Recensione
Bokura ga Ita
6.0/10
Recensione di panicattack
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L'aspetto che più colpisce lo spettatore appena iniziato l'anime è senza dubbio il disegno scadente, che ricalca fedelmente il tratto tipico della mangaka. Labbra troppo grandi, occhi che spesso spariscono, nasi praticamente inesistenti frontalmente che, visti di profilo, fanno un baffo a quello di Cyrano de Bergerac. Gli sfondi sono spesso raffigurati di getto, e l'immagine sembra circondata da un perenne alone bianco che, presumo, nelle intenzioni del disegnatore sono posti per illuminare il fotogramma.. fastidioso a dir poco, soprattutto se i sottotitoli sono scritti in bianco con contorno arancino.
Se si riesce a superare l'ostacolo della grafica, la seconda nota dolente dal punto di vista tecnico è la colonna sonora. Vengono eliminate per la maggiore le musiche prive di canto, per dare spazio a una decina di canzoncine inascoltabili che vengono inserite SEMPRE nei momenti importanti, banalizzando e rendendo irritante la scena.
Passiamo ai contenuti.
All'inizio la trama sembra quella del tipico shojo scolastico: la protagonista arriva alle superiori e inizia a scontrarsi con il solito belloccio-fighetto-perfetto che rispetta tutti i clichè imposti da Marmelade Boy "illo tempore". Nanami e Yano intraprendono così la perfetta storia d'amore fino, almeno, all'ottavo episodio, quando la caratterizzazione del protagonista maschile inizia ad essere soddisfaciente. Il passato di Yano fa si che la storia si discosti leggermente dal tipico Shojo, rendendo il tutto più interessante in alcune parti, troppo drammatico dopo un po' di tempo. La sua controparte femminile però rovina il filo della storia: uno troppo complessato, l'altra decisamente troppo piatta. A coronare la trama che, alle lunghe, annoia lo spettatore -io stessa sto facendo fatica a terminarlo- ci sono i soliti personaggi innamorati di entrambi i protagonisti, meglio caratterizzati di Nanami stessa.
Il voto sarebbe un cinque e mezzo, lo porto a sei perché i creatori hanno avuto la trovata di mettere tutti i punti salienti alla fine, portando comunque lo spettatore ad andare avanti per chiarire il punto. Troppi punti morti, comunque, nella metá di quasi tutti gli episodi.
Se si riesce a superare l'ostacolo della grafica, la seconda nota dolente dal punto di vista tecnico è la colonna sonora. Vengono eliminate per la maggiore le musiche prive di canto, per dare spazio a una decina di canzoncine inascoltabili che vengono inserite SEMPRE nei momenti importanti, banalizzando e rendendo irritante la scena.
Passiamo ai contenuti.
All'inizio la trama sembra quella del tipico shojo scolastico: la protagonista arriva alle superiori e inizia a scontrarsi con il solito belloccio-fighetto-perfetto che rispetta tutti i clichè imposti da Marmelade Boy "illo tempore". Nanami e Yano intraprendono così la perfetta storia d'amore fino, almeno, all'ottavo episodio, quando la caratterizzazione del protagonista maschile inizia ad essere soddisfaciente. Il passato di Yano fa si che la storia si discosti leggermente dal tipico Shojo, rendendo il tutto più interessante in alcune parti, troppo drammatico dopo un po' di tempo. La sua controparte femminile però rovina il filo della storia: uno troppo complessato, l'altra decisamente troppo piatta. A coronare la trama che, alle lunghe, annoia lo spettatore -io stessa sto facendo fatica a terminarlo- ci sono i soliti personaggi innamorati di entrambi i protagonisti, meglio caratterizzati di Nanami stessa.
Il voto sarebbe un cinque e mezzo, lo porto a sei perché i creatori hanno avuto la trovata di mettere tutti i punti salienti alla fine, portando comunque lo spettatore ad andare avanti per chiarire il punto. Troppi punti morti, comunque, nella metá di quasi tutti gli episodi.