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Musica e poesia, interiorità e quotidianità, gioia e dolore, vita e morte, amore e odio, facce della stessa medaglia che si sovrappongono e danno vita a un capolavoro animato di ventidue episodi, "Shigatsu wa Kimi no Uso".

La storia narra di un giovane ragazzo, Kousei Arima, un pianista prodigio che però, dopo la morte di sua madre, ha smesso di suonare. Ella gli aveva impartito un'educazione severa, lui non poteva uscire di casa e giocare con gli amici perché il suo obbligo era premere quei tasti che portavano a una musica vuota, senza sentimento ed emozioni. La madre infatti, allieva di un noto maestro, gli aveva insegnato a suonare seguendo lo spartito alla lettera, "perché così era giusto fare". Questo però avrà gravi conseguenze sul giovane protagonista, che subirà gli echi di una madre dispotica e violenta. Egli non riuscirà più a sentire le note del suo piano, e ciò lo porterà ad abbandonare la musica. Sin dal primo episodio, Kousei conoscerà una ragazza, una violinista, che cercherà di indirizzarlo verso un nuovo concetto di musica: non eseguire alla lettera quel mero foglio di carta, ma farlo proprio, personalizzarlo ed eseguirlo per qualcuno, in modo da permettere alla musica di trascendere le parole, e farle esprimere tutti i propri sentimenti.

Molto interessante è il concetto di musica che ritengo importante ribadire. Altri anime simili hanno provato a dare un senso a questa espressione poetica. In "Sakamichi no Apollon" ad esempio si paragonava il jazz alla vita, in "Nodame Cantabile" la musica era vista in vari modi in base a quale personaggio si analizzava: impegno, dovere o svago e libera espressività. Qui, in "Shigatsu wa Kimi no Uso", la musica assume una concezione forse più "egoistica", che però, da pianista anche io, comprendo e appoggio.
Perchè si suona? In ogni attività che va oltre la semplice quotidianità, durante un gesto atletico o la creazione di un'opera d'arte, esistono momenti in cui ci si sente eterni, si raggiunge uno stato emotivo senza pari, in cui il proprio io è stampato nei cuori/occhi/orecchie altrui. È il caso della musica: mesi di sacrificio, sofferenza e dolore per gli allenamenti, che però verranno ripagati in quel momento magico... l'accordo finale, il silenzio del pubblico, il cuore che batte forte, la consapevolezza di aver compiuto un'impresa, tu che, da seduto davanti al pianoforte, ti alzi e ti dirigi verso la fine del palco per inchinarti davanti a quelle persone che hanno creduto in te e ora ti osservano; con ancora quelle note impresse nella loro mente tu li guardi compiaciuto e pensi: "Eccomi, sono io. Non dimenticatemi".
La musica è anche legame, trovare le motivazioni giuste e suonare per qualcuno, esprimere l'amore o l'ammirazione per una persona attraverso un mezzo più potente delle parole, in grado di raggiungere il suo cuore. Il duo piano-violino, che è metafora di un legame tra due persone, rappresenta l'influenzarsi vicendevolmente, sostenersi l'un l'altro, trovarsi sulla stessa linea di pensiero per rendere migliore questo accoppiamento di suoni e sentimenti per creare momenti indimenticabili.

Questo è "Shigatsu wa Kimi no Uso": amore per la musica, amore per chi ci sostiene, la voglia di non mollare mai, di raggiungere un obbiettivo grazie all'esistenza di un eroe/rivale, le pene d'amore adolescenziali, i drammi della vita come la perdita di persone care, vivere e combattere fino alla fine ma anche scendere a patti, perché a volte, dinanzi alla realtà, non si può far altro che accettare ciò che non si vuole.

L'apparato tecnico è di alto livello, la regia e le OST sono meravigliose, il character design è ok; se proprio dovessi trovare il pelo nell'uovo "oserei dire" che lo stile con cui vengono disegnate quelle labbra non mi piace.

Unico difetto a mio parere è la presenza a volte eccessiva di flashback già fatti vedere più volte; tutto ciò comprendo bene che è stato fatto per rafforzare alcuni concetti chiave della storia, come l'odio di Kousei per la madre, però che dire, a volte è stata troppo "martellante" questa scelta.

Un'opera molto poetica dove, alla ricerca di sé stessi, sono adolescenti alle prese con i primi amori e le difficoltà nel capire i propri sentimenti; momenti profondi, alternati da pause comiche che alleggeriranno spesso l'aria tesa che permea quest'anime. Ben gestito il tempo che hanno avuto a disposizione le varie esibizioni musicali.
Consigliato a tutti, anche se è alto il rischio noia per chi non riesce a trovare la giusta "chiave di lettura" con cui visionare quest'opera, ovvero dare particolare attenzione ai vari pensieri/ragionamenti, alla psicologia dei personaggi ed entrare in sintonia con quest'anime, lasciandosi trasportare dalle OST che non ci lasceranno mai soli.