Recensione
Sword Art Online
9.0/10
"Sword Art Online" è uno dei pochi anime che rivedo sempre e volentieri, anche a pochi giorni di distanza, senza saltare episodi qua e là.
La trama qui sul sito è abbastanza riduttiva, e non dà l'idea di cosa succeda davvero. Non è solo di Kirito che si parla: a subire la sua stessa sorte sono migliaia di altre persone, le cui storie e vite si intrecciano con quella di lui e Asuna, i protagonisti, in questo gioco che all'improvviso smette di essere un gioco. Inoltre, la serie tratta di due diversi archi narrativi, ma eviterò gli spoiler sul secondo.
Ma la trama non è, a mio parere, una parte interessante, né di questo né di altri anime. Kirito non sarà né il primo né l'ultimo ragazzo intrappolato nei videogame, ma qualunque opera può essere banalizzata, a questo punto. L'importante non è la trama, per me, ma la storia che si sviluppa attorno ad essa. Altrimenti, dovremmo tagliare fuori qualsiasi anime che parli di una storia d'amore, dato che è una trama ripetitiva. O qualsiasi anime giallo, dato che sono sempre casi da risolvere.
Ma è appunto la storia a contare, quella che si sviluppa attorno ai combattimenti e alla lotta per sopravvivere, grazie alla riflessione dei protagonisti, che, se all'inizio lottano per scappare il prima possibile perché considerano la loro permanenza lì solo "tempo sottratto alla realtà", piano piano, arrivano a comprendere che anche quella è parte integrante della loro vita. E come questa ci sono mille altre piccole riflessioni, toccanti nonostante il breve spazio dato loro, che per me sono state davvero importanti. Tutto questo si svolge non sullo sfondo, come purtroppo spesso accade, ma nel bel mezzo di combattimenti mozzafiato e spettacolari, in un anime privo dei soliti personaggi a peso morto che vanno solo protetti.
"Sword Art Online" è in assoluto uno dei miei anime preferiti, ricco di azione, ma che non trascura totalmente psicologia e sentimenti. Mi sento di consigliarlo a tutti, purché lo si veda con la mente aperta e non, come purtroppo spesso accade con gli anime di una certa notorietà, pregiudizi inestirpabili o aspettative irraggiungibili.
La trama qui sul sito è abbastanza riduttiva, e non dà l'idea di cosa succeda davvero. Non è solo di Kirito che si parla: a subire la sua stessa sorte sono migliaia di altre persone, le cui storie e vite si intrecciano con quella di lui e Asuna, i protagonisti, in questo gioco che all'improvviso smette di essere un gioco. Inoltre, la serie tratta di due diversi archi narrativi, ma eviterò gli spoiler sul secondo.
Ma la trama non è, a mio parere, una parte interessante, né di questo né di altri anime. Kirito non sarà né il primo né l'ultimo ragazzo intrappolato nei videogame, ma qualunque opera può essere banalizzata, a questo punto. L'importante non è la trama, per me, ma la storia che si sviluppa attorno ad essa. Altrimenti, dovremmo tagliare fuori qualsiasi anime che parli di una storia d'amore, dato che è una trama ripetitiva. O qualsiasi anime giallo, dato che sono sempre casi da risolvere.
Ma è appunto la storia a contare, quella che si sviluppa attorno ai combattimenti e alla lotta per sopravvivere, grazie alla riflessione dei protagonisti, che, se all'inizio lottano per scappare il prima possibile perché considerano la loro permanenza lì solo "tempo sottratto alla realtà", piano piano, arrivano a comprendere che anche quella è parte integrante della loro vita. E come questa ci sono mille altre piccole riflessioni, toccanti nonostante il breve spazio dato loro, che per me sono state davvero importanti. Tutto questo si svolge non sullo sfondo, come purtroppo spesso accade, ma nel bel mezzo di combattimenti mozzafiato e spettacolari, in un anime privo dei soliti personaggi a peso morto che vanno solo protetti.
"Sword Art Online" è in assoluto uno dei miei anime preferiti, ricco di azione, ma che non trascura totalmente psicologia e sentimenti. Mi sento di consigliarlo a tutti, purché lo si veda con la mente aperta e non, come purtroppo spesso accade con gli anime di una certa notorietà, pregiudizi inestirpabili o aspettative irraggiungibili.