesso della serie Zeo, che però è poco nota in Italia (essendo stata trasmessa in tv solo una volta, di mattina, ed essendo stata interrotta la serializzazione in dvd per Exa Cinema).
Tommy, l'ex Green Ranger poi White Ranger, dopo aver superato in popolarità e praticamente eclissato l'ex Red Ranger (e dunque formale protagonista) Rocky, finalmente può trovare una giustificazione alle sue manie di protagonismo, in quanto è stato eletto formalmente, ottenendo una bella divisa rossa, leader della squadra, sia nella serie Zeo che nella Turbo che nasce da questo film.
Naturalmente, anche in questa nuova incarnazione, Tommy non può fare a meno di flirtare con la Pink Ranger, che, per la terza volta consecutiva, è ancora Katherine (l'abbiamo conosciuta alla fine della prima serie nel ruolo del Pink Ranger, ruolo che è ancora suo qui nel film che apre la terza).
Lo Yellow Ranger è Tanya, personaggio-clone della precedente Aisha che mantiene il costume giallo che aveva nella serie Zeo, mentre Adam, passato da Black a Green Ranger nella serie Zeo, mantiene anche qui il costume verde.
Infine, il film rappresenta l'apice delle sfortune di Rocky: partito come Red Ranger, è sempre stato messo in ombra da Tommy e non ha mai potuto esercitare il suo ruolo di protagonista teorico dello show, al punto che poi è stato declassato a Blue Ranger, mentre Tommy ha avuto una promozione a Red.
In questo lungometraggio, Rocky subisce un grave infortunio che lo costringe a ritirarsi dalla battaglia, subendo pure l'onta di aver lasciato il suo ruolo al Blue Ranger peggiore della storia dei Power Rangers: Justin, il classico, odioso, bambino da film per ragazzi degli anni '90, col suo inguardabile caschetto e l'assurdo fatto che nel compiere la trasformazione cresca di statura, ancora oggi ricordato negativamente da molti fans della serie.
Ma attenzione, guai a far giungere queste critiche - comunque più che legittime - alle orecchie dell'attore Blake Foster che lo ha intepretato: il bambino petulante di ieri è oggi un figone palestrato che potrebbe manifestare il suo disappunto mollandovi un bel pugno sul grugno!

A contrapporsi ai nostri cinque baldi eroi stavolta c'è Divatox, piratessa spaziale tanto gnocca quanto stupida, attorniata dai soliti servitori-macchietta.
La missione della cattiva è trovare l'accesso a un'isola sperduta dov'è rinchiuso un mostro malefico, che vuole liberare affinché possa sposarlo e dunque sfruttarne i poteri.
La chiave per arrivare all'isola è nelle mani di una mistica creatura simil-Ewok, che sembra uscita da un film fantasy per ragazzini... ehi, questo è un film fantasy per ragazzini! Ma siam sempre lì, "Power Rangers" deve sottostare all'estetica giapponese, se mi metti in mezzo questi costumi da creatura fantasy tipicamente occidentale, sembrerà sempre fuori contesto. Per fortuna, l'essere in questione non farà poi molto nel corso del film, quindi possiamo facilmente dimenticarcene.

Fortunatamente, a differenza del primo film, questo sembra essere tornato sui binari della serie, riproponendoci personaggi e ambientazioni tali e quali a quelli visti in tv (anche Zordon è tornato il faccione azzurro e tremolante di sempre, abbandonate per fortuna le inspiegabili, bianche e stanche fattezze viste nel primo film), e questa maggior continuità giova al lungometraggio, che scorre tranquillamente senza far storcere troppo il naso.
Via anche quelle orribili tute di metallo usate nel primo film, ecco che i costumi della serie Turbo sono di nuovo di spandex, come quelli poi usati nella serie tv e nell'originale giapponese.
E' di nuovo "Power Rangers", insomma, e come ciliegina sulla torta, a ricordarcelo, ecco anche i camei di due personaggi dello storico cast della prima stagione, Jason (l'ex Red Ranger della prima serie e il Gold Ranger della serie Zeo) e Kimberly (la prima Pink Ranger), che non prenderanno parte attiva all'azione ma, rapiti da Divatox, avranno una loro personale sottotrama. Bisogna dire, con una certa malinconia di fondo, che quest'ultima sarà forse più interessante della vicenda principale. Come si suol dire, al cuor non si comanda, quindi i personaggi storici susciteranno sempre un fascino nostalgico maggiore rispetto ai nuovi, e poi rivedere la bellissima Amy Jo Johnson (Kimberly), stavolta impegnata in un ruolo differente dai suoi standard e assai affascinante, è sempre un discreto colpo al cuore...

Il film è un tripudio di colori, effetti speciali spettacolari, tocchi di computer grafica non invasivi e piacevoli all'occhio e ambientazioni di gran fascino: avremo giungle, vascelli pirata e isole tropicali con templi maledetti inclusi.
Il viaggio dei nostri eroi in queste locations sarà, però, piuttosto rapido e, come nel caso del primo film, anche stavolta i personaggi non spiccheranno molto. D'accordo, hanno le serie tv che li approfondiscono, ma anche qui, a parte qualche scena più significativa con Tommy o Katherine, i vari Adam, Justin e Tanya fanno ben poco anche nelle scene d'azione finali, facendosi rubare la scena dai già consolidati Jason e Kimberly. Un minimo di approfondimento in più non avrebbe guastato: ad esempio, è assai poco credibile che il saggio e navigato Zordon dia i poteri da Ranger al primo ragazzino che passa e che né quest'ultimo né nessuno degli altri Rangers abbia obiezioni o dubbi su questa cosa.
Una piccola lamentela a livello personale, che però è da imputare alla serie Turbo/Carranger in generale e non al film in sé, è che il tema delle auto non suscita il minimo fascino su di me, e vedere che stavolta gli Zord sono delle semplici jeep, dopo esser passati a dinosauri e animali mitologici di vario genere nelle serie precedenti, rende il tutto molto meno interessante.

"Power Rangers Turbo - Il film" è dunque un film più "Power Rangers" rispetto al precedente, realizzato decisamente meglio sia a livello di storia che di tecnica. Chi ha amato le prime serie dei Power Rangers e ne ha un buon ricordo d'infanzia, si può facilmente ritrovare in questo lungometraggio, che, pur non essendo nulla di speciale (è il classico film per ragazzi un po' trash degli anni '90, stavolta legato a una serie tv e quindi poco approfondito perché rimanda alle puntate televisive tutta la caratterizzazione dei personaggi), si lascerà guardare e può essere utile per passare una bella serata all'insegna della nostalgia.