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9.0/10
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"Ciao come va' la vita?"
Così cominciano i singoli capitoli di Aria. A parlare, o meglio a scrivere sulla tastiera del proprio portatile, è Akari Mizunashi, protagonista di questo manga che è, a mio parere, come un caldo abbraccio. Siamo nel 2301. Giunta su Aqua, pianeta a noi noto come Marte prima della sua colonizzazione, dalla Terra, Akari affronta questo viaggio per diventare una Undine o, se volete, una gondoliera professionista. La città sita sul pianeta Aqua non è altro che la fedele ricostruzione di una città a noi italiani molto nota: Venezia, in questo caso però ribattezzata Neo Venezia. Tutto viene ricostruito alla perfezione secondo l'antica città lagunare terrestre: da Piazza San Marco al ponte di Rialto, il campanile, la stazione di S.Lucia, fino ad ogni singolo canale. Akari per svolgere il suo apprendistato approda presso l'Aria Company, una piccola e onesta compagnia di Undine. Diciamo molto piccola: infatti, le uniche che prestano servizio all'interno della compagnia sono Akari, che in quanto apprendista non può ancora esercitare la professione, e Alicia la dirigente nonché "prima", che oltre a portare i visitatori di Neo Venezia per i canali e fare da guida segue gli allenamenti sulla gondola di Akari. Ma l'Aria Company non è l'unica compagnia di gondoliere: abbiamo la Himeya, molto più grande e con una tradizione centenaria e la più moderna e recente Orange Planet. Ogni allieva di ogni compagnia, prima di raggiungere il livello di professionista o "prima" deve superare due livelli di apprendistato, che porteranno all'eliminazione dei guanti indossati dalla ragazza, che servono per identificare il grado di abilità della gondoliera. Si parte con l'essere delle pair (2 guanti), poi single (1 guanto) fino a superare l'ultimo esame ed arrivare ad essere Prima (nessun guanto) per esercitare la professione di gondoliera. Detta cosi può risultare banale, ma questo è solo uno dei tanti "mezzi per arrivare a...".

Vera protagonista di questa stupenda storia è la Semplicità. La Vita, riflessa negli occhi nel sorriso dei momenti belli ed indimenticabili che Akari trascorre nel suo apprendistato assieme alle sue amiche e alle persone che nel suo percorso incontra.
Akari è contagiosa. Si meraviglia di ogni cosa e va in estasi. Per il semplice sapore di un cibo per un paesaggio unico che solo in quel momento/istante/finché dura può felicemente godersi. Ama scoprire cose semplici e rendere partecipe chi le sta attorno. Akari è compagnia. Trova sempre il modo per sorridere e piange, se capita. Ma non è stupida, per la sua inesperienza è fin troppo saggia e la sua forza sta nel trovare la giusta motivazione per fare ciò che veramente a lei piace fare, supportata come fosse una sorella minore o un'amica insostituibile da Alicia, che non smette mai di sorriderle diventando quasi il riflesso di Akari.

Kozue Amano mescola sapientemente un'ambientazione quasi rinascimentale in un futuro a noi molto lontano senza dimenticare che, anche se una copia, è pur sempre Venezia, quindi troviamo inseriti in un contesto veramente gradevole elementi della tradizione veneziana: la vogalonga, il carnevale, la festa del boccolo, lo sposalizio del mare, la festa del redentore. Unite poi il tutto con qualche leggenda del luogo qualche mito anglosassone e credenze popolari giapponesi, privatevi di tecnologia quali cellulari, navette spaziali e raggi laser vari. Qui non occorre. Non è la Terra. Questo è un mondo nuovo, la tecnologia è ridotta all'essenziale e al suo funzionale utilizzo. Sono vietati sprechi. Questo è Aqua, il pianeta dell'acqua.
Ad accompagnare Akari in questo lungo tragitto ci sono le sue compagne di percorso. Troviamo Aika, apprendista per la Himeya, e Alice, apprendista per la Orange Planet. La prima una single come Akari: diligente, riflessiva ma con un grosso debole per Alicia; la seconda, la kohai del gruppo, una pair musona e brontolona, ma un vero talento sulla gondola.
Il tratto della Amano è veramente gradevole e originale sia nella caratterizzazione dei personaggi, che migliora di volume in volume, sia nel creare tavole con paesaggi e sequenze che lasciano meravigliati. Pura gioia per gli occhi. Belle anche le copertine. Trovo piacevole l'uso che fa dei colori, notando qua e là anche qualche foto dei suoi artbook. Notevole.

In definitiva, Aria è (non mi stancherò mai di dirlo) il manga che fa la differenza tra tante uscite di varia natura. Aria non è uno sci-fi anche se le ambientazioni ci sono, non è uno shoujo anche se le protagoniste sono ragazze, il messaggio è rivolto a tutti. Non è un manga che parla d'amore anche se il sentimento Amore qua è più esteso: è un concetto universale che riguarda la vita, non è inteso come coppia.
Questo genere di manga lo chiamano slice of life, "pezzi di vita"... mi piace questa definizione.
Il messaggio: ci sono cose e persone che ti accompagneranno lungo un tragitto, condividerete ricordi, momenti indimenticabili e sensazioni uniche. Vanno vissute per quello che sono perché è il momento che lo richiede. Niente calcolo, un giorno le strade si divideranno, sarà dura accettare il cambiamento. Tutti ne rimangono sconvolti ma va ricordato che assieme a quelle persone hai condiviso momenti unici perché semplici, e se sei arrivato dove tu volevi arrivare ci sei riuscito anche ai tuoi compagni di viaggio, e non sarà mai troppo tardi per ritrovarsi.
"Sono felice tutto qui".

Il manga in questione si dipana in dieci volumetti (gli ultimi 2 sono accorpati, ovvero 9/10 11/12) in realtà dovevano essere 12 come nella serializzazione ufficiale, ma tempistiche troppo lunghe hanno fatto sì che fosse adottato tale adattamento. Aria è preceduto da un prequel di 2 volumi, ovvero Aqua.
Ringrazio sentitamente Mek per avermelo consigliato. Un manga che credo sia fondamentale per chi cerca qualcosa di diverso.