Recensione
Blue Exorcist
6.0/10
Ao no Exorcist è un anime dalla trama abbastanza semplice.
Il figlio di Satana, Okumura Rin, allevato da un esorcista come fosse un normale essere umano, si ritrova a desiderare la morte di suo padre, e per fare in modo che ciò accada decide di diventare anch'esso un esorcista.
All'inizio mi aveva abbastanza colpito, sembrava un anime pieno di azione, con un ottimo equilibrio tra commedia e serietà. Ed è così... Almeno fino alla 4a puntata.
Poi la commedia prende il sopravvento, e i combattimenti diventano sempre più rari.
Combattimenti che tra l'altro non sono per niente emozionanti, basta una spadata e BAM! Tutto finito, il nemico è sconfitto.
Magari sbaglio io, ma da uno shonen mi aspetterei molta più azione!
I personaggi sono stereotipati, c'è la tipa moe, la tsundere, la tettona, il boss che si reputa migliore del protagonista ma con cui poi stringerà una profonda amicizia, il playboy, il fifone. Ci sono proprio tutti.
Ma ciò che mi ha dato più fastidio è il rush finale.
In 20 puntate non succede quasi nulla, c'è persino qualche filler, come se ce ne fosse davvero bisogno in un anime di soli 25 episodi, poi, al 21simo episodio, improvvisamente, il finimondo.
Tutti si mobilitano, battaglie in contemporanea, l'apocalisse, come se non si fossero resi conto che mancavano solo altri 4 episodi al termine.
Se non fosse per la simpatia del protagonista e per il carisma di alcuni personaggi come Mephisto e Amaimon, Ao no Exorcist non avrebbe incontrato la mia sufficienza.
Un anime tutto sommato godibile, ma non aspettatevi colpi di scena da lasciare a bocca aperta e battaglie coinvolgenti.
Il figlio di Satana, Okumura Rin, allevato da un esorcista come fosse un normale essere umano, si ritrova a desiderare la morte di suo padre, e per fare in modo che ciò accada decide di diventare anch'esso un esorcista.
All'inizio mi aveva abbastanza colpito, sembrava un anime pieno di azione, con un ottimo equilibrio tra commedia e serietà. Ed è così... Almeno fino alla 4a puntata.
Poi la commedia prende il sopravvento, e i combattimenti diventano sempre più rari.
Combattimenti che tra l'altro non sono per niente emozionanti, basta una spadata e BAM! Tutto finito, il nemico è sconfitto.
Magari sbaglio io, ma da uno shonen mi aspetterei molta più azione!
I personaggi sono stereotipati, c'è la tipa moe, la tsundere, la tettona, il boss che si reputa migliore del protagonista ma con cui poi stringerà una profonda amicizia, il playboy, il fifone. Ci sono proprio tutti.
Ma ciò che mi ha dato più fastidio è il rush finale.
In 20 puntate non succede quasi nulla, c'è persino qualche filler, come se ce ne fosse davvero bisogno in un anime di soli 25 episodi, poi, al 21simo episodio, improvvisamente, il finimondo.
Tutti si mobilitano, battaglie in contemporanea, l'apocalisse, come se non si fossero resi conto che mancavano solo altri 4 episodi al termine.
Se non fosse per la simpatia del protagonista e per il carisma di alcuni personaggi come Mephisto e Amaimon, Ao no Exorcist non avrebbe incontrato la mia sufficienza.
Un anime tutto sommato godibile, ma non aspettatevi colpi di scena da lasciare a bocca aperta e battaglie coinvolgenti.