Recensione
Bleach
10.0/10
-RECENSIONE SAGA SOUL SOCIETY-
C’è chi lo considera truzzo,
C’è chi lo considera stupido,
C’è chi lo considera bambinesco,
C’è chi lo considera inconsistente nella trama,
C’è chi lo considera inconsistente nei personaggi,
Una cosa è certa… è FIGO!
Perdonatemi per questa piccola introduzione che più fanboy non si può. Ognuno ha dei punti deboli ed il mio è proprio Bleach… lo adoro!
L’intro serve però a far capire che non sarò assolutamente obiettivo in questa recensione. No, non è vero cercherò di essere più analitico possibile, mi soffermerò solo sulla saga della Soul Society e successivamente preparerò le altre.
Prima di leggere Bleach è importante capire una cosa: è uno shonen puro. Ci sono quindi una marea di scontri, c’è il valore dell’amicizia, c’è il buonismo ed ogni altro ingrediente che mamma Jump inculca a tutti gli autori. Con l’introduzione ho proprio voluto sintetizzare quelle che sono molte opinioni riguardanti Bleach, molte però figlie di un incomprensione. Se si vuole apprezzare Bleach lo si deve concepire esattamente per quello che è: un opera leggera di divertimento e passione. Non si può valutare Bleach utilizzando metri di misura tipici di altri tipologie di manga perché semplicemente non avrebbe senso.
Una cosa è certa... è FIGO!
Questa che apparentemente può sembrare un frase detta da una ragazzina ad un concerto in realtà vuole esprimere un concetto più profondo. Dicendo figo si deve intendere “esagerato” perché tutto in Bleach è esagerato: il numero di personaggi, gli scontri, i power Up, i salvataggi in extremis, i discorsi, la bellezza dei personaggi; tutto è tirato al massimo come un elastico in procinto di essere lanciato in aria ed è proprio questo che è Bleach. Come un elastico all’inizio parte dal basso, i primi numeri infatti non risultano niente di eclatante, ma questi servono per far arrivare il manga a vette straordinarie.
È esagerato in tutto, è un manga ricco di adrenalina che ti fa venire voglia di gridare, sprizza energia, entusiasmo e passione da ogni singolo foglio. Molti però ne criticano questo aspetto, attaccano la sua esagerazione considerata figlia di incompetenza dell’autore. Ma cosi come esistono manga che volutamente mantengono toni più pacati e rilassati, cosi Bleach si pone l’obiettivo di entusiasmare il lettore. Senza alcun dubbio è questo l’aspetto che più apprezzo dell’opera, ed è l’aspetto in cui Tite riesce alla perfezione. Per fare questo ovviamente molte volte deve superare la logica, come per i power up continui, ma se questo serve a raggiungere il suo obbiettivo allora ben vengano.
Venendo alla trama questa è ben articolata e nella saga della Soul Society è uno dei pezzi forti del manga. La storia è ricca di colpi di scena, e quello finale è assolutamente inaspettato ed imprevedibile. La percezione che tutta la vicenda sia manovrata da una mano invisibile è labile e diventa sempre più forte nel corso degli eventi, portando il lettore a coinvolgersi e a cercare spiegazioni.
Se questo è valido nei volumi dal 7 in poi, non lo è per i primi volumi che al contrario presentano pressoché episodi slegati apparentemente gli uni dagli altri, ma che in realtà sono fondamentali per introdurre i personaggi. Se all’inizio può sembrare un manga come tanti, con il passare dei volumi acquisisce un carisma sempre maggiore fino ad arrivare all’esplosione vera è propria.
Come ogni buon shonen alcuni elementi come i valori dell’amicizia, del bene, la determinazione sono presenti ma modernizzati. Kubo prende spunti da parecchi manga ma riesce a dare agli stessi una forza nuova. Consideriamo i 13 capitani assolutamente ripresi dai Gold di Saint Seiya, tuttavia al contrario del manga sui Saint agli stessi viene dato più spazio e più carattere (e qui i fan dei cavalieri me ne diranno di tutti i colori). La caratterizzazione non viene tanto dalle parole ma soprattutto dall’aspetto, dagli sguardi e dagli atteggiamenti.
E veniamo qui all’altro punto di forza: i disegni. Bleach riesce a staccarsi completamente dagli altri manga per lo stile innovativo, non si parla solo di raffigurazioni di corpi e visi ma soprattutto di costruzioni delle tavole. La tavola è resa in modo estremamente dinamico, le inquadrature contribuiscono infatti a dare un netto senso di movimento, la regia è fortemente cinematografica.
Lo stile del disegno è bellissimo, gli abiti, le espressione e lo stesso chara è molto innovativo e capace di esprimere quella tensione e passione che solo questo manga riesce a comunicare. Ogni personaggio comunica con il lettore e non lo fa con i dialoghi ma lo fa con le sue espressioni, queste valgono molto più di mille parole. Si pensi a Kyoraku, è facile capire il tipo dal suo sguardo, si pensi ad Aizen, non ho mai visto in un altro manga qualcuno che trasmetta cosi tanta pace e tranquillità come lui, si pensi a Komamura che nonostante sia una bestia riesce ad essere molto espressivo.
A chi legge Bleach io infatti consiglio di farlo con tutta calma e osservare attentamente ogni singola tavola, perché cosi l’esperienza del manga si moltiplica e la passione che viene creata cresce a dismisura
Ovviamente per essere obiettivi, come ho detto all’inizio, è importante anche cercare i punti di debolezza. A mio avviso se lo si considera come uno shonen non sono molti. Della prima parte della serie si è già detto, vorrei però sottolineare che ci sono alcune volte artefatti a livello di trama non sempre condivisibili (tipo: il personaggio A per raggiungere i suoi obiettivi sceglie la strada più complicata), anche il fanservice è presente e non parlo di ragazze formose che, dai, sono sempre ben accette, ma molte volte di scontri non sempre utilissimi. Si tratta però di elementi fondamentali per garantire quell’esplosione di passione che è Bleach.
In definitiva io lo considero un prodotto estremamente divertente e soprattutto emozionante, da tempo un manga non riusciva a coinvolgermi cosi, Bleach trasmette tanta passione ed energia e per uno shonen è un punto di forza ineguagliabile.
Il voto che gli do è un 9 meritatissimo ma siccome sono fanboy di Bleach gli do 10 cosi si alza le media... ah ah ah ah! Vabbe' rido soltanto io...
Il futuro, dai commenti che leggo, non è roseo. Le opinioni sulle saghe successive non sono proprio buone, ma se riprendiamo la metafora dell’elastico mi sembra anche normale. Quando un prodotto raggiunge la sua vetta, matematicamente torna a scendere. Io spero che non sia cosi comunque ve lo dirò nelle prossime recensioni. Quindi ci si sente alla prossima puntata.
ZANGETSU! Scusate, scusate... è l’energia che mi ha trasmesso...
C’è chi lo considera truzzo,
C’è chi lo considera stupido,
C’è chi lo considera bambinesco,
C’è chi lo considera inconsistente nella trama,
C’è chi lo considera inconsistente nei personaggi,
Una cosa è certa… è FIGO!
Perdonatemi per questa piccola introduzione che più fanboy non si può. Ognuno ha dei punti deboli ed il mio è proprio Bleach… lo adoro!
L’intro serve però a far capire che non sarò assolutamente obiettivo in questa recensione. No, non è vero cercherò di essere più analitico possibile, mi soffermerò solo sulla saga della Soul Society e successivamente preparerò le altre.
Prima di leggere Bleach è importante capire una cosa: è uno shonen puro. Ci sono quindi una marea di scontri, c’è il valore dell’amicizia, c’è il buonismo ed ogni altro ingrediente che mamma Jump inculca a tutti gli autori. Con l’introduzione ho proprio voluto sintetizzare quelle che sono molte opinioni riguardanti Bleach, molte però figlie di un incomprensione. Se si vuole apprezzare Bleach lo si deve concepire esattamente per quello che è: un opera leggera di divertimento e passione. Non si può valutare Bleach utilizzando metri di misura tipici di altri tipologie di manga perché semplicemente non avrebbe senso.
Una cosa è certa... è FIGO!
Questa che apparentemente può sembrare un frase detta da una ragazzina ad un concerto in realtà vuole esprimere un concetto più profondo. Dicendo figo si deve intendere “esagerato” perché tutto in Bleach è esagerato: il numero di personaggi, gli scontri, i power Up, i salvataggi in extremis, i discorsi, la bellezza dei personaggi; tutto è tirato al massimo come un elastico in procinto di essere lanciato in aria ed è proprio questo che è Bleach. Come un elastico all’inizio parte dal basso, i primi numeri infatti non risultano niente di eclatante, ma questi servono per far arrivare il manga a vette straordinarie.
È esagerato in tutto, è un manga ricco di adrenalina che ti fa venire voglia di gridare, sprizza energia, entusiasmo e passione da ogni singolo foglio. Molti però ne criticano questo aspetto, attaccano la sua esagerazione considerata figlia di incompetenza dell’autore. Ma cosi come esistono manga che volutamente mantengono toni più pacati e rilassati, cosi Bleach si pone l’obiettivo di entusiasmare il lettore. Senza alcun dubbio è questo l’aspetto che più apprezzo dell’opera, ed è l’aspetto in cui Tite riesce alla perfezione. Per fare questo ovviamente molte volte deve superare la logica, come per i power up continui, ma se questo serve a raggiungere il suo obbiettivo allora ben vengano.
Venendo alla trama questa è ben articolata e nella saga della Soul Society è uno dei pezzi forti del manga. La storia è ricca di colpi di scena, e quello finale è assolutamente inaspettato ed imprevedibile. La percezione che tutta la vicenda sia manovrata da una mano invisibile è labile e diventa sempre più forte nel corso degli eventi, portando il lettore a coinvolgersi e a cercare spiegazioni.
Se questo è valido nei volumi dal 7 in poi, non lo è per i primi volumi che al contrario presentano pressoché episodi slegati apparentemente gli uni dagli altri, ma che in realtà sono fondamentali per introdurre i personaggi. Se all’inizio può sembrare un manga come tanti, con il passare dei volumi acquisisce un carisma sempre maggiore fino ad arrivare all’esplosione vera è propria.
Come ogni buon shonen alcuni elementi come i valori dell’amicizia, del bene, la determinazione sono presenti ma modernizzati. Kubo prende spunti da parecchi manga ma riesce a dare agli stessi una forza nuova. Consideriamo i 13 capitani assolutamente ripresi dai Gold di Saint Seiya, tuttavia al contrario del manga sui Saint agli stessi viene dato più spazio e più carattere (e qui i fan dei cavalieri me ne diranno di tutti i colori). La caratterizzazione non viene tanto dalle parole ma soprattutto dall’aspetto, dagli sguardi e dagli atteggiamenti.
E veniamo qui all’altro punto di forza: i disegni. Bleach riesce a staccarsi completamente dagli altri manga per lo stile innovativo, non si parla solo di raffigurazioni di corpi e visi ma soprattutto di costruzioni delle tavole. La tavola è resa in modo estremamente dinamico, le inquadrature contribuiscono infatti a dare un netto senso di movimento, la regia è fortemente cinematografica.
Lo stile del disegno è bellissimo, gli abiti, le espressione e lo stesso chara è molto innovativo e capace di esprimere quella tensione e passione che solo questo manga riesce a comunicare. Ogni personaggio comunica con il lettore e non lo fa con i dialoghi ma lo fa con le sue espressioni, queste valgono molto più di mille parole. Si pensi a Kyoraku, è facile capire il tipo dal suo sguardo, si pensi ad Aizen, non ho mai visto in un altro manga qualcuno che trasmetta cosi tanta pace e tranquillità come lui, si pensi a Komamura che nonostante sia una bestia riesce ad essere molto espressivo.
A chi legge Bleach io infatti consiglio di farlo con tutta calma e osservare attentamente ogni singola tavola, perché cosi l’esperienza del manga si moltiplica e la passione che viene creata cresce a dismisura
Ovviamente per essere obiettivi, come ho detto all’inizio, è importante anche cercare i punti di debolezza. A mio avviso se lo si considera come uno shonen non sono molti. Della prima parte della serie si è già detto, vorrei però sottolineare che ci sono alcune volte artefatti a livello di trama non sempre condivisibili (tipo: il personaggio A per raggiungere i suoi obiettivi sceglie la strada più complicata), anche il fanservice è presente e non parlo di ragazze formose che, dai, sono sempre ben accette, ma molte volte di scontri non sempre utilissimi. Si tratta però di elementi fondamentali per garantire quell’esplosione di passione che è Bleach.
In definitiva io lo considero un prodotto estremamente divertente e soprattutto emozionante, da tempo un manga non riusciva a coinvolgermi cosi, Bleach trasmette tanta passione ed energia e per uno shonen è un punto di forza ineguagliabile.
Il voto che gli do è un 9 meritatissimo ma siccome sono fanboy di Bleach gli do 10 cosi si alza le media... ah ah ah ah! Vabbe' rido soltanto io...
Il futuro, dai commenti che leggo, non è roseo. Le opinioni sulle saghe successive non sono proprio buone, ma se riprendiamo la metafora dell’elastico mi sembra anche normale. Quando un prodotto raggiunge la sua vetta, matematicamente torna a scendere. Io spero che non sia cosi comunque ve lo dirò nelle prossime recensioni. Quindi ci si sente alla prossima puntata.
ZANGETSU! Scusate, scusate... è l’energia che mi ha trasmesso...