Recensione
The Seven Deadly Sins
8.0/10
"Nanatsu no Taizai", ovvero "I Sette Peccati Capitali", è considerato, da molti, un'opera nata dallo stereotipo di shonen degli ultimi vent'anni. Altri, invece, lo ritengono uno dei migliori anime degli ultimi anni. Su questo filo sottile di appassionati è articolata una serie di fattori che rendono quest'opera interessante ma «nulla di nuovo».
La storia ha inizio in una locanda, la Boar Hat, dove un ragazzino, stranamente, è il proprietario e locandiere. Con lui, mascotte dell'anime, c'è Hawk, un maiale parlante. Ben presto, le risate e il tintinnio dei boccali vengono interrotti. Una figura misteriosa, un'armatura grossa e arrugginita, che si sospetta far parte di una leggendaria banda di cavalieri malvagi, I Sette Peccati Capitali, fa la sua comparsa. Il locale viene abbandonato da tutti. Il ragazzino scoprirà che, in realtà, si tratta della terza principessa del regno che è in cerca dei cavalieri dei Peccati per contrastare un colpo di stato da parte dei Cavalieri Sacri, ordinamento al servizio del regno. Dopo l'attacco di alcuni soldati e di un aspirante Cavaliere Sacro, il ragazzino, per salvare la giovane principessa Elizabeth, rivelerà di essere Meliodas, capitano dei Sette Peccati Capitali. I due decidono di partire alla ricerca dei restanti membri, e così ha inizio l'epopea di "Nanatsu no Taizai".
Sotto diversi punti di vista ricorda "Dragon Ball" o "One Piece": il protagonista parte per un lungo viaggio alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Durante il viaggio incontra diversi ostacoli a causa dell'antagonista e si conclude con un'epica battaglia tra le due fazioni.
I punti di forza di quest'opera sono indubbiamente i disegni e la caratterizzazione dei personaggi principali. Meliodas ad esempio è dotato di un carisma unico e, nonostante ricordi il protagonista di un anime degli anni '90, forte e deciso ma un po' maniaco con le donne, è la chiave dell'intera serie. Ma ovviamente il fascino non è circoscritto al solo Capitano dei Sette Peccati Capitali, anche gli altri, ognuno a suo modo, sono affascinanti e hanno caratteristiche uniche.
Insomma, è un opera da non perdere.
La storia ha inizio in una locanda, la Boar Hat, dove un ragazzino, stranamente, è il proprietario e locandiere. Con lui, mascotte dell'anime, c'è Hawk, un maiale parlante. Ben presto, le risate e il tintinnio dei boccali vengono interrotti. Una figura misteriosa, un'armatura grossa e arrugginita, che si sospetta far parte di una leggendaria banda di cavalieri malvagi, I Sette Peccati Capitali, fa la sua comparsa. Il locale viene abbandonato da tutti. Il ragazzino scoprirà che, in realtà, si tratta della terza principessa del regno che è in cerca dei cavalieri dei Peccati per contrastare un colpo di stato da parte dei Cavalieri Sacri, ordinamento al servizio del regno. Dopo l'attacco di alcuni soldati e di un aspirante Cavaliere Sacro, il ragazzino, per salvare la giovane principessa Elizabeth, rivelerà di essere Meliodas, capitano dei Sette Peccati Capitali. I due decidono di partire alla ricerca dei restanti membri, e così ha inizio l'epopea di "Nanatsu no Taizai".
Sotto diversi punti di vista ricorda "Dragon Ball" o "One Piece": il protagonista parte per un lungo viaggio alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Durante il viaggio incontra diversi ostacoli a causa dell'antagonista e si conclude con un'epica battaglia tra le due fazioni.
I punti di forza di quest'opera sono indubbiamente i disegni e la caratterizzazione dei personaggi principali. Meliodas ad esempio è dotato di un carisma unico e, nonostante ricordi il protagonista di un anime degli anni '90, forte e deciso ma un po' maniaco con le donne, è la chiave dell'intera serie. Ma ovviamente il fascino non è circoscritto al solo Capitano dei Sette Peccati Capitali, anche gli altri, ognuno a suo modo, sono affascinanti e hanno caratteristiche uniche.
Insomma, è un opera da non perdere.