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Intro
"Kiseiju", anche noto come "Parasite" o "L'ospite indesiderato", è l'adattamento animato, più di vent'anni dopo, dell'omonimo manga degli anni '90, a dire il vero non molto conosciuto prima dell'uscita di questo anime. Prima di scrivere questa recensione ho riflettuto a lungo su cosa scrivere e come valutare quest'opera, perché in un primo momento non sapevo bene cosa scrivere.

Chiamate la disinfestazione!
Una cosa che colpisce di questo anime è la capacità di riuscire a rimanere attuale anche venticinque anni dopo la sua pubblicazione, anzi in un mondo fatto di anime tutti (o quasi) uguali questo anime è una boccata d'ossigeno. Tutto questo è anche merito del materiale originale che era di qualità già all'epoca e che, vista la pochezza dell'offerta anime odierna, non può che uscirne con maggior forza.
Andiamo ad analizzare la trama. La storia ruota attorno alle vicende di uno studente un po' imbranatello, tale Shinichi Izumi, che un giorno suo malgrado viene attaccato da un misterioso parassita che tenterà di impossessarsi del suo corpo. Grazie a un puro caso di fortuna, il nostro Shinichi eviterà di essere controllato completamente dal parassita, ma quest'ultimo sarà già riuscito a infiltrarsi nel braccio del povero ragazzo. Ben presto Shinichi si renderà conto che non solo ha perso il controllo del proprio braccio, ma l'essere che si è intrufolato nel suo corpo ha una propria personalità, tanto che lo stesso Shinichi gli attribuirà un nome, Migi. Come se non bastasse, Migi non è il solo parassita ad essere comparso, ma tutto il mondo (dove mondo è uguale Giappone per i Giapponesi, un po' come gli alieni che attaccano sempre gli Stati Uniti) è preda agli attacchi di queste misteriose creature. Questo è solo l'incipit della trama, ma da qui già si vedono degli spunti interessanti. In particolare, molto spazio sarà riservato alle riflessioni sul binomio umani/parassiti. Il parassita divora l'uomo per sopravvivere, ma questo non è esattamente ciò che fa l'uomo nei confronti delle specie ad esso inferiori? La 'genialata' di questo anime (e manga) è quella di aver sovvertito, in modo efficace e convincente, quella che è la catena alimentare e la concezione di specie dominante. Sarei comunque un folle, se tentassi di svelarvi altre chicche di questo anime o se tentassi di raccontarvi i tanti colpi di scena, che riescono sempre a sorprenderti. Dunque vi lascerò il piacere della scoperta, perché questo è un anime che va assaporato e scoperto con tranquillità.

Scontro tra specie
Per quel che riguarda i personaggi, devo dire che sono molto soddisfatto per il lavoro svolto (a parte un personaggio di cui poi parliamo). Il protagonista Shinichi è un vile, un codardo, e spesso e volentieri penserà ai propri interessi personali piuttosto che al bene degli altri. Ed io non posso che esserne contento. Ero stanco di vedere protagonisti che salvano amici, mondo e situazione economica globale. Sia chiaro, non sto dicendo che Shinichi non tenti di salvare la situazione o corra in aiuto degli amici se in difficoltà, ma che, come chiunque, mostri paura e pensi a salvare la pellaccia di fronte a degli abomini che tentano di sbudellarti, piuttosto che fare l'eroe ad ogni costo (sebbene certe volte ci provi). Forse a molti risulterà anche un po' antipatico come personaggio, ma secondo me è un personaggio perfettamente riuscito, che mostra come è veramente il genere umano.
Un personaggio in contrapposizione rispetto a quello di Shinichi è Migi. Il suo stato di parassita lo rende freddo, logico, calcolatore e spietato, tanto che di fronte alla sua logica spietata Shinichi spesso non ha risposte. Geniale la scelta di mettere in contrapposizione in un unico corpo queste personalità così opposte e così diverse, tanto che alla fine ognuno impara qualcosa dall'altro, migliorandosi.
Un altro personaggio veramente notevole è Tamiya Ryoko. Lasciando perdere in questa recensione i suoi discorsi e le sue analisi che vi lascio il piacere di scoprire, è la sua realizzazione che mi ha colpito. Sguardo quasi perso nel vuoto, voce fredda quasi distaccata, sembra quasi che possa sbudellarti da un momento all'altro. Un personaggio che instilla ansia, quasi paura psicologica.
Ci sono molti altri personaggi che si potrebbero analizzare, perché ogni personaggio, anche secondario, meriterebbe un approfondimento, ma per motivi di spazio mi limiterò ad analizzare il personaggio di Murano. Purtroppo questo, secondo me, è il personaggio peggiore della serie. Il suo continuo ripetere a Shinichi che "è cambiato", senza che questa si accorga mai del cambiamento, basterebbe per dimenticarsi del personaggio (ma purtroppo c'è), ma la cosa peggiore è che è un personaggio piatto. Ha poco da comunicare, non riesce ad essere né un personaggio carismatico né un personaggio divertente né un personaggio che ti propone riflessioni interessanti. Credo che sia stato inserito più per dare un tocco da melodramma sentimentale che non per altri motivi. Kana è un personaggio di gran lunga migliore.

Il ritmo giusto
Una cosa che mi ha colpito è il ritmo della narrazione. Intelligentemente il ritmo non è mai sempre alto o sempre basso, e soprattutto non vedrete scontri ad ogni puntata, cosa che avrebbe ammazzato completamente la narrazione. Si parte forte, quasi uno shock le prime puntate, poi in mezzo ci sono puntate più "tranquille" (che comunque sono interessanti), in modo che quasi ti rilassi e in modo che le successive puntate siano da cardiopalma. Questo è lo stile di narrazione giusto in un'opera del genere e molti altri "artisti" del settore dovrebbero imparare come si gestisce il ritmo di narrazione. Le puntate infatti che si possono definire "inutili" sono poche, ammesso che ci siano (varia da persona a persona), visto che ogni puntata vi darà qualcosa e stimolerà la visione della successiva. Ottimo risultato.

Abomini originali
Ho notato che, quando si tratta di mostri, spesso e volentieri si scade nel banale. Anzi, quasi si è persa la concezione del mostro come abominio, visto che per quasi tutti i mostri che ho visto negli anime ci si sforza di renderli 'fighi', e così si va a finire che il cattivo finale di "Seven Deadly Sins", nonostante sia diventato un mostro, sia tipo un 'figo'. In alternativa si cercano abomini banali e stupidi, come gli scarafaggi tutti uguali di "Terraformas" (e vai, son riuscito a citare "Terraformas" e "Seven Deadly Sins" anche in questa recensione). I parassiti di "Kiseiju" non sono niente di tutto questo, e per una volta voglio fare un plauso a Hitoshi Iwaaki, per aver concepito e realizzato creature simili. Le immagini parlano chiaro, il morphing di teste, braccia, gambe e altre parti del corpo in mostruosità tentacolate o piene di denti e lame è veramente notevole. Sicuramente sarà stata notevole l'influenza di pellicole horror come "La Cosa" di Carpenter o altre simili (di recente il film "Slither" di James Gunn mi ha ricordato molto "Kiseiju", sebbene qui si possa parlare di influenza al contrario, visto che il film è successivo).
Parlando dell'aspetto tecnico vero e proprio, è stato svolto un buon lavoro. Certo, qualche puntata un po' sotto la media, specie tra le ultime, c'è, ma non c'è molto altro di cui lamentarsi a dire il vero. L'opening è orecchiabile e ti entra in testa (la versione completa un po' rovina il tutto però), la canticchierete di continuo, mentre i brani della colonna sonora fanno il loro lavoro, anche se l'eccessiva dubstep presente nelle fasi più concitate potrebbe non essere gradita da molti. A me in generale non piace questo genere musicale, ma qui devo dire che è stata usata abbastanza bene, quindi sono riuscito a tollerarla.

Tirando le somme
C'è una cosa che non ho molto gradito a dire il vero, e riguarda l'assenza di spiegazioni circa le vere origini dei parassiti. Tutto è lasciato sul vago, non si capisce da dove vengono, se sono stati creati da qualcuno e poi sfuggiti al controllo, se sono alieni, esperimenti da laboratorio, se son sempre esistiti, se sono stati anche su altri pianeti oltre la Terra (ammesso che siano alieni) e soprattutto perché abbiano aggredito proprio la Terra e il genere umano (l'unica cosa che ricordano dopo essersi impossessati di un corpo è quella di divorare la specie umana). Per quanto mi sarebbe piaciuto sapere queste cose, mi son chiesto se effettivamente erano necessarie per la buona riuscita di questo anime (manga), e per quello che doveva comunicare, e mi son reso conto che il conoscere queste cose cambiava di poco il valore di quest'opera e cosa aveva da dire (il finale è emblematico in tal senso). Quindi ho optato per un 9 pieno, visto che i pregi surclassano di gran lunga i difetti che, sebbene presenti, non hanno particolare rilevanza nella valutazione globale. Anzi, ringrazio Odino, se per una volta ci si è concentrati sulla storia e sui personaggi e non su 'tette e culi'. Come al solito ringrazio chi avrà la pazienza di leggere e sopportare il mio ennesimo "wall of text".