Recensione
Sword Art Online
10.0/10
Se devo essere sincero, sono shockato dalla valutazione media attribuita a questo anime: sinceramente lo trovo un capolavoro.
Parto col dire che l'idea di fondo è originale nella sua normalità, ma non fa altro che renderlo ancor più avvincente. L'opera è ricca di tutto: azione, adrenalina, drammaticità, simpatica, sentimento e fantasia; i personaggi sono ben caratterizzati e più che adatti ai ruoli che interpretano, e nei contesti nei quali sono inseriti, così come i loro obiettivi e traguardi da raggiungere; le ambientazioni sono favolose e l'opera scorre liscia da inizio a fine senza stufare mai o cadere in qualche momento morto; il bilanciamento tra sentimenti e adrenalina è ottimale, la componente psicologica degli stati d'animo dei personaggi è ben riuscita senza sfociare mai nella banalità, ovviamente nel contesto di un anime fantasy d'avventura. Viene spesso contestato a quest'opera di non avere un filo logico, la storia d'amore dei protagonisti appare a volte primaria a volte secondaria, il tempo e l'evoluzione dei personaggi è troppo frammentata, ecc. A mio avviso la riuscita sta proprio in questo: vero è che dedicare un po' più di tempo all'avventura vera e propria non mi avrebbe certo disgustato, tutt'altro, ma sarebbe potuto diventare un'odissea se avessero dovuto seguire dettagliatamente tutto l'iter seguito dal protagonista, e a quel punto sarebbe diventata forse improponibile per la staticità e la ripetitività.
Ad ogni modo la trama è di per sé intrigante e non banale: 10000 giocatori appena entrati in un gioco fantasy a immersione totale vengono intrappolati dentro lo stesso dal creatore di questo: impossibile scollegarli se non a costo della vita stessa del giocatore nella realtà, il game over virtuale corrisponde parimenti a quello nella vita reale e, stando alle regole di un normale GDR, tutto è permesso. Personaggio principale è un adolescente di nome Kazuto, Kirito nel gioco, grande estimatore del creatore del gioco, nonché beta-tester della versione di prova e della revisione; benché non abbia assolutamente un animo da condottiero, al contrario è un misantropo quasi sociopatico, attira estremamente per le sue caratteristiche diventando un guerriero solitario al di fuori di qualunque schema o ragione sociale. Ad accompagnarlo un gruppo essenziale numericamente, ma complementare, di personaggi di varia natura, benché non siano mai dei veri compagni, eccezion fatta per la bella Asuna, espansiva, determinata ed estremamente combattiva.
Come già detto, adoro quest'anime e lo trovo davvero un capolavoro da non perdere, soprattutto per i risvolti alquanto inaspettati.
Parto col dire che l'idea di fondo è originale nella sua normalità, ma non fa altro che renderlo ancor più avvincente. L'opera è ricca di tutto: azione, adrenalina, drammaticità, simpatica, sentimento e fantasia; i personaggi sono ben caratterizzati e più che adatti ai ruoli che interpretano, e nei contesti nei quali sono inseriti, così come i loro obiettivi e traguardi da raggiungere; le ambientazioni sono favolose e l'opera scorre liscia da inizio a fine senza stufare mai o cadere in qualche momento morto; il bilanciamento tra sentimenti e adrenalina è ottimale, la componente psicologica degli stati d'animo dei personaggi è ben riuscita senza sfociare mai nella banalità, ovviamente nel contesto di un anime fantasy d'avventura. Viene spesso contestato a quest'opera di non avere un filo logico, la storia d'amore dei protagonisti appare a volte primaria a volte secondaria, il tempo e l'evoluzione dei personaggi è troppo frammentata, ecc. A mio avviso la riuscita sta proprio in questo: vero è che dedicare un po' più di tempo all'avventura vera e propria non mi avrebbe certo disgustato, tutt'altro, ma sarebbe potuto diventare un'odissea se avessero dovuto seguire dettagliatamente tutto l'iter seguito dal protagonista, e a quel punto sarebbe diventata forse improponibile per la staticità e la ripetitività.
Ad ogni modo la trama è di per sé intrigante e non banale: 10000 giocatori appena entrati in un gioco fantasy a immersione totale vengono intrappolati dentro lo stesso dal creatore di questo: impossibile scollegarli se non a costo della vita stessa del giocatore nella realtà, il game over virtuale corrisponde parimenti a quello nella vita reale e, stando alle regole di un normale GDR, tutto è permesso. Personaggio principale è un adolescente di nome Kazuto, Kirito nel gioco, grande estimatore del creatore del gioco, nonché beta-tester della versione di prova e della revisione; benché non abbia assolutamente un animo da condottiero, al contrario è un misantropo quasi sociopatico, attira estremamente per le sue caratteristiche diventando un guerriero solitario al di fuori di qualunque schema o ragione sociale. Ad accompagnarlo un gruppo essenziale numericamente, ma complementare, di personaggi di varia natura, benché non siano mai dei veri compagni, eccezion fatta per la bella Asuna, espansiva, determinata ed estremamente combattiva.
Come già detto, adoro quest'anime e lo trovo davvero un capolavoro da non perdere, soprattutto per i risvolti alquanto inaspettati.