Recensione
Coppelion
5.0/10
<b>Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler</b>
La stagione autunnale del 2013 mi ha incuriosito per diversi titoli, e tra questi mi ero annotato anche "Coppelion", trasposizione animata in tredici episodi da parte di GoHands, ispirata all'omonimo manga di Tomonori Inoue, tuttora in corso.
Ero partito con aspettative enormi, che gradualmente mi hanno fatto storcere il naso sempre più. Il primo episodio mi era piaciuto e lo avevo trovato brillante sotto diversi punti. Il contrasto accattivante tra le studentesse artificiali immerse nell'ambientazione ostile, un'innaturale colorazione sgargiante piena di filtri, l'ottima resa degli sfondi e il buon ritmo narrativo erano tutti elementi che mi avevano fatto ben sperare. Insomma, un prodotto più che buono, che avrebbe potuto funzionare, e invece ha iniziato a deludermi già dalla seconda puntata, quando durante le scene drammatiche non è riuscito a farmi provare i brividi richiesti dal copione.
"Coppelion" non è riuscito ad esser credibile in questo, nelle scene "tragiche".
Analizzando la situazione, abbiamo quest'unità di esseri geneticamente modificati creati apposta per sopravvivere alle radiazioni, che in un mondo post-apocalittico in un primo momento dimostrano innaturale confidenza con l'ambiente e la situazione, e poi piangono per avvenimenti forzati che tentano di arrivare al cuore dello spettatore con una drammaticità forzata e un'esplosione nauseante di buonismo, fallendo per la maggior parte delle volte. La morte nel post-apocalittico è un elemento talmente fondamentale, che in un contesto del genere lo spettatore ormai si ritrova "abituato" alle scene che vengono fatte passare per drammatiche. Le tre protagoniste non hanno saputo dimostrare lo spessore necessario richiesto da un simile ambiente, e ce ne si è accorti rapidamente. Ibara-senpai si è rivelata un pessimo leader, in gran parte per colpa di una iper-emotività priva di motivazioni efficaci. Aoi è un personaggio irritante, e il suo "grande potere" non è neanche utile ai fini della trama, cosa che non giustifica il volerlo tenere nascosto fino all'ultimo. Viene adoperata come macchietta, ma risulta solo profondamente fastidiosa. Taeko è essenzialmente priva di uno scopo rilevante, o meglio viene accantonata per la maggior parte degli episodi. Haruto è l'unico che non mi è dispiaciuto, ma solo perché risulta un personaggio nella media che non spicca neanche esageratamente. Complice un chara-design mediocre per quanto concerne i personaggi secondari, non son riuscito ad affezionarmi a nessuno di loro, e di conseguenza gli sfortunatamente pochi trapassi non mi hanno minimamente toccato. Progressivamente, le puntate diventano sempre più prive di rivelazioni e dialoghi capaci di catturare lo spettatore, e anche la mancanza di logica diventa piuttosto evidente in numerosi punti. Assistiamo a una costante sensibilizzazione dei nemici, non si avverte più alcuna minaccia, perché in fondo è come se si sapesse già che i malvagi si convertiranno improvvisamente grazie alle lacrime di plastica delle ragazzine. Qualche spunto interessante, ma purtroppo sporadico, appare nelle riflessioni dei nemici sull'esistenza, che si rivelano inaspettatamente le più azzeccate dell'intera serie, ma troppo poco per sollevare una sceneggiatura scarsa. Insomma, non ho una buona considerazione finale della serie. Eliminando le patetiche ruffianerie narrative degne del peggior Kishimoto, i responsabili della produzione avrebbero potuto creare un prodotto più accattivante.
Il ritmo è generalmente lento, e ciò è causato da dialoghi non intelligentissimi e avvenimenti che non hanno saputo coinvolgermi, salvo qualche scena d'azione d'intrattenimento.
Parlando della OST, si rivelano composizioni nella media, atte più ad accompagnare che ad esaltare il prodotto, eccezion fatta per opening ed ending (entrambe a cura di Angela), che al contrario ascolto ancora saltuariamente con piacere.
Non mi è piaciuto lo sviluppo, non mi hanno coinvolto le vicende che ho invece trovato noiose, prive di logica, e questa continua ostentazione di buoni sentimenti che poco c'entrava con il contesto.
Un anime più che sufficiente dal punto di vista grafico, tecnico e sonoro risulta quindi insufficiente a livello di trama. Avrei voluto guardare tutt'altro e "Coppelion" non ha saputo soddisfarmi.
La stagione autunnale del 2013 mi ha incuriosito per diversi titoli, e tra questi mi ero annotato anche "Coppelion", trasposizione animata in tredici episodi da parte di GoHands, ispirata all'omonimo manga di Tomonori Inoue, tuttora in corso.
Ero partito con aspettative enormi, che gradualmente mi hanno fatto storcere il naso sempre più. Il primo episodio mi era piaciuto e lo avevo trovato brillante sotto diversi punti. Il contrasto accattivante tra le studentesse artificiali immerse nell'ambientazione ostile, un'innaturale colorazione sgargiante piena di filtri, l'ottima resa degli sfondi e il buon ritmo narrativo erano tutti elementi che mi avevano fatto ben sperare. Insomma, un prodotto più che buono, che avrebbe potuto funzionare, e invece ha iniziato a deludermi già dalla seconda puntata, quando durante le scene drammatiche non è riuscito a farmi provare i brividi richiesti dal copione.
"Coppelion" non è riuscito ad esser credibile in questo, nelle scene "tragiche".
Analizzando la situazione, abbiamo quest'unità di esseri geneticamente modificati creati apposta per sopravvivere alle radiazioni, che in un mondo post-apocalittico in un primo momento dimostrano innaturale confidenza con l'ambiente e la situazione, e poi piangono per avvenimenti forzati che tentano di arrivare al cuore dello spettatore con una drammaticità forzata e un'esplosione nauseante di buonismo, fallendo per la maggior parte delle volte. La morte nel post-apocalittico è un elemento talmente fondamentale, che in un contesto del genere lo spettatore ormai si ritrova "abituato" alle scene che vengono fatte passare per drammatiche. Le tre protagoniste non hanno saputo dimostrare lo spessore necessario richiesto da un simile ambiente, e ce ne si è accorti rapidamente. Ibara-senpai si è rivelata un pessimo leader, in gran parte per colpa di una iper-emotività priva di motivazioni efficaci. Aoi è un personaggio irritante, e il suo "grande potere" non è neanche utile ai fini della trama, cosa che non giustifica il volerlo tenere nascosto fino all'ultimo. Viene adoperata come macchietta, ma risulta solo profondamente fastidiosa. Taeko è essenzialmente priva di uno scopo rilevante, o meglio viene accantonata per la maggior parte degli episodi. Haruto è l'unico che non mi è dispiaciuto, ma solo perché risulta un personaggio nella media che non spicca neanche esageratamente. Complice un chara-design mediocre per quanto concerne i personaggi secondari, non son riuscito ad affezionarmi a nessuno di loro, e di conseguenza gli sfortunatamente pochi trapassi non mi hanno minimamente toccato. Progressivamente, le puntate diventano sempre più prive di rivelazioni e dialoghi capaci di catturare lo spettatore, e anche la mancanza di logica diventa piuttosto evidente in numerosi punti. Assistiamo a una costante sensibilizzazione dei nemici, non si avverte più alcuna minaccia, perché in fondo è come se si sapesse già che i malvagi si convertiranno improvvisamente grazie alle lacrime di plastica delle ragazzine. Qualche spunto interessante, ma purtroppo sporadico, appare nelle riflessioni dei nemici sull'esistenza, che si rivelano inaspettatamente le più azzeccate dell'intera serie, ma troppo poco per sollevare una sceneggiatura scarsa. Insomma, non ho una buona considerazione finale della serie. Eliminando le patetiche ruffianerie narrative degne del peggior Kishimoto, i responsabili della produzione avrebbero potuto creare un prodotto più accattivante.
Il ritmo è generalmente lento, e ciò è causato da dialoghi non intelligentissimi e avvenimenti che non hanno saputo coinvolgermi, salvo qualche scena d'azione d'intrattenimento.
Parlando della OST, si rivelano composizioni nella media, atte più ad accompagnare che ad esaltare il prodotto, eccezion fatta per opening ed ending (entrambe a cura di Angela), che al contrario ascolto ancora saltuariamente con piacere.
Non mi è piaciuto lo sviluppo, non mi hanno coinvolto le vicende che ho invece trovato noiose, prive di logica, e questa continua ostentazione di buoni sentimenti che poco c'entrava con il contesto.
Un anime più che sufficiente dal punto di vista grafico, tecnico e sonoro risulta quindi insufficiente a livello di trama. Avrei voluto guardare tutt'altro e "Coppelion" non ha saputo soddisfarmi.