Recensione
Kaichou wa Maid-sama!
5.0/10
"Kaichou wa maid sama" rappresenta un prodotto davvero poco riuscito.
Per due volte ho visionato questo anime: la prima l'ho droppato quasi subito; la seconda volta è stata quella buona, essendo riuscita a terminarlo, ma il parere che mi sono fatta non è certamente buono.
Il principale difetto del titolo in questione è rappresentato dalla scarsità dei personaggi presentati. Non seguo la versione cartacea di "Maid sama", ma posso dedurre che la storia sia la medesima, seppure con qualche diversità. Ebbene, intavolare pochi personaggi importanti è una lama a doppio taglio. In questi casi, difatti, si deve compensare tale assenza caratterizzando al massimo i protagonisti e dando vita ad una storia che regga basandosi soltanto sulle gesta dei due innamorati di turno. La storia d'amore, in particolare, deve risultare credibile per il lettore e, se colorata di toni comici, non deve appesantire la visione. Si deve trattare di un amore coinvolgente e divertente, che sappia tener desta l'attenzione del pubblico.
In "Kaichou wa Maid sama" il risultato raggiunto non è quello sperato, anzi, è piuttosto mediocre. In sincerità, nessuno dei due protagonisti mi sembra sia capace di sopperire alla totale assenza di ulteriori personaggi cardine della storia. Da una parte abbiamo Misaki. Nonostante riconosca la esuberanza di questa ragazza, piuttosto carismatica, l'ho mal sopportata dall'inizio. La trovo, difatti, irritante nei suoi eccessivi atteggiamenti da tipica zitella acida e femminista a tutti i costi. E' snervante, dopo un po', vederla sempre nelle vesti di paladina delle donne e inquisitrice degli uomini, per via di un presunto abbandono del tetto coniugale da parte della figura paterna (o almeno credo). La sua smisurata competitività mi ha stufato ben presto e le scenette, in cui lavora travestita da maid, sono ripetitive, monotone e stancanti da guardare. Dall'altra parte, abbiamo il belloccio e affascinante Usui. Per carità, il sex appeal non gli manca ma, di fatto, appartiene a quella categoria di personaggi al maschile che io non preferisco. Usui rappresenta l'uomo che non deve chiedere mai e a cui non si può dire di no. Sa fare tutto: cucinare, servire ai tavoli, giocare a scacchi. E' campione nello sport, nello studio, è bello da morire. Adorato e adulato da maschi e femmine, senza distinzioni di sorta, si invaghisce di Misaki e continua, insistentemente, a "stalkerare" la nostra eroina in gonnella. Pare non abbia altro da fare in vita sua, sempre pronto ad intervenire per salvare la sua bella da ogni situazione pseudo-ambigua in cui la stessa viene a trovarsi. D'accordo che, in alcuni momenti, è anche romantico vederlo entrare in scena come un principe sul cavallo bianco ma, a lungo andare, non se ne può più!
Le stesse identiche scene vengono ripetute puntata dopo puntata: qualcuno importuna Misaki e lui appare dal nulla, pronto ad agire! Udito, vista, olfatto, tutto in lui è estremamente affinato e sviluppato. Un supereroe dei giorni nostri, ma con un unico interesse : preservare Misaki da non si sa quale pericolo. Da apprezzare, quantomeno, il fatto che abbia subito tentato l'approccio con la sua innamorata e che, come un marpione di gran classe, sia sempre pronto a mettere le mani addosso a Misaki che, neanche a dirlo, continua a fraintenderlo. A parte, quindi, queste ricorrenti scenette comiche in cui lui le fa le avance, più chiare del mondo, e lei non capisce, non c'è molto altro da aggiungere.
Alcuni momenti sono davvero divertenti, c'è da dirlo, ma non salvano l'opera che si presenta come una commistione di generi diversi, in cui tutto è molto caotico. Una commedia scolastica romantica in cui si propende per il lato comico, ma non si riesce fino in fondo a raggiungere il risultato agognato.
Tra puntate da buttare, in quanto totalmente inutili, e altre in cui non si progredisce più di tanto, la storia non decolla. Di fronte a questi due personaggi ben definiti, ma poco incisivi, si sente pertanto la assenza di co-protagnosti in grado di reggere la scena e che aiutino la narrazione ad avanzare decisa. Nessun'altra donna, oltre Misaki, è degna di nota. Le compagne della protagonista pendono dalle sue labbra, nessuna si distingue in nulla di particolare, se non nell'essere anonima. Tutte scialbe e senza spessore. Ecco, quindi, che tutti cercano e vogliono solo Misaki che, a quanto pare, ha un fascino che io non colgo.
Una nota di merito va alla sorella di Misaki l'unica veramente divertente di tutta la storia: apatica e particolare, regala i più bei momenti, anche se appare troppo poco. Per i personaggi maschili va un punto di merito a Tora, che però si disperde nel nulla, facendo rapide e scontate comparsate. La sua caratterizzazione risulta, tuttavia, affascinante. Una carta che si sarebbe dovuta giocare di più. Per il resto, il nulla totale.
A salvare, più o meno, il tutto c'è il disegno che risulta bello da guardare. Buona la scelta dei colori, in particolare, per le uniformi scolastiche che sono di un verdino acido interessante e diverso. La grafica è piuttosto apprezzabile e buoni anche i doppiatori.
Sono invece piuttosto insulse le opening e le ending di un prodotto che si lascia guardare, ma non lascia nulla.
Per due volte ho visionato questo anime: la prima l'ho droppato quasi subito; la seconda volta è stata quella buona, essendo riuscita a terminarlo, ma il parere che mi sono fatta non è certamente buono.
Il principale difetto del titolo in questione è rappresentato dalla scarsità dei personaggi presentati. Non seguo la versione cartacea di "Maid sama", ma posso dedurre che la storia sia la medesima, seppure con qualche diversità. Ebbene, intavolare pochi personaggi importanti è una lama a doppio taglio. In questi casi, difatti, si deve compensare tale assenza caratterizzando al massimo i protagonisti e dando vita ad una storia che regga basandosi soltanto sulle gesta dei due innamorati di turno. La storia d'amore, in particolare, deve risultare credibile per il lettore e, se colorata di toni comici, non deve appesantire la visione. Si deve trattare di un amore coinvolgente e divertente, che sappia tener desta l'attenzione del pubblico.
In "Kaichou wa Maid sama" il risultato raggiunto non è quello sperato, anzi, è piuttosto mediocre. In sincerità, nessuno dei due protagonisti mi sembra sia capace di sopperire alla totale assenza di ulteriori personaggi cardine della storia. Da una parte abbiamo Misaki. Nonostante riconosca la esuberanza di questa ragazza, piuttosto carismatica, l'ho mal sopportata dall'inizio. La trovo, difatti, irritante nei suoi eccessivi atteggiamenti da tipica zitella acida e femminista a tutti i costi. E' snervante, dopo un po', vederla sempre nelle vesti di paladina delle donne e inquisitrice degli uomini, per via di un presunto abbandono del tetto coniugale da parte della figura paterna (o almeno credo). La sua smisurata competitività mi ha stufato ben presto e le scenette, in cui lavora travestita da maid, sono ripetitive, monotone e stancanti da guardare. Dall'altra parte, abbiamo il belloccio e affascinante Usui. Per carità, il sex appeal non gli manca ma, di fatto, appartiene a quella categoria di personaggi al maschile che io non preferisco. Usui rappresenta l'uomo che non deve chiedere mai e a cui non si può dire di no. Sa fare tutto: cucinare, servire ai tavoli, giocare a scacchi. E' campione nello sport, nello studio, è bello da morire. Adorato e adulato da maschi e femmine, senza distinzioni di sorta, si invaghisce di Misaki e continua, insistentemente, a "stalkerare" la nostra eroina in gonnella. Pare non abbia altro da fare in vita sua, sempre pronto ad intervenire per salvare la sua bella da ogni situazione pseudo-ambigua in cui la stessa viene a trovarsi. D'accordo che, in alcuni momenti, è anche romantico vederlo entrare in scena come un principe sul cavallo bianco ma, a lungo andare, non se ne può più!
Le stesse identiche scene vengono ripetute puntata dopo puntata: qualcuno importuna Misaki e lui appare dal nulla, pronto ad agire! Udito, vista, olfatto, tutto in lui è estremamente affinato e sviluppato. Un supereroe dei giorni nostri, ma con un unico interesse : preservare Misaki da non si sa quale pericolo. Da apprezzare, quantomeno, il fatto che abbia subito tentato l'approccio con la sua innamorata e che, come un marpione di gran classe, sia sempre pronto a mettere le mani addosso a Misaki che, neanche a dirlo, continua a fraintenderlo. A parte, quindi, queste ricorrenti scenette comiche in cui lui le fa le avance, più chiare del mondo, e lei non capisce, non c'è molto altro da aggiungere.
Alcuni momenti sono davvero divertenti, c'è da dirlo, ma non salvano l'opera che si presenta come una commistione di generi diversi, in cui tutto è molto caotico. Una commedia scolastica romantica in cui si propende per il lato comico, ma non si riesce fino in fondo a raggiungere il risultato agognato.
Tra puntate da buttare, in quanto totalmente inutili, e altre in cui non si progredisce più di tanto, la storia non decolla. Di fronte a questi due personaggi ben definiti, ma poco incisivi, si sente pertanto la assenza di co-protagnosti in grado di reggere la scena e che aiutino la narrazione ad avanzare decisa. Nessun'altra donna, oltre Misaki, è degna di nota. Le compagne della protagonista pendono dalle sue labbra, nessuna si distingue in nulla di particolare, se non nell'essere anonima. Tutte scialbe e senza spessore. Ecco, quindi, che tutti cercano e vogliono solo Misaki che, a quanto pare, ha un fascino che io non colgo.
Una nota di merito va alla sorella di Misaki l'unica veramente divertente di tutta la storia: apatica e particolare, regala i più bei momenti, anche se appare troppo poco. Per i personaggi maschili va un punto di merito a Tora, che però si disperde nel nulla, facendo rapide e scontate comparsate. La sua caratterizzazione risulta, tuttavia, affascinante. Una carta che si sarebbe dovuta giocare di più. Per il resto, il nulla totale.
A salvare, più o meno, il tutto c'è il disegno che risulta bello da guardare. Buona la scelta dei colori, in particolare, per le uniformi scolastiche che sono di un verdino acido interessante e diverso. La grafica è piuttosto apprezzabile e buoni anche i doppiatori.
Sono invece piuttosto insulse le opening e le ending di un prodotto che si lascia guardare, ma non lascia nulla.