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8.0/10
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Hana-Kimi è uno di quei manga che, appena leggi il genere di appartenenza, capisci di cosa tratta: una commedia degli equivoci divertente, romantica, leggera, con momenti di tensione che però hanno sempre un lieto fine. E con personaggi divertenti, simpatici, adorabili e indimenticabili, a modo loro.
E' quel genere di manga che piace a chi adora le storie di questo tipo, ma che probabilmente farebbe scappare a gambe levate chi preferisce morti e uccisioni varie, o comunque una serie di luoghi comuni più o meno già visti nei manga.
Eppure, per quanto la trama non sia nuovissima (una ragazza che si finge ragazzo per frequentare la scuola del suo idolo, salvo scoprire poi che lui ha abbandonato lo sport che praticava), per quanto il tratto non sia sempre perfetto, posso dire che Hana-Kimi, per me, è un buon manga.
Al di là dei voli mentali dei due protagonisti (lei che si innamora di lui, ma non ha il coraggio di rivelargli la verità, lui che la sa già, ma non dice niente e si innamora di lei e non glielo rivela), il bello di questo manga sta più che altro nel modo in cui sono stati descritti gli altri personaggi. Questi, pur essendo secondari, finiscono per farsi amare come e più dei principali: ci sono i tre capo-dormitorio, che si odiano, ma al contempo si rispettano; c'è Nakago, che continua a dirsi che non è omosessuale, anche se si sente attratto da Mizuki; c'è il medico della scuola (e tutta la sua famiglia), omosessuale, che si fa sempre trovare in situazioni molto equivoche.. c'è, quindi, un corollario di personaggi simpatici, divertenti, che rendono la lettura di questo manga, e le avventure degli stessi personaggi, veramente esilaranti. L'autrice inoltre ci regala degli splendidi capitoli extra sul passato, o su spaccati di vita privati degli altri personaggi, che risultano essere, a volte, anche migliori della storia originale.
Il tutto, ovviamente, condito da quella dose di romanticismo e da quei problemi familiari e sentimentali che costellano qualsiasi shoujo manga che si rispetti.
Ammetto che, quando presi in mano i primi volumi, lo considerai un manga piuttosto anonimo: all'inizio la narrazione è troppo veloce, e si riesce difficilmente a tener testa a quello che succede; poi le situazioni vengono descritte meglio, i personaggi maggiormente delineati. Quindi, un consiglio: dategli un'opportunità, anche se all'inizio potrebbe lasciarvi un po' perplessi.

Il finale dell'edizione italiana risulta mutilo di un capitolo finale, ambientato diversi anni dopo, più di un capitolo extra (questo però uscito da poco tempo).