Recensione
ImoCho.
1.0/10
Allora.. probabilmente sono io che sto diventando vecchio per queste cose, sarà che ho il mirino per incappare in queste stupidate, o forse semplicemente questo anime fa schifo di suo. Confesso che già leggendo la trama ero abbastanza dubbioso, ma ho voluto comunque guardare i primi due episodi. Ebbene, non ne guarderò altri e mi prendo la briga di scrivere qualcosa solo perchè nessuno aveva ancora recensito. Che dire? La storia narra le avventure di due ragazzi che vivono nella stessa casa, fratelli di adozione diciamo ma senza veri legami di sangue. Mitsuki, la sorella minore appare da subito sul depresso andante, al confronto Rei Ayanami è una compagnona. Yuuya invece è una persona normodotata che cerca in maniera abbastanza melensa di interagire con la sorella. Come se fosse una cosa normalissima, lo spirito di un' esuberante ragazza morta ma intrappolata tra i due mondi possiede la depressona, e le impone una cintura di castità fetish. La qual cintura le impedisce di poter far pipì liberamente, e vi assicuro che i primi due episodi si reggono su questa poveretta che vorrebbe liberarsi ma viene sempre trattenuta e disturbata, lei timida a livelli patologici non riesce a parlare dell argomento e costringe anche noi a vederla soffrire di spasmi uretrali. Metteteci anche un paio di scene lesbo soft con lo spiritello porcello che la possiede e avrete capito con cosa abbiamo a che fare. Una schifezza