Recensione
Yowamushi Pedal
9.0/10
In quanti, arrivati 'finalmente' alle superiori, hanno pensato di dare una svolta alla propria vita? È questo il medesimo obiettivo di Onoda Sakamichi, protagonista di questa serie, che dopo anni passati in solitudine per via della sua spiccata passione per anime, manga e videogiochi, spera adesso di poter entrare nel Club di Anime e Manga della sua scuola superiore, così da poter stringere le sue prime amicizie. Il dramma si consuma però quando scopre che il club è inattivo ormai da tempo, costringendolo a reperire lui stesso i membri necessari per poterlo riaprire: è a questo punto che si fa avanti il serioso compagno di classe Imaizumi Shunsuke. Quest'ultimo, dopo aver notato la sua peculiare abitudine di andare tutti i giorni a scuola in bicicletta, gli fa una proposta: se riuscirà a batterlo in una gara su per quella medesima collina che entrambi scalano ogni giorno, uno per allenarsi e affinare le proprie capacità di ciclista e l'altro con l'innocente intenzione di risparmiare i soldi del bus per destinarli a gadget e gashapon, allora entrerà a far parte del suo nuovo club per otaku. Cosa succederà? Riuscirà Onoda nel suo intento, o l'incontro con Imaizumi e con tanti altri nuovi compagni finirà per fargli capire che è ora che liberi il suo talento nascosto?
Tratto dall'omonimo manga di Wataru Watanabe, "Yowamushi Pedal" è una serie che a differenza dell'Occidente (in cui risulta essere ancora piuttosto sconosciuto) vede nel paese del Sol Levante diversi ammiratori, contando a suo seguito CD di character song, un OAV, tre spettacoli teatrali, una webradio e, appunto, quest'adattamento animato di trentotto episodi, che presumo andrà a coprire il primo importante arco del manga (di cui sono usciti fino ad ora trentadue volumetti).
Premessa: non mi intendo granché di ciclismo e bici, e ammetto di aver seguito fino ad ora pochi anime sportivi, senza lasciarmi catturare più di tanto. Nonostante questo, però, "Yowamushi Pedal" è stato vero e proprio amore a prima vista: la storia è leggera e tranquilla, anche se naturalmente non manca di qualche colpo di scena o di momenti coinvolgenti per scuotere l'attenzione dell'osservatore. Le vicende ti prendono immediatamente, fin dai primi episodi, in cui non puoi non prendere subito in simpatia la tenera sbadataggine di Onoda e non iniziare a parteggiare per lui; ma anche tutti gli altri personaggi finiscono poi per far sorgere una certa curiosità, in attesa di scoprire qual è lo stile che hanno sviluppato e che, di conseguenza, ricalca le loro peculiari caratteristiche, tanto fisiche quanto psicologiche (e sono queste anche le medesime caratteristiche che rendono la maggior parte dei personaggi straordinariamente umani e più vicini alla figura del liceale 'normale', con le proprie passioni, le proprie insicurezze, ma anche la capacità di godersi la propria età - figura che, a mio parere, in certi anime tende al contrario ad essere inutilmente idealizzata e resa anche troppo matura, per essere semplicemente quella di un teenager).
Mentre lo stile di disegno può non piacere a tutti (anche se ci ho fatto rapidamente l'abitudine), le animazioni sono piuttosto buone: fresche, piene di colori, vivaci, caratterizzate da fondali a mio parere deliziosi e un uso della CG un po' evidente, sì, ma fortunatamente non invasivo o "stucchevole". Animazioni che sfortunatamente sono penalizzate da qualche calo non esageratamente grave nella cura dei disegni, che finisce però comunque per farsi notare. Buone anche le OST e decisamente orecchiabili le sigle d'apertura e chiusura, da poco per altro cambiate per inaugurare il secondo arco della serie, che risulta già essere molto promettente.
Armata di fiducia e di aspettative, nonostante per adesso manchino ancora molti episodi alla fine di questa 'corsa', il voto che do alla serie è un 9: è vero che non si tratta di un anime particolarmente impegnativo o sconvolgente, ma questo non vuol dire che non possa essere una piacevole visione. Provate a dargli una possibilità, e sono sicura che non ne rimarrete affatto delusi!
Tratto dall'omonimo manga di Wataru Watanabe, "Yowamushi Pedal" è una serie che a differenza dell'Occidente (in cui risulta essere ancora piuttosto sconosciuto) vede nel paese del Sol Levante diversi ammiratori, contando a suo seguito CD di character song, un OAV, tre spettacoli teatrali, una webradio e, appunto, quest'adattamento animato di trentotto episodi, che presumo andrà a coprire il primo importante arco del manga (di cui sono usciti fino ad ora trentadue volumetti).
Premessa: non mi intendo granché di ciclismo e bici, e ammetto di aver seguito fino ad ora pochi anime sportivi, senza lasciarmi catturare più di tanto. Nonostante questo, però, "Yowamushi Pedal" è stato vero e proprio amore a prima vista: la storia è leggera e tranquilla, anche se naturalmente non manca di qualche colpo di scena o di momenti coinvolgenti per scuotere l'attenzione dell'osservatore. Le vicende ti prendono immediatamente, fin dai primi episodi, in cui non puoi non prendere subito in simpatia la tenera sbadataggine di Onoda e non iniziare a parteggiare per lui; ma anche tutti gli altri personaggi finiscono poi per far sorgere una certa curiosità, in attesa di scoprire qual è lo stile che hanno sviluppato e che, di conseguenza, ricalca le loro peculiari caratteristiche, tanto fisiche quanto psicologiche (e sono queste anche le medesime caratteristiche che rendono la maggior parte dei personaggi straordinariamente umani e più vicini alla figura del liceale 'normale', con le proprie passioni, le proprie insicurezze, ma anche la capacità di godersi la propria età - figura che, a mio parere, in certi anime tende al contrario ad essere inutilmente idealizzata e resa anche troppo matura, per essere semplicemente quella di un teenager).
Mentre lo stile di disegno può non piacere a tutti (anche se ci ho fatto rapidamente l'abitudine), le animazioni sono piuttosto buone: fresche, piene di colori, vivaci, caratterizzate da fondali a mio parere deliziosi e un uso della CG un po' evidente, sì, ma fortunatamente non invasivo o "stucchevole". Animazioni che sfortunatamente sono penalizzate da qualche calo non esageratamente grave nella cura dei disegni, che finisce però comunque per farsi notare. Buone anche le OST e decisamente orecchiabili le sigle d'apertura e chiusura, da poco per altro cambiate per inaugurare il secondo arco della serie, che risulta già essere molto promettente.
Armata di fiducia e di aspettative, nonostante per adesso manchino ancora molti episodi alla fine di questa 'corsa', il voto che do alla serie è un 9: è vero che non si tratta di un anime particolarmente impegnativo o sconvolgente, ma questo non vuol dire che non possa essere una piacevole visione. Provate a dargli una possibilità, e sono sicura che non ne rimarrete affatto delusi!