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9.0/10
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Premetto che preferisco lasciare perdere le etichette di genere in questa recensione, infatti Erased è un prodotto così complesso e articolato che ridurlo ad una singola tipologia, sia Mistero o Soprannaturale o Thriller o altri ancora, sarebbe deleterio, perché non riuscirebbe affatto ad esprimere la complessità di questo titolo.
"Erased- La città in cui io non ci sono" è un prodotto che rasenta spesso la perfezione, ha un incipit estremamente intrigante, una trama che, nonostante non sia temporalmente lineare, mantiene comunque una chiarezza cristallina, e un cast di personaggi eccellenti. Non è esente da difetti, ma questi non rovinano quasi per nulla il giudizio che si può avere su questo prodotto.
Non vi parlerò della trama perché è riportata in maniera completa nella descrizione dell'anime. Posso solo darle un voto molto alto, sia per l'idea originale, sia per lo sviluppo, infatti è forse solo l'ultimo episodio a non avermi soddisfatto a pieno.
I personaggi, come già accennato, sono estremamente ben caratterizzati e, soprattutto, rappresentano una piacevole novità rispetto agli stereotipi più diffusi nella produzione animata giapponese. Il solo che non mi è parso particolarmente originale, è il protagonista, un mangaka fallito che cerca di tirare avanti senza uno scopo preciso nella sua vita. E comunque non è una ragione sufficiente per darne un giudizio negativo, anzi, risulta, soprattutto nella versione "bambino", uno dei personaggi migliori dell'intero anime. Fra gli altri ho apprezzato in particolare la madre di lui, che in diverse scene spicca come un gigante su tutti gli altri. L'antagonista soffre di una mancata introspezione e di un finale troppo veloce, ma rimane un personaggio piacevole e certo non banale o buttato lì, in nessuna delle sue comparse. In molti lamentano che la sua identità era troppo ovvia, effettivamente lo era così tanto che, vedendo l'anime, l'ho scartato dalla lista dei sospettati perché mi sembrava davvero troppo, troppo banale come colpevole. Non essendo però Erased solo un giallo questo non è di per sé un difetto, e, anzi, alla fine non è che la cosa mi abbia deluso in alcun modo, la storia è funzionale e coerente anche così.
Fra gli altri ho apprezzato Kenya e Airi, l'amico intelligente e la ragazzina che vuole fidarsi. Mi è spiaciuto che Jun venisse messo da parte verso il finale, perché lo ritenevo un personaggio con del potenziale, ma in 12 episodi non si poteva fare molto di più.
Sui disegni e le animazioni non c'è molto da dire, un anime di questo tipo ha bisogno di volti espressivi e ben riconoscibili, credo ci sia riuscito perfettamente.
Ho amato in particolar modo la opening, mentre la ending non mi ha detto molto.
Spenderò qualche riga per discutere il difetto principale, a detta di molti, di questo titolo: la seconda metà, o, più in generale il finale. Sicuramente l'antagonista avrebbe meritato uno spazio maggiore dopo che la sua identità veniva svelata, e secondo molti il finale è buttato lì o comunque troppo rapido. Ma io mi chiedo: sarebbe stato davvero positivo allungare questo prodotto di altre puntate? Personalmente ho trovato il ritmo della narrazione eccellente, forse uno dei punti di forza maggiori di questo anime, non mi ha mai stancato, anzi al contrario, mi invogliava sempre di più a seguirlo. Allungare il tutto avrebbe rischiato di renderlo più lento e, alla lunga, avrebbe intaccato questo ritmo perfetto.
Riassumendo:
Punti di forza: - Personaggi ottimi - Trama accattivante - Buonissimi disegni - Riunisce perfettamente molti generi, dal sentimentale al thriller
Punti di debolezza: - Antagonista leggermente sacrificato nel suo ruolo di cattivo - Alcuni personaggi messi troppo velocemente nel dimenticatoio
Ripeto, non è esente da difetti, quindi non prenderà dieci, ma dargli meno di un nove mi sembra impossibile.