Recensione
Log Horizon
8.0/10
L'anime di Log Horizon è tratto da una serie di light novel scritte da Mamare Touno, ed è ancora in corso.
Trama: l'incipit è piuttosto classico per il genere, i giocatori di un famoso MMORPG, Elder Tale, rimangono bloccati nel gioco senza possibilità di tornare alla vita reale e la storia narra delle vicissitudini di un gruppo sempre più ampio di gamers che devono adattarsi al nuovo stile di vita che si ritrovano ad affrontare.
Opening: la canzone della sigla d'apertura è alquanto singolare essendo il metal un genere abbastanza infrequente nelle opening, ma passato lo sbigottimento dei primi istanti non ci vuole molto a rendersi conto che è semplicemente fantastica, trasmette una grande energia e le animazioni sono molto dinamiche, cosa che si addice perfettamente al genere della serie.
Ammetto che le prime puntate non mi hanno particolarmente entusiasmata, mi sembrava che le situazioni fossero un po' campate per aria. Facendo un esempio: i due primi personaggi che incontriamo, Shiroe e Naotsugu, non sembrano minimamente preoccupati della situazione in cui si trovano, ossia nell'impossibilità di sloggare dal gioco online. Ovviamente con ciò non intendo dire che avrei voluto che si disperassero, però almeno mostrare un minimo di preoccupazione mi sembra una reazione normale se accadesse davvero una cosa del genere. E invece no, si danno subito da fare come se nulla fosse.
La comparsa di un personaggio che per tutta la serie non mi è piaciuto (l'unico a dire la verità) non ha aiutato i miei sentimenti di perplessitudine per le prime puntate, sto parlando di Akatsuki, la ragazza ninja che, grata a Shiroe per averla aiutata, decide di diventare la sua guardia del corpo e lo segue come un cagnolino per tutta la serie. Questa ragazza ha una personalità per nulla interessante, le uniche cose che fa sono seguire gli ordini di Shiroe e prendere a ginocchiate Naotsugu quando fa il maniaco, e anche se verso la fine inizia ad emergere un minimo di carattere comunque non mi ha convinta.
Assieme a lei altri due personaggi fondamentali sono i già citati Shiroe e Naotsugu, il primo è un geniale ma antisociale stratega, che preferisce lavorare nell'ombra per il bene comune piuttosto che farsi apprezzare dal pubblico per il suo operato; nel corso della serie maturerà rendendosi conto che avere degli amici vicino è una cosa molto importante. Il secondo, Naotsugu, è un vecchio amico di Shiroe ed è un tipo molto socievole e simpatico, con la pecca di essere un vero pervertito.
Nel corso della storia vengono ad aggiungersi altri personaggi che, chi più e chi meno, assumono una certa importanza, di seguito elenco quelli che ho trovato più interessanti. Gli inesperti gemelli Tohya e Minori, i quali vengono presi sotto l'ala protettrice di Shiroe che gli insegna i fondamentali del gioco. Mi è piaciuta soprattutto lei, Minori, che è il personaggio l'evoluzione psicologica più marcata di qualsiasi altro personaggio, passando da timida e insicura a membro portante del suo gruppo di battaglia. Un altro personaggio che mi è piaciuto molto è Rundelhouse, così sbruffone all'inizio ma che alla fine non si può fare a meno di amare. Uno dei personaggi più caratteristici della serie è Nyanta, un uomo-gatto che è sia un abile spadaccino sia un eccellente cuoco, a volte si ritrova a coprire il ruolo padre per i personaggi più giovani per la sua gentilezza e saggezza da uomo di mezza età, quale probabilmente è. Non si può non parlare della Guild Master più pigra che ci sia, Maryele, capricciosa, pigra e volubile, ma che al momento giusto riesce a fidarsi dei suoi compagni e a portare a termine con successo difficili missioni; ad affiancarla c'è la sua contabile, Henrietta, che con l'abilità di una vera economista e il suo sangue freddo (tranne quando molesta Akatsuki) è parte del trio dei "diabolici occhialuti" (di cui Shiroe fa da padrone). Spenderei quattro parole anche su Krusty, affascinante capo della D. D. D., una gilda molto grande, nonché terzo membro del gruppo dei "diabolici occhialuti"; di lui non si sa molto, solo che quando combatte assume un'espressione fra l'ebbro e il folle, e che è un ottimo diplomatico fuori dal campo di battaglia, si è accennato alla possibilità che nel profondo covi un senso di solitudine, ma in questa prima serie non viene approfondito.
Ultima ma non meno importante è la principessa Raynesia, la quale non è una giocatrice del videogame, ma fa parte degli NPG, che nel gioco vengono chiamati "Abitanti della Terra", il discorso che viene fatto attorno a questi ultimi è molto interessante e mi ha affascinata molto. Tornando alla principessa, ella è dapprima una ragazza-ornamento molto svogliata, ma che grazie a Krusty riesce a diventare più risoluta e sicura di sé, pur rimanendo la pigrona che è in realtà.
L'apice della storia secondo me viene toccato durante vicenda dei Goblin, in cui ci sono dei colpi di scena assolutamente fantastici (anche se non del tutto inaspettati, qua e là gli indizi vengono dati) e il pathos della fine della saga è a dir poco struggente.
Una cosa che ho molto apprezzato della storia è che non è né troppo seriosa, ma nemmeno troppo demenziale, il tutto è bilanciato bene, senza stonare, ci sono stati momenti in cui mi sono davvero divertita e altri in cui ero vicina alle lacrime.
Per concludere dico che questo anime è stato davvero una sorpresa, perché io non ho mai giocato a un MMORPG, infatti all'inizio ho faticato ad assimilare il "linguaggio tecnico" del gioco, però Log Horizon mi ha fatto venire un pochino voglia di provarci. Sul genere "videogiochi online" avevo solo visto Sword Art Online, di cui ho apprezzato solo la parte più legata al risolvere le missioni del gioco piuttosto che le vicende ridicole di due terzi della serie. Ho trovato in Log Horizon quello che mi era mancato in SAO.
Consiglio la serie a tutti gli amanti del genere e a chi in generale ama le storie in cui si intrecciano avventura e sentimento. L'anime risulta incompleto, ma è già stata annunciata una seconda stagione a partire da ottobre 2014, non posso che gioirne perché alla fine vengono dati input molto interessanti.
Trama: l'incipit è piuttosto classico per il genere, i giocatori di un famoso MMORPG, Elder Tale, rimangono bloccati nel gioco senza possibilità di tornare alla vita reale e la storia narra delle vicissitudini di un gruppo sempre più ampio di gamers che devono adattarsi al nuovo stile di vita che si ritrovano ad affrontare.
Opening: la canzone della sigla d'apertura è alquanto singolare essendo il metal un genere abbastanza infrequente nelle opening, ma passato lo sbigottimento dei primi istanti non ci vuole molto a rendersi conto che è semplicemente fantastica, trasmette una grande energia e le animazioni sono molto dinamiche, cosa che si addice perfettamente al genere della serie.
Ammetto che le prime puntate non mi hanno particolarmente entusiasmata, mi sembrava che le situazioni fossero un po' campate per aria. Facendo un esempio: i due primi personaggi che incontriamo, Shiroe e Naotsugu, non sembrano minimamente preoccupati della situazione in cui si trovano, ossia nell'impossibilità di sloggare dal gioco online. Ovviamente con ciò non intendo dire che avrei voluto che si disperassero, però almeno mostrare un minimo di preoccupazione mi sembra una reazione normale se accadesse davvero una cosa del genere. E invece no, si danno subito da fare come se nulla fosse.
La comparsa di un personaggio che per tutta la serie non mi è piaciuto (l'unico a dire la verità) non ha aiutato i miei sentimenti di perplessitudine per le prime puntate, sto parlando di Akatsuki, la ragazza ninja che, grata a Shiroe per averla aiutata, decide di diventare la sua guardia del corpo e lo segue come un cagnolino per tutta la serie. Questa ragazza ha una personalità per nulla interessante, le uniche cose che fa sono seguire gli ordini di Shiroe e prendere a ginocchiate Naotsugu quando fa il maniaco, e anche se verso la fine inizia ad emergere un minimo di carattere comunque non mi ha convinta.
Assieme a lei altri due personaggi fondamentali sono i già citati Shiroe e Naotsugu, il primo è un geniale ma antisociale stratega, che preferisce lavorare nell'ombra per il bene comune piuttosto che farsi apprezzare dal pubblico per il suo operato; nel corso della serie maturerà rendendosi conto che avere degli amici vicino è una cosa molto importante. Il secondo, Naotsugu, è un vecchio amico di Shiroe ed è un tipo molto socievole e simpatico, con la pecca di essere un vero pervertito.
Nel corso della storia vengono ad aggiungersi altri personaggi che, chi più e chi meno, assumono una certa importanza, di seguito elenco quelli che ho trovato più interessanti. Gli inesperti gemelli Tohya e Minori, i quali vengono presi sotto l'ala protettrice di Shiroe che gli insegna i fondamentali del gioco. Mi è piaciuta soprattutto lei, Minori, che è il personaggio l'evoluzione psicologica più marcata di qualsiasi altro personaggio, passando da timida e insicura a membro portante del suo gruppo di battaglia. Un altro personaggio che mi è piaciuto molto è Rundelhouse, così sbruffone all'inizio ma che alla fine non si può fare a meno di amare. Uno dei personaggi più caratteristici della serie è Nyanta, un uomo-gatto che è sia un abile spadaccino sia un eccellente cuoco, a volte si ritrova a coprire il ruolo padre per i personaggi più giovani per la sua gentilezza e saggezza da uomo di mezza età, quale probabilmente è. Non si può non parlare della Guild Master più pigra che ci sia, Maryele, capricciosa, pigra e volubile, ma che al momento giusto riesce a fidarsi dei suoi compagni e a portare a termine con successo difficili missioni; ad affiancarla c'è la sua contabile, Henrietta, che con l'abilità di una vera economista e il suo sangue freddo (tranne quando molesta Akatsuki) è parte del trio dei "diabolici occhialuti" (di cui Shiroe fa da padrone). Spenderei quattro parole anche su Krusty, affascinante capo della D. D. D., una gilda molto grande, nonché terzo membro del gruppo dei "diabolici occhialuti"; di lui non si sa molto, solo che quando combatte assume un'espressione fra l'ebbro e il folle, e che è un ottimo diplomatico fuori dal campo di battaglia, si è accennato alla possibilità che nel profondo covi un senso di solitudine, ma in questa prima serie non viene approfondito.
Ultima ma non meno importante è la principessa Raynesia, la quale non è una giocatrice del videogame, ma fa parte degli NPG, che nel gioco vengono chiamati "Abitanti della Terra", il discorso che viene fatto attorno a questi ultimi è molto interessante e mi ha affascinata molto. Tornando alla principessa, ella è dapprima una ragazza-ornamento molto svogliata, ma che grazie a Krusty riesce a diventare più risoluta e sicura di sé, pur rimanendo la pigrona che è in realtà.
L'apice della storia secondo me viene toccato durante vicenda dei Goblin, in cui ci sono dei colpi di scena assolutamente fantastici (anche se non del tutto inaspettati, qua e là gli indizi vengono dati) e il pathos della fine della saga è a dir poco struggente.
Una cosa che ho molto apprezzato della storia è che non è né troppo seriosa, ma nemmeno troppo demenziale, il tutto è bilanciato bene, senza stonare, ci sono stati momenti in cui mi sono davvero divertita e altri in cui ero vicina alle lacrime.
Per concludere dico che questo anime è stato davvero una sorpresa, perché io non ho mai giocato a un MMORPG, infatti all'inizio ho faticato ad assimilare il "linguaggio tecnico" del gioco, però Log Horizon mi ha fatto venire un pochino voglia di provarci. Sul genere "videogiochi online" avevo solo visto Sword Art Online, di cui ho apprezzato solo la parte più legata al risolvere le missioni del gioco piuttosto che le vicende ridicole di due terzi della serie. Ho trovato in Log Horizon quello che mi era mancato in SAO.
Consiglio la serie a tutti gli amanti del genere e a chi in generale ama le storie in cui si intrecciano avventura e sentimento. L'anime risulta incompleto, ma è già stata annunciata una seconda stagione a partire da ottobre 2014, non posso che gioirne perché alla fine vengono dati input molto interessanti.