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8.0/10
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<i>"Ciò che desidero è che la valle Manji di Koga e il villaggio Tsuba di Iga spezzino la catena d’odio che li lega e si prendano per mano per ricominciare a vivere alla luce del sole…per ricominciare a vivere."</i>

Questo è il desiderio di un giovane ragazzo, colui che cerca di guardare avanti con la sola speranza nel cuore che l’odio e le guerre finiscano, che il maledetto orgoglio smetta di abbagliare le persone. Questa è la speranza più pura di un giovane guerriero che vive nella attesa di non doversi rassegnare al proprio destino consapevole di poterlo cambiare con la propria volontà. E’ la speranza tipica dei giovani pieni di forza, che però finirà nel baratro. Gennosuke si accorgerà troppo tardi che alla fine non si può sfuggire al destino e che per lui e la sua speranza non c’è posto.

Il Basilisco è una creatura mitologica citata anche come "re dei serpenti", che si narra abbia il potere di uccidere con un sol sguardo diretto negli occhi, ed è infatti proprio questo lo straordinario potere di Gennosuke, capo di Koga. Il ragazzo è quindi un’arma omicida devastante, a lui si oppone la dolce Oboro, principale figura di Iga, il cui sguardo ha il potere di annullare ogni tipo di poter ninja. Si tratta di una forza opposta a quella antecedente capace di assopire qualsiasi sentimento violento.
Tra questi due ragazzi apparentemente agli opposti nascerà uno straordinario amore, figlio soprattutto della volontà di riappacificare le scuole ninja di Iga e di Koga, alle cui spalle vige un odio secolare.
Il destino però si sa ha una forza incontrastabile e, proprio quando sembrava andare tutto per il verso giusto, viene annullato il patto di non aggressione tra le due scuole. Cosi come le bestie feroci scappano via dalla gabbia appena si apre il cancello, il decreto che annulla il patto dà il via ad una spietata guerra per troppo tempo soppressa. Il motivo dello scioglimento è tra i più egoistici; decidere chi tra i due figli di Tokugawa Ieyasu sarà il suo successore.
Si dipanerà quindi una guerra spietata tra un gruppo di 10 ninja di Iga e 10 di Koga. Una lotta terribile senza esclusione di colpi, che vedrà l’utilizzo di tecniche mortali ed ogni mezzo possibile per raggiungere la vittoria che darebbe alla scuola vincitrice un onore straordinario.

L’opera ricalca un elemento tipico della narrativa giapponese, ovvero l’amore impossibile tra due giovani ragazzi; impossibilitati dal crudele destino a vivere la loro passione. Questo è infatti il filo conduttore principale, si tratta però di sentimenti solo abbozzati che a stento vengono a galla poiché più volte nascosti, o meglio occultati, dalla violenza dei combattimenti e dalla volontà di uccidere che muove i membri dei due schieramenti.
Come nella più classica delle opere giapponesi, infatti, non vi è la distinzione tra bene e male, i 20 personaggi della serie infatti agiscono per l’interesse del proprio clan, e sarà l’autore con un ottima maestria a portarci a “tifare” per l’uno o per l’altro clan a seconda dei personaggi che si affronteranno o a seconda delle situazioni.
I 20 infatti hanno tutti poter tremendi e diversi, ognuno avrà una sua caratterizzazione ulteriormente rafforzata dalla sua fisionomia che rafforza a primo impatto il carattere del personaggio. Si tratta di una scelta obbligata data la velocità con cui i ninja si affrontano e perderanno la vita. Su tutti ovviamente spiccheranno i due personaggi principale Gennosuke e Oboro.
Una delle caratteristiche principale del manga sono proprio i poteri dei ninja, i quali appartengono più al fantastico che al mondo reale. Considerando però il realismo che l’opera vuole comunicare, ulteriormente rafforzato dalla precisa collocazione storica della vicenda, questi poteri cosi irreali possono sembrare fuori luogo di primo impatto; tuttavia il senso che l’autore ha voluto dare è senza dubbio la volontà di sorprendere il lettore.
Gran parte dell’attenzione si basa sulla scoperta di questi poteri e sull’effetto “sorpresa” che creano. L’intento dell’autore è stato quello di voler ricreare l’effetto sorpresa che in quell’epoca avevano le tecniche ninja, sappiamo infatti che questi guerrieri si basavano soprattutto su ipnosi o su tecniche illusorie che all’epoca venivano considerate quasi magiche, creando lo stesso effetto di stupore dei ninja di Basilisk.
Andando ad elencare i punti forti della serie ne troviamo sostanzialmente 4; abbastanza per motivare la vincita del Kodansha Manga Award nel 2004 come miglior manga della categoria generale, assieme a manga come “I 3 Adolf” di Tezuka, “20th Century Boys”, “Vagabond”, “Mushishi”:
1)L’ambientazione: Sia nel vestire che negli scenari viene ricostruito in maniera ottimale il medioevo giapponese. A contribuire in questo è anche la precisa collocazione storica, cosi come il passaggio per il Tokkaido, famosa via giapponese, e i villaggi che attraversava. Viene ricostruito bene anche la percezione negativa dei ninja considerati, nonostante la loro straordinaria forza, degli essere quasi diabolici e molto lontani dalle virtù dei samurai.
2)La caratterizzazione dei personaggi: considerando i ben 20 personaggi, i pochi volumi (sono 5 i tutto) e la storia che ne vede morire uno dopo l’altro, il rischio era proprio quello di creare personaggi anonimi. L’autore è invece bravo a caratterizzarli nei limiti del possibile, e a dare a ciascuno una propria identità.
3)I disegni: Masaki Segawa è un autore straordinario soprattutto nelle disegnare le figure umane, cosi come i visi e gli sguardi. Sebbene utilizzi molta computer grafica per gli sfondi, riesce a costruire delle espressioni molto significative facendo in modo che gli occhi diventino l’elemento di comunicazione più importante. Infatti i dialoghi sono relativamente limitati, ma ogni vignetta riesce a comunicare sempre qualcosa di importante.
4) I sentimenti: nonostante sia un’opera prevalentemente d’azione l’autore riesce sempre a mantenerli vivi e presenti; che siano odio, amore, vendetta, pietà, questi sono sempre ben delineati. I sentimenti che esplodono nel finale riuscendo a commuovere il lettore.
Ma dove c’è luce c’è anche ombra e quindi non si possono non elencare i punti deboli del manga.
1)Il basso feeling con i personaggi: nonostante infatti gli stessi siano ben caratterizzati, difficilmente si riesce a creare con loro una rapporto di empatia per la brevità della presenza in scena, lo stesso Gennosuke, il protagonista, comparirà e agirà con il contagocce.
2)L’uso della computer grafica: senza dubbio eccessivo soprattutto negli sfondi e negli oggetti. Quasi tutto quello che non è umano è fatto con il computer e il più delle volte sono semplici fotografie sulla quali vengono applicati e disegnati i personaggi. Se questo contribuisce a dare maggiore realismo, il più delle volte da fastidio e impedisce di godere della bellezza della tavola a causa di fastidiosi effetti. Esempio è l’aura bianca che ha ogni personaggio figlia dell’impossibilità di applicare sopra una foto il disegno senza creare un effetto di distacco. Per i vestiti si crea comunque un effetto particolare e bello.
3) L’eccessiva mortalità dei personaggi: soprattutto nelle prime fasi gli stessi muoio ad un ritmo troppo veloce, solo rallentato nel finale, che contribuisce a rendere difficile il rapporto con i ninja.
4) Il fanservices: vi sono scene di nudo molto accentuate che io reputo non utili alla trama e soprattutto ad una storia seria come questa.

Il manga è edito da Planet Manga in una bella edizione con sovraccoperta e molte pagine a volume per un prezzo minimo di 4 euro, se fosse uscito oggi nel 2009 sarebbe senza dubbio costato 7 euro a volume.
In definiva si tratta di una miniserie molto bella perché riesce perfettamente a comunicare il suo messaggio nel giro di soli 5 volumi senza dare l’impressione di affrettare le cose.

<i>"Vivere per amore, morire per amare; la vita di un ninja è infatti votata alla morte, vive rischiando la propria esistenza continuamente e cercando di dare la morte agli avversari, ma quando l’amore prende il sopravvento si capisce quanto è bella la vita e il sentimento, si sceglie l’amore per morire come ninja e poi ricominciare a vivere, per ricominciare a vivere."</i>

LightLife