Recensione
Il gioco del gatto e del topo
10.0/10
Recensione di Miss_Coffin_Maker
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È la prima volta che mi capita di assegnare il punteggio massimo ad un manga, ma nel caso di "Il gioco del gatto e del topo" non ho avuto alcun dubbio. Perché 10 è l'eccellenza, significa "assenza di punti deboli" ed è proprio di ciò che si tratta, a mio avviso, quando si parla di questo meraviglioso lavoro di Setona Mizushiro.
Primo avvertimento: Yaoi. Un titolo per appassionati del genere, penserete voi, ma in realtà "Il gioco..." è molto di più. Le scene di sesso ci sono, e anche esplicite, come vuole l'avvertenza, ma non è questo ciò che conta, e tale particolare fa dell'opera della Mizushiro un'isola felice in un arcipelago amplissimo e molto spesso troppo uguale a se stesso nel rispetto di canoni e convenzioni che, talvolta, fanno storcere il naso nella loro stucchevolezza.
La trama è semplice: Kyoichi si ritrova alle prese con Imagase, suo ex compagno di università e ora investigatore privato, ingaggiato dalla moglie di Kyoichi per indagare sulle infedeltà del marito. Imagase si offre di tenere segrete le informazioni raccolte in cambio di favori sessuali ed ha così inizio, tra i due, una relazione in costante sviluppo. Storia scontata e risaputa, direte voi, e invece no, perché quello che potrebbe sembrare un pretesto privo di originalità per mostrare scene hard, si trasforma in un capolavoro nelle mani sapienti della mangaka, alle prese qui con il suo primo boy's love. Il risultato è perfetto, dal momento che l'approfondimento psicologico dei due protagonisti, la loro crescita, maturazione, le loro paure, ansie, le difficoltà della convivenza, con gli altri e con se stessi, diventano i temi chiave della vicenda, impreziosita da momenti di intimità che, però, sono ben lontani dall'apparirne i veri dominatori e anzi, come dovrebbe essere, non fanno che rappresentare un coronamento, quasi un completamento, una naturale evoluzione del rapporto di amore-dipendenza-insicurezza che si instaura tra Imagase e Kyoichi. Due protagonisti ben lontani dall'essere statici e banali, ma che al contrario sanno rivelare inattesi e toccanti lati nascosti, tavole che, con pochi tratti visivi e semplici parole, creano momenti di pura poesia, e un'ambientazione a volte cupa e angosciante, a volte decisamente commovente e capace di strappare anche una lacrima, sono i punti di forza di quest'opera, psicologicamente complessa, realistica, forse non diretta e di immediata comprensione, ma capace di far riflettere. Quella che viene posta sotto i riflettori è la psiche di comuni essere umani che si ritrovano a fronteggiare una situazione non del tutto comune, e il tutto è analizzato in modo così preciso, così concreto e vicino alla realtà che chiunque potrà immedesimarsi nell'inizialmente dubbioso Kyoichi o in un Imagase che, a conti fatti, nasconde la propria fragilità dietro una spensierata facciata. Particolari anche i personaggi femminili, non mute marionette da odiare o di cui ridere come spesso accade nel genere yaoi, ma donne vere, reali, protagoniste, che pensano, agiscono, partecipano alla storia e allo sviluppo della relazione dei due protagonisti in modo del tutto originale, imprevedibile. Così che alla fine ci si ritrova a leggere, con il fiato sospeso fino all'ultima pagina e il fazzoletto in mano, non un semplice manga yaoi, ma uno spaccato di vita quotidiana e psicologia umana, reso con tratti di disegno puliti e di sicuro impatto visivo, a mio avviso bellissimi.
Per finire, l'edizione: sovracoperta che giustifica in parte l'elevato prezzo del primo e, ancor più, del secondo volumetto, a sostegno del quale, però, bisogna citare l'elevato numero di pagine che lo rende veramente corposo. Tocco di classe, per concludere, la copertina: in piccole cornici alle spalle dei due protagonisti, semplicemente seduti su un divano (siamo lontani dalle pose seducenti che attirano l'attenzione di molte amanti del genere), si collocano piccole illustrazioni ispirate ai titoli dei singoli capitoli. Un'altra pietra preziosa incastonata nella corona dorata che è "Il gioco del gatto e del topo". In conclusione? Consigliato. Agli amanti degli yaoi, soprattutto di quelli maturi, impegnati, ma anche a chi cerca una storia che faccia riflettere sulla difficoltà dei rapporti umani in una realtà quotidiana che molto spesso confonde chi la vive.
Primo avvertimento: Yaoi. Un titolo per appassionati del genere, penserete voi, ma in realtà "Il gioco..." è molto di più. Le scene di sesso ci sono, e anche esplicite, come vuole l'avvertenza, ma non è questo ciò che conta, e tale particolare fa dell'opera della Mizushiro un'isola felice in un arcipelago amplissimo e molto spesso troppo uguale a se stesso nel rispetto di canoni e convenzioni che, talvolta, fanno storcere il naso nella loro stucchevolezza.
La trama è semplice: Kyoichi si ritrova alle prese con Imagase, suo ex compagno di università e ora investigatore privato, ingaggiato dalla moglie di Kyoichi per indagare sulle infedeltà del marito. Imagase si offre di tenere segrete le informazioni raccolte in cambio di favori sessuali ed ha così inizio, tra i due, una relazione in costante sviluppo. Storia scontata e risaputa, direte voi, e invece no, perché quello che potrebbe sembrare un pretesto privo di originalità per mostrare scene hard, si trasforma in un capolavoro nelle mani sapienti della mangaka, alle prese qui con il suo primo boy's love. Il risultato è perfetto, dal momento che l'approfondimento psicologico dei due protagonisti, la loro crescita, maturazione, le loro paure, ansie, le difficoltà della convivenza, con gli altri e con se stessi, diventano i temi chiave della vicenda, impreziosita da momenti di intimità che, però, sono ben lontani dall'apparirne i veri dominatori e anzi, come dovrebbe essere, non fanno che rappresentare un coronamento, quasi un completamento, una naturale evoluzione del rapporto di amore-dipendenza-insicurezza che si instaura tra Imagase e Kyoichi. Due protagonisti ben lontani dall'essere statici e banali, ma che al contrario sanno rivelare inattesi e toccanti lati nascosti, tavole che, con pochi tratti visivi e semplici parole, creano momenti di pura poesia, e un'ambientazione a volte cupa e angosciante, a volte decisamente commovente e capace di strappare anche una lacrima, sono i punti di forza di quest'opera, psicologicamente complessa, realistica, forse non diretta e di immediata comprensione, ma capace di far riflettere. Quella che viene posta sotto i riflettori è la psiche di comuni essere umani che si ritrovano a fronteggiare una situazione non del tutto comune, e il tutto è analizzato in modo così preciso, così concreto e vicino alla realtà che chiunque potrà immedesimarsi nell'inizialmente dubbioso Kyoichi o in un Imagase che, a conti fatti, nasconde la propria fragilità dietro una spensierata facciata. Particolari anche i personaggi femminili, non mute marionette da odiare o di cui ridere come spesso accade nel genere yaoi, ma donne vere, reali, protagoniste, che pensano, agiscono, partecipano alla storia e allo sviluppo della relazione dei due protagonisti in modo del tutto originale, imprevedibile. Così che alla fine ci si ritrova a leggere, con il fiato sospeso fino all'ultima pagina e il fazzoletto in mano, non un semplice manga yaoi, ma uno spaccato di vita quotidiana e psicologia umana, reso con tratti di disegno puliti e di sicuro impatto visivo, a mio avviso bellissimi.
Per finire, l'edizione: sovracoperta che giustifica in parte l'elevato prezzo del primo e, ancor più, del secondo volumetto, a sostegno del quale, però, bisogna citare l'elevato numero di pagine che lo rende veramente corposo. Tocco di classe, per concludere, la copertina: in piccole cornici alle spalle dei due protagonisti, semplicemente seduti su un divano (siamo lontani dalle pose seducenti che attirano l'attenzione di molte amanti del genere), si collocano piccole illustrazioni ispirate ai titoli dei singoli capitoli. Un'altra pietra preziosa incastonata nella corona dorata che è "Il gioco del gatto e del topo". In conclusione? Consigliato. Agli amanti degli yaoi, soprattutto di quelli maturi, impegnati, ma anche a chi cerca una storia che faccia riflettere sulla difficoltà dei rapporti umani in una realtà quotidiana che molto spesso confonde chi la vive.