Recensione
Summer Wars
6.0/10
"Summer Wars" è un film del 2009 ed è il secondo diretto da Mamoru Hosoda con la Madhouse, dopo "La ragazza che saltava nel tempo". Bisogna far notare che la carriera di Hosoda nell'animazione non è cominciata con "La ragazza che saltava nel tempo", visto che in precedenza il regista aveva avuto modo di realizzare alcune opere per la Toei; opere tra cui anche una che i fan dei "Digimon" probabilmente ricorderanno, il film "Digimon Adventure". Il perché ciò dovrebbe avere importanza per questa recensione è presto detto: la trama di quel film ritorna quasi identica dentro "Summer Wars", tant'è che ho spesso avuto la sensazione di poter prevedere in certi punti lo sviluppo dell'intreccio. La cosa di per sé non sarebbe così grave, se i due film fossero stati girati da due persone diverse, ma così l'impressione che ho avuto, oltre a un senso di deja-vù, è che Hosoda non abbia voluto sforzarsi di sviluppare una trama originale, se ha invece scelto di affidarsi a una sceneggiatura riciclata da un suo vecchio film.
Critiche a parte (che poi hanno valore solo per chi ha visto "Digimon Adventure": tutti gli altri possono godersi il film senza nessun senso di deja-vù), la trama di "Summer Wars" prende le mosse da Kenji Koiso, un ragazzo timido e introverso ma con una predisposizione geniale per la matematica. Kenji lavora alla manutenzione informatica di Oz, un mondo virtuale che connette milioni di persone e in cui è possibile compiere le più disparate azioni, dal chattare con gli amici a giocare in borsa. Un giorno Kenji accetta l'offerta di Natsuki, la ragazza più carina della scuola, di trascorrere con lei il compleanno della nonna nella sua casa della prefettura di Ueda, e qui fa conoscenza della sua famiglia allargata e matriarcale, i cui invadenti membri non perdono occasione di mettere in imbarazzo il povero ragazzo. Ma quando un attacco informatico devasta improvvisamente Oz, per una serie di circostanze la colpa ricade proprio su Kenji, che con l'aiuto della famiglia di Natsuki dovrà lottare per dimostrare la sua innocenza e salvare il mondo di Oz e non solo.
Devo dire che le mie aspettative su "Summer Wars" erano alte, avendone sentito parlare molto bene e conoscendo le qualità del regista, e forse per questo la mia delusione è stata ancor più grande nel realizzare come il film sprechi le sue pur grandi potenzialità per colpa di scelte narrative male sviluppate. In particolare, ciò che Hosoda non è riuscito a gestire qui è l'elevato numero di elementi che affollano la scena, a partire dai personaggi (troppi) fino, soprattutto, al ritmo della narrazione. La storia si svolge parallelamente nel mondo reale e in quello virtuale di Oz, dove nel primo si sviluppano il tema della famiglia e le problematiche legate alla vita affettiva, care al regista, e nell'altro si concentra l'azione e il tema fantascientifico del film, tuttavia i due piani comunicano poco tra di loro e restano fin troppo distinti fino a tre quarti del film, per poi convergere veramente solo nel finale. Mi è sembrato quasi di guardare due film diversi, visto quanto le parti d'azione e quelle più calme sono poco amalgamate: il risultato è che le due fasi dell'intreccio si rubano la scena a vicenda piuttosto che collaborare. Ed è un peccato, perché il film parte molto bene, sembra imboccare subito la strada giusta per confermarsi su un alto livello, eppure man mano che la trama si sviluppa e il cast si fa più nutrito fatica sempre più a dare il giusto spazio a ogni elemento della storia, tanto che il ritmo rallenta eccessivamente e subentra la noia. Complici alcune scene decisamente troppo lunghe e in cui la colonna sonora scompare senza motivo.
Stesso discorso vale per i personaggi. Lo sviluppo dei protagonisti Kenji e Natsuki, dopo un inizio promettente, si arena per cedere il passo agli interminabili membri della famiglia Jinnouchi, così che i caratteri dell'intero cast rimangono poco approfonditi proprio per il tentativo di trovare sufficiente spazio in scena per tutti. E alla fine nemmeno lo spazio dedicato ai personaggi sembra essere ben gestito, con alcuni (tipo Natsuki) che non si fanno vedere per lunghi tratti di film e altri che avrebbero meritato più considerazione. Perlomeno, a fronte di protagonisti troppo sacrificati, a trarre vantaggio dalla situazione è la famiglia Jinnouchi in generale, vero fulcro del film: i suoi membri non possono essere troppo caratterizzati, ma lo sono quanto basta per chiarire i rapporti che li legano e rendere l'idea di una famiglia allargata e caotica, quanto divertente. È un quadro famigliare non dei più comuni, che però rappresenta in ogni caso un realistico esempio di vita associata. Almeno qui Hosoda riesce a far fruttare tutta la sua cura verso la rappresentazione dei sentimenti e le relazioni della vita quotidiana.
A risollevare le sorti del film non basta purtroppo la splendida regia, cinematografica e di gran classe. Bisogna ammettere che sotto il profilo tecnico "Summer Wars" non ha praticamente difetti: ogni inquadratura sembra studiata alla perfezione, il chara design di Sadamoto è qui ancora più rifinito che ne "La ragazza che saltava nel tempo", le animazioni sono fluide e curatissime. Queste ultime in particolare sono veramente eccezionali, sia nelle scene in Oz (accompagnate qui da una bellissima grafica in CG), sia nelle scene "di famiglia", in cui tutti i personaggi si muovono indipendentemente in modo molto realistico.
A mio avviso "Summer Wars" rappresenta un mezzo passo falso nella carriera di Hosoda, il quale tenta di allargare il numero dei personaggi e di aggiungere allo stesso tempo azione alla trama, fallendo però nel gestire la mole di elementi messi in gioco. Non che il film non sia guardabile (e anzi, dal punto di vista tecnico lo è eccome), ma di certo io l'ho trovato un po' noioso e deludente a causa di una trama riciclata, protagonisti sacrificati al gran numero di personaggi, un ritmo lento e una colonna sonora che si dimentica di fare il proprio lavoro. Difetti questi che gli impediscono di sollevarsi dalla mediocrità. Peccato.
Critiche a parte (che poi hanno valore solo per chi ha visto "Digimon Adventure": tutti gli altri possono godersi il film senza nessun senso di deja-vù), la trama di "Summer Wars" prende le mosse da Kenji Koiso, un ragazzo timido e introverso ma con una predisposizione geniale per la matematica. Kenji lavora alla manutenzione informatica di Oz, un mondo virtuale che connette milioni di persone e in cui è possibile compiere le più disparate azioni, dal chattare con gli amici a giocare in borsa. Un giorno Kenji accetta l'offerta di Natsuki, la ragazza più carina della scuola, di trascorrere con lei il compleanno della nonna nella sua casa della prefettura di Ueda, e qui fa conoscenza della sua famiglia allargata e matriarcale, i cui invadenti membri non perdono occasione di mettere in imbarazzo il povero ragazzo. Ma quando un attacco informatico devasta improvvisamente Oz, per una serie di circostanze la colpa ricade proprio su Kenji, che con l'aiuto della famiglia di Natsuki dovrà lottare per dimostrare la sua innocenza e salvare il mondo di Oz e non solo.
Devo dire che le mie aspettative su "Summer Wars" erano alte, avendone sentito parlare molto bene e conoscendo le qualità del regista, e forse per questo la mia delusione è stata ancor più grande nel realizzare come il film sprechi le sue pur grandi potenzialità per colpa di scelte narrative male sviluppate. In particolare, ciò che Hosoda non è riuscito a gestire qui è l'elevato numero di elementi che affollano la scena, a partire dai personaggi (troppi) fino, soprattutto, al ritmo della narrazione. La storia si svolge parallelamente nel mondo reale e in quello virtuale di Oz, dove nel primo si sviluppano il tema della famiglia e le problematiche legate alla vita affettiva, care al regista, e nell'altro si concentra l'azione e il tema fantascientifico del film, tuttavia i due piani comunicano poco tra di loro e restano fin troppo distinti fino a tre quarti del film, per poi convergere veramente solo nel finale. Mi è sembrato quasi di guardare due film diversi, visto quanto le parti d'azione e quelle più calme sono poco amalgamate: il risultato è che le due fasi dell'intreccio si rubano la scena a vicenda piuttosto che collaborare. Ed è un peccato, perché il film parte molto bene, sembra imboccare subito la strada giusta per confermarsi su un alto livello, eppure man mano che la trama si sviluppa e il cast si fa più nutrito fatica sempre più a dare il giusto spazio a ogni elemento della storia, tanto che il ritmo rallenta eccessivamente e subentra la noia. Complici alcune scene decisamente troppo lunghe e in cui la colonna sonora scompare senza motivo.
Stesso discorso vale per i personaggi. Lo sviluppo dei protagonisti Kenji e Natsuki, dopo un inizio promettente, si arena per cedere il passo agli interminabili membri della famiglia Jinnouchi, così che i caratteri dell'intero cast rimangono poco approfonditi proprio per il tentativo di trovare sufficiente spazio in scena per tutti. E alla fine nemmeno lo spazio dedicato ai personaggi sembra essere ben gestito, con alcuni (tipo Natsuki) che non si fanno vedere per lunghi tratti di film e altri che avrebbero meritato più considerazione. Perlomeno, a fronte di protagonisti troppo sacrificati, a trarre vantaggio dalla situazione è la famiglia Jinnouchi in generale, vero fulcro del film: i suoi membri non possono essere troppo caratterizzati, ma lo sono quanto basta per chiarire i rapporti che li legano e rendere l'idea di una famiglia allargata e caotica, quanto divertente. È un quadro famigliare non dei più comuni, che però rappresenta in ogni caso un realistico esempio di vita associata. Almeno qui Hosoda riesce a far fruttare tutta la sua cura verso la rappresentazione dei sentimenti e le relazioni della vita quotidiana.
A risollevare le sorti del film non basta purtroppo la splendida regia, cinematografica e di gran classe. Bisogna ammettere che sotto il profilo tecnico "Summer Wars" non ha praticamente difetti: ogni inquadratura sembra studiata alla perfezione, il chara design di Sadamoto è qui ancora più rifinito che ne "La ragazza che saltava nel tempo", le animazioni sono fluide e curatissime. Queste ultime in particolare sono veramente eccezionali, sia nelle scene in Oz (accompagnate qui da una bellissima grafica in CG), sia nelle scene "di famiglia", in cui tutti i personaggi si muovono indipendentemente in modo molto realistico.
A mio avviso "Summer Wars" rappresenta un mezzo passo falso nella carriera di Hosoda, il quale tenta di allargare il numero dei personaggi e di aggiungere allo stesso tempo azione alla trama, fallendo però nel gestire la mole di elementi messi in gioco. Non che il film non sia guardabile (e anzi, dal punto di vista tecnico lo è eccome), ma di certo io l'ho trovato un po' noioso e deludente a causa di una trama riciclata, protagonisti sacrificati al gran numero di personaggi, un ritmo lento e una colonna sonora che si dimentica di fare il proprio lavoro. Difetti questi che gli impediscono di sollevarsi dalla mediocrità. Peccato.