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"Non credere in me che credo in te, e nemmeno in te che credi in me, devi credere alla parte di te che crede in sé stessa".
Questa è solo una delle tante frasi senza senso che si sentono ripetute più volte in "Tengen Toppa Gurren Lagann". Eppure, nonostante l'aspetto demenziale e stracolmo di fanservice di quest'anime della Gainax (l'ennesimo anime su dei robot giganti), quest'opera possiede un'anima che la rende unica e inimitabile nel suo genere e ce la fa apprezzare sempre di più.

Ma cominciamo dall'inizio. La storia è ambientata in un futuro remoto in cui l'umanità è costretta a vivere sottoterra, a causa di enormi robot (o mecha) che uccidono chiunque salga in superficie. Alcune persone, come il protagonista Simon e il resto del suo villaggio, vivono ormai da così tanto tempo sottoterra da aver dimenticato l'esistenza della superficie. La Terra è cambiata, è più arida e desertica, ma nelle zone fertili si trova la fauna più strana che voi abbiate mai visto: vi sono esseri strani come le talpe-maiale (talpe simili a cinghiali grandi come pony) e altri animali che più che avere nomi vengono identificati con dei soprannomi strani, come il bianco coniglio-anguilla delle sabbie, l'ippopotamo dal manto d'uva vischiosa e il più esilarante, il pesce-che-sembra-pesce-ma-non-si-sa-se-sia-pesce. Ciò può far pensare anche a un ambientazione post-apocalittica o post-nucleare, dopo la quale si sono sviluppate queste strane creature, quindi si potrebbe pensare a un futuro molto remoto, anche perché in una delle prime puntate i protagonisti riscoprono la lingua scritta, e si parla come se in un tempo molto lontano ci fossero state delle persone che vivevano in superficie prima di loro. Il luogo geografico non è mai specificato nella serie, l'unico riferimento reale è il Pianeta. I protagonisti sono Kamina e Simon, dall'aspetto rispettivamente di un ragazzo sui diciotto/diciannove anni e un ragazzino di quattordici anni circa (non vi è neanche alcun riferimento temporale nell'anime, il tempo e lo spazio sono sconosciuti), entrambi vivono nel villaggio sotterraneo di Jiha. Un giorno Simon trova un oggetto luminescente a forma di trivella; in seguito a questo ritrovamento Kamina chiede a Simon di entrare a fare parte del suo gruppo, la "Brigata Gurren". Kamina sogna di poter visitare nuovamente la superficie, dato che suo padre l'aveva condotto là, ma lui era ancora troppo giovane per poter sperare di sopravvivere. Come sempre, la normale vita dei protagonisti viene interrotta da un evento incredibile: il soffitto che copriva le loro teste da così tanti anni viene distrutto da un gigantesco mecha con la faccia di un mostro; insieme a questo cade dal cielo anche una ragazza, Yoko, che con il suo fucile tenta di abbatterlo. Da quel momento le loro vite cambiano, possono finalmente uscire in superficie, ma una tremenda sorpresa li aspetta, ovvero la minaccia degli uomini bestia, che, utilizzando i loro mecha chiamati Gunmen, vogliono sterminare gli umani in superficie.

All'inizio della serie le puntate possono sembrare tutte uguali, ma sono invece una continua crescita fisica e psicologica dei protagonisti, che li preparerà ad affrontare il nemico finale, come in un videogioco; la sorpresa per lo spettatore arriva quando solo dopo quindici puntate il più grande ostacolo che si era presentato fino a quel momento viene superato, e si potrebbe pensare che la serie finisca lì. Fosse stato così non sarebbe valsa la pena di guardarlo.
L'anime si suddivide nettamente in due, fa da spartiacque un episodio riassuntivo di tutto rispetto, nessuna voce narrante, solo l'OST incredibile di sottofondo, le scene più significative e la mano dello sceneggiatore che scrive presentandoci gli eventi uno dopo l'altro.
La seconda parte della storia è ambientata esattamente sette anni dopo la fine della prima parte, ed è tutto cambiato. I protagonisti sono ormai cresciuti, conservando però il loro spirito ribelle di sempre, la Terra è cambiata così come la condizione umana, ed è qui la grande sorpresa: cambia totalmente il genere dell'anime, introducendo l'elemento fantascientifico e alieno. Può sembrare un azzardo, ma questo porta più risposte di quanto si creda alle domande rimaste senza risposta dalla prima parte.

Tornando al discorso tecnico, "Tengen Toppa Gurren Lagann" è un anime che scorre veloce, è godibile da vedere, grazie alla sua animazione che per i disegni lo fa quasi sembrare incompleto: molto spesso i disegni hanno infatti i contorni molto rozzi e marcati, che, affiancati alle esplosioni disegnate a mano, creano un effetto davvero "esplosivo". La cosa che amo di quest'animazione è il totale e completo utilizzo della tecnica tradizionale, niente CG per quest'anime, neanche per i mecha, solo disegno tradizionale, e ciò rende le immagini di una fattura a dir poco incredibile.
La colonna sonora la trovo a dir poco eccelsa, non presenta un genere particolare, avendo infatti vari elementi che differenziano ogni canzone per poterla adattare al meglio alle scene nelle quali vengono inserite: musica classica, con un tocco di jazz forse, elettronica e infine quella musica d'orchestra così colossale che fa venire la pelle d'oca dall'emozione. L'unico elemento che troviamo nelle OST più importanti è il Main Theme di Kamina, una canzone che rispecchia in pieno il suo modo di pensare e la filosofia trainante di tutta la serie.
"Do the Impossible, See the Invisible, Raw Raw, Fight the Power!"
"Dà un calcio alla ragione e fai spazio all'impossibile, questa è la filosofia della brigata Gurren!" (cit. Kamina)
E' infatti la filosofia semplice e diretta che c'è dietro l'anime che lo rende un capolavoro, lo rende adatto a tutte le età grazie al linguaggio spiccio ma di grande impatto.

Vedendo "Tengen Toppa Gurren Lagann" ho provato tantissime emozioni. Sono rimasta sorpresa vedendo le incredibili trasformazioni del Gurren Lagann, divertita vedendo le assurde scene di fan service, e incredibilmente commossa dalle scene più commoventi che io abbia visto. Questo è un anime che porta varie emozioni, unendo profonde frasi gridate a squarciagola con una musica a dir poco splendida. Ciò che mi piace di più di "Tengen Toppa Gurren Lagann" è come ti sbatta in faccia la realtà della vita, non la solita realtà triste e penosa che molto spesso viene evocata, ma quella realtà meravigliosa, ricca di vita e felicità, dove anche se ci si trova di fronte alla terribile perdita di un amico o un famigliare, l'unica cosa che si può fare è andare avanti. Seguendo la spirale della vita che intreccia le persone ormai perse a quelle che verranno, unendo il nostro passato a un futuro più roseo, pronto per essere creato con le nostre mani.
La spirale in "Tengen Toppa Gurren Lagann" è la rappresentazione della vita stessa. E allora andiamo avanti, senza mai arrenderci, cercando di realizzare l'impossibile, di vedere ciò che è invisibile, di toccare ciò che è impalpabile e di spezzare ciò che crediamo sia infrangibile, pur di arrivare alla realizzazione dei nostri sogni e del nostro futuro.
Con chi credete di avere a che fare?