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"Sword Art Online" è difficile da commentare. Se provi a guardare in rete trovi pareri totalmente discordanti. C'è chi lo ama alla follia (soprattutto chi si è appena avvicinato al mondo degli anime) e chi lo odia dal profondo del cuore. Io sono nel mezzo. Cominciamo.

Trama: La trama di "Sword Art Online" (almeno agli inizi) non è certamente originale, ma ti prende. Il problema di questa trama è che dopo pochi episodi viene totalmente dimenticata per far spazio ad episodi slice-of-life totalmente autoconclusivi, che a volte, specie nella seconda parte dell'anime, diventano inutili e noiosi. C'è da dire però che quei quattro-cinque episodi che sviluppano la trama sono davvero interessanti.

Grafica: La grafica di "Sword Art Online" è una delle migliori che abbia mai visto. Riflessi realistici, ombre ben posizionate, character design semplice ma apprezzabile, e battaglie realizzate come Dio comanda. Nulla da criticare qui.

Sonoro: Le OST di "Sword Art Online" non sono molte (anche perché riutilizzano il tema principale 454694 volte), ma sono apprezzabili e riescono a descrivere al meglio il momento specifico in cui vengono utilizzate.

Personaggi: ecco il tallone di Achille di questo anime... I personaggi. Cominciamo dal protagonista Kirito. Presentato all'inizio come "ehiiospaccoqualunquecosa" si rivelerà essere un personaggio mediocre senza alcuno sviluppo importante. La co-protagonista Asuna, invece, si rivelerà essere una persona seccante, con uno sviluppo grande quanto un cracker oltre l'essere "tsundere". Non parliamo poi della sorella/cugina/quelchecavoloè di Kirito, protagonista della seconda parte dell'anime, che non riesce a riconoscere suo fratello nel gioco anche se ha solo cambiato capigliatura. Per quanto riguarda i personaggi non c'è nessuno che spicca né tra gli amici di Kirito, che spesso avranno solo un ruolo terziario, né tra le "concubine dell'harem", che serviranno al solo scopo di fare impazzire le fangirl e i fanboy per aumentare il mercato di doujinshi. L'unico che forse si salva è il "nemico" della prima parte, il genio della lamp... del male Akihiko Kayaba.

Considerazioni finali: se siete arrivati fin qui a leggere vi chiederete: "Ma se lo critichi tanto perché lo voti 8?". Io vi risponderei che, anche se oggettivamente non è un prodotto di qualità, ho trovato molti passaggi divertenti, interessanti e inaspettati, soprattutto nella prima parte (nella seconda un po' meno).