Recensione
Amnesia
8.0/10
Non uno dei migliori ma nemmeno così tremendo come lo descrivono in molti: la Idea factory si riconferma fra i miei preferiti.
La storia all'inizio è poco chiara: mostra la protagonista che si risveglia continuamente lo stesso giorno, in mondi simili ma diversi, dove si scopre essere fidanzata con un ragazzo diverso ogni volta. Avendo perso la memoria, lo spirito Orion le rivela molto candidamente che probabilmente è colpa sua, ma che la aiuterà a recuperarla.
Questi continui cambiamenti di mondo e di storia convergeranno alla fine, con la scoperta dell'identità di un misterioso ragazzo che, fra un mondo e l'altro, sembra continuare a ricordarsi di lei...
In Amnesia, cosa che mi è accaduta in pochi altri anime, mi sono appassonata alle vicende di tutti i protagonisti maschili, e questo mi ha evitato di avere quegli episodi "Non m'interessi tu, voglio XXX" che purtroppo capitano spesso nei reverse harem.
Lo stile dei disegni è bello e pulito, e se in un primo momento rimasi stranita dagli occhi bicolori dei personaggi, adesso li adoro.
I personaggi sono splendidamente caratterizzati, tranne, ahimè, la protagonista, che non sembra avere colto il cambiamento fra videogame e anime: nei videogame, è il giocatore a doversi immedesimare nel/nella protagonista, che deve quindi avere un carattere neutro perchè ci si possa sostituire ad essa. L'errore più grande, dell'anime è stato non capire che questa regola non funziona anche in questo campo; errore che però, ha sortito un risvolto positivo. Se vi piacciono anime che non lasciano dubbi e spiegano tutto passo passo, Amnesia vi deluderà. Il bello dell'anime è che riesce a comunicarti lo smarrimento della protagonista mentre viaggia in questi mondi, arrivare con lei, proprio come, appunto, in un videogioco, a scoprire cosa succede.
Per qualcuno può essere un punto a sfavore: per me no, perchè, per quelle settimane in cui mi ero messa in pari e aspettavo in trepidazione l'episodio successivo, avevo qualcosa che mi intrigasse.
Il punto forte di questo anime non è la chiarezza o la linearità, ma la confusione e lo smarrimento, che convergono poi nel gran finale. Gran finale che non è di riflessioni o scelte amorose, su questo si resta, come in tutti i videogame dove bisogna scegliere il proprio finale, piuttosto vaghi. Restano sospese delle domande e parole non dette durante l'azione, non un finale in cui pensare ma un finale che chiude le cose e lascia per dopo, allo spettatore, le riflessioni.
Ho apprezzato questo anime, forse perchè quelli che per altri sono difetti, per me sono punti di forza. Se siete disposti a lasciarvi trascinare da questa storia confusa e turbolenta, siamo sulla stessa barca.
La storia all'inizio è poco chiara: mostra la protagonista che si risveglia continuamente lo stesso giorno, in mondi simili ma diversi, dove si scopre essere fidanzata con un ragazzo diverso ogni volta. Avendo perso la memoria, lo spirito Orion le rivela molto candidamente che probabilmente è colpa sua, ma che la aiuterà a recuperarla.
Questi continui cambiamenti di mondo e di storia convergeranno alla fine, con la scoperta dell'identità di un misterioso ragazzo che, fra un mondo e l'altro, sembra continuare a ricordarsi di lei...
In Amnesia, cosa che mi è accaduta in pochi altri anime, mi sono appassonata alle vicende di tutti i protagonisti maschili, e questo mi ha evitato di avere quegli episodi "Non m'interessi tu, voglio XXX" che purtroppo capitano spesso nei reverse harem.
Lo stile dei disegni è bello e pulito, e se in un primo momento rimasi stranita dagli occhi bicolori dei personaggi, adesso li adoro.
I personaggi sono splendidamente caratterizzati, tranne, ahimè, la protagonista, che non sembra avere colto il cambiamento fra videogame e anime: nei videogame, è il giocatore a doversi immedesimare nel/nella protagonista, che deve quindi avere un carattere neutro perchè ci si possa sostituire ad essa. L'errore più grande, dell'anime è stato non capire che questa regola non funziona anche in questo campo; errore che però, ha sortito un risvolto positivo. Se vi piacciono anime che non lasciano dubbi e spiegano tutto passo passo, Amnesia vi deluderà. Il bello dell'anime è che riesce a comunicarti lo smarrimento della protagonista mentre viaggia in questi mondi, arrivare con lei, proprio come, appunto, in un videogioco, a scoprire cosa succede.
Per qualcuno può essere un punto a sfavore: per me no, perchè, per quelle settimane in cui mi ero messa in pari e aspettavo in trepidazione l'episodio successivo, avevo qualcosa che mi intrigasse.
Il punto forte di questo anime non è la chiarezza o la linearità, ma la confusione e lo smarrimento, che convergono poi nel gran finale. Gran finale che non è di riflessioni o scelte amorose, su questo si resta, come in tutti i videogame dove bisogna scegliere il proprio finale, piuttosto vaghi. Restano sospese delle domande e parole non dette durante l'azione, non un finale in cui pensare ma un finale che chiude le cose e lascia per dopo, allo spettatore, le riflessioni.
Ho apprezzato questo anime, forse perchè quelli che per altri sono difetti, per me sono punti di forza. Se siete disposti a lasciarvi trascinare da questa storia confusa e turbolenta, siamo sulla stessa barca.